“Ma certo, Rada, quello che aggiusta le scarpe da montagna!”. Se si facesse un rapido sondaggio, tutti o quasi in Valposchiavo saprebbero dire con una discreta precisione dove si trova e di cosa si occupa l’azienda vincitrice del Prix Montagne 2024.
Solo che pochi la hanno anche visitata, meno ancora usufruito dei suoi servizi e così non ne conoscono i dettagli, che sono però la parte più importante per capire come realmente l’ambito riconoscimento sia arrivato alla ditta di Le Prese.
Mi accoglie, sorridente, la signor Leonia, moglie di Orlando e anima logistica e contabile, che mi mostra le varie fasi di lavorazione e mi racconta la storia dell’azienda.
Tutto ha inizio dall’attività di famiglia dei Rada, “Ma il papà di Orlando – precisa Leonia – quando gli ha detto che voleva fare il calzolaio gli ha detto che era matto e alla fine ha avuto non un figlio calzolaio ma tutti e due”. Già, perché il futuro si vedeva nel commercio.
Orlando svolge il suo apprendistato alla fine degli anni ’90 e rientra alla base, che era il negozio di famiglia nel Borgo, dove il padre svolgeva le riparazioni e la madre vendeva le scarpe. Ben presto il giovane morde il freno per fare qualcosa di suo e quindi se ne va a Samaden per aprire una piccola calzoleria. La prima sede è nella vecchia latteria poi (nel frattempo arriva anche Leonia) in un locale più grande dove vengono vendute anche delle scarpe da montagna. Inizia poi la collaborazione con “La Sportiva” quando ancora non era una marca così diffusa in Svizzera e piano piano il lavoro si espande.
Ad affiancarlo ci sono anche degli operai e a un certo punto l’attività si espande con un negozio di articoli sportivi. Nel 2009 tornano a Poschiavo e nel 2011 un nuovo cambiamento: il negozio di Samaden viene venduto anche in base a un’intuizione: il valore aggiunto non è più nella vendita. New Rada (per non confonderlo con l’attività di famiglia, passata poi al fratello di Orlando) si specializza solo in riparazioni, con la sede a Le Prese e un piede sempre a in Engadina. Oltre Bernina cambia anche la sede: dopo Samaden oggi il laboratorio locale è a Pontresina, aperto solo tre giorni la settimana (con la presenza del solo Orlando), ma capace di raccogliere gli ordini della clientela locale. Nel 2016 lo sbarco nella sede attuale a Le Prese.
Lo spostamento della sede comporta vantaggi e svantaggi: da un lato è più facile trovare o mantenere gli operai (di cui uno valposchiavino), dall’altro la logistica diviene più complessa ma il tema viene risolto con la collaborazione della Posta.
Oltre a Orlando e Leonia, lavorano due operai al 100% e uno d’estate, perché c’è una certa stagionalità: perciò il team è composto anche da Lino Del Barba, Alessandro Pedrotti e Alessandro Calò. Da maggio a gennaio si lavora di più, poi “le persone mettono le scarpe nell’armadio in inverno e fino a che non le tolgono non si preoccupano di ripararle”.
Il fascino di un’impresa artigianale è tutto particolare: da un lato sembra tutto semplice, dall’altro la componente manuale rende il lavoro unico.
Come funziona la New Rada? Le scarpe arrivano da un centinaio di negozi dislocati in tutta la Svizzera, si tratta per lo più di scarpe sportive, calzature da fondo e da sci, per la riparazione. Ciò che è più richiesto è la risolatura, anche se a volte vi sono anche delle riparazioni sul dorso.
Il materiale con cui le suole vengono realizzate, in questo ambito, è quasi esclusivamente il Vibram. Si tratta di una particolare mescola, un tempo inventata dall’alpinista italiano Vitale Bramani (dalla contrazione del nome e cognome del quale nasce il marchio) a base originariamente di gomma e ora invece sintetica.
Quando le scarpe arrivano vengono analizzate, poi viene tolta la suola, spesso da lavorarsi in un pezzo unico, vengono effettuate le necessarie riparazioni e, infine, applicata a caldo la nuova suola, per aderire perfettamente alla superficie della scarpa.
Ci si potrebbe chiedere il perché, in un’epoca di usa e getta e un po’ di consumismo, si scelga di riparare una scarpa. Il primo motivo è di natura economica: ci sono calzature di buona gamma che, come spiega Leonia, hanno un costo superiore ai 3/400 franchi e perciò una riparazione che ne costa magari 80 può avere più che senso, ma la seconda è di natura pratica. Le scarpe da montagna o da sci a volte impiegano settimane o mesi ad adattarsi perfettamente al piede che le calza e chi ne possiede che aderiscano come un guanto non intende, spesso, separarsene per delle nuove ancora da mettere in forma. Anche per questo, una delle fondamentali parti del lavoro della New Rada è la messa in forma delle scarpe una volta lavorate, affinché non si contraggano, secchino o deformino.
Ogni anno, grazie alle abili mani di Orlando e dei suoi collaboratori, circa 3’000 paia di scarpe ottengono una nuova vita.
Nelle foto del Prix Montagne, che la signora Leonia mi fa vedere, spunta anche una della figlia Francesca, a sua volta attiva nella calzoleria, ma più nell’ambito della calzatura ortopedica o addirittura di quella sanitaria su misura, perché i figli seguono le impronte dei padri (gioco di parole quanto mai azzeccato vista la materia trattata), ma mai al 100%…