La pastorale in un’era di cambiamento (1a parte)

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di Sabine-Claudia Nold (traduzione Luca Crameri)


L’8 e il 9 novembre si è svolta a Coira la riunione plenaria del Consiglio Pastorale Cantonale (KSR) e la conferenza alla quale erano invitati i Consigli Parrocchiali e i Consigli Pastorali grigionesi. Il tema di entrambe le giornate era “La pastorale nell’era del cambiamento”.

La relatrice della conferenza, Flurina Cavegn, è curatrice delle anime a Ilanz, Schluein, Sevgein e Sagogn, nonché membro dell’équipe per lo sviluppo pastorale dei Grigioni e rappresentante della stessa nel Consiglio Episcopale.

Strumento di speranza

Dopo un’introduzione all’argomento, sono state utilizzate cifre e diagrammi per dare uno sguardo allo stato attuale della Chiesa cattolica nei Grigioni e nella Diocesi. Questa visione fa riflettere: un declino della fede – anche tra le persone anziane – e, nei prossimi otto anni, una perdita legata ai raggiunti limiti di età di circa il 43 per cento del personale della Chiesa. L’oratrice ha gentilmente indirizzato la costernazione e l’ammutolimento della maggior parte dei presenti a ciò che distingue i credenti, cioè la fede, sottolineando che la realtà va affrontata per quel che è, ma che è altresì necessario avere ancora visioni e nutrire speranza.

In seguito sono stati presentati gli strumenti elaborati dall’équipe di sviluppo pastorale. Cavegn ha sottolineato che questi non sono ricette che possono essere implementate 1 a 1, poiché la realtà di ogni parrocchia è unica.

I tre mezzi per rilanciare la situazione critica attuale sono: “Innovazione nonostante la riduzione” – la diminuzione del personale ecclesiastico, come pure dei fedeli, è uno stato reale. Questa riduzione non deve scoraggiare, ma deve essere vista come un’opportunità per sviluppare nuove possibilità. “Ricchezza della diversità” – la diversità è un’occasione, non una competizione. È un arricchimento fatto di differenze e contribuisce alla realizzazione di nuove visioni. “Interconnessione interna ed esterna“: ci sono persone che ci sostengono, nessuno deve fare tutto da solo.

Esempi concreti tratti dal lavoro quotidiano hanno sostenuto i concetti teorici esposti. Nella discussione di gruppo, la tematica “La ricchezza della diversità” ha occupato molto spazio: diversi dispositivi pastorali hanno sperimentato che la ricchezza – ad esempio le iniziative dei laici al servizio della Parola – non è valorizzata come diversità, ma piuttosto vista come competizione e, nel peggiore dei casi, proibita dai pastori. C’è molto potenziale nelle parrocchie, ma troppo spesso le posizioni di potere esistenti bloccano nuove idee. I presenti hanno convenuto che spesso bisogna lasciar andare qualcosa per fare spazio a qualcosa di nuovo e che l’ottimismo non deve andare perduto.

Foto: KSR1 o KSR2

Didascalia: Il Consiglio Pastorale Cantonale GR (Foto: Bernhard Bislin)