Sabato 7 dicembre, dalle ore 11, si è svolto a Brusio l’atteso evento “AlCuntraband”, ideato da Mirko Lanfranchi fondatore della A.M. Events insieme ad Aurora Pianta. Percorso enogastronomico composto da nove postazioni con relativi menù offerti da nove diversi partner della regione, ha visto circa 200 partecipanti valposchiavini e non: consistente, infatti, la presenza dei pusc’ciavin in bulgia ma anche di ticinesi, engadinesi, valtellinesi e, per condire l’evento con stravaganza, direttamente da Bellinzona l’energica guggen band “Stracaganass”.
Non l’abbiano a male i partner delle case vinicole all’inizio del percorso: quando si dice “l’appetito vien mangiando” – e in questo caso andrebbe aggiunto che “la sete viene bevendo” – beh, forse non si sbaglia di molto, anzi. Tra la prima e la nona tappa del percorso tracciato tra le vie di Brusio c’è stato un progressivo rallentamento del passo dei partecipanti che, nel procedere di postazione in postazione, si sono soffermati ogni volta di più – specialmente per riempire i calici vuoti. Nonostante l’idea iniziale fosse quella di suddividere gli avventori in gruppi di circa venti o trenta persone, durante il tragitto si è presto rotto lo schema, favorendo piuttosto la formazione di una grande unica massa di partecipanti al seguito degli Stracaganass. Condizioni meteo non proibitive hanno giocato sicuramente a favore della calma nell’inerzia sul percorso, così come ha giocato a favore una temperatura sopra la media stagionale.
Nove postazioni, dunque, e nove menù: iniziando da un benvenuto nel punto di partenza all’Osteria del Centro, offerto dalla casa vinicola Pietro Triacca e organizzato dal Circolo giovanile Prada, si è poi scesi verso le scuole di Brusio dove si è stati accolti dalla Birraria Poschiavina per l’aperitivo. Al Du Village un primo piatto di polenta e salame con i vini della Casa vinicola Fratelli Triacca, servito da StraMangiada. Poi, quarta tappa in Piazza Plozza per un piccolo riscaldamento con zuppa di carote e i vini della casa vinicola Plozza, gestito dal Circolo Giovanile San Carlo. Per secondo, uno spiedino di cervo con i vini della Casa vinicola Misani, servito dalla Società Cacciatori di Brusio, dove si è potuto anche osservare il processo di distillazione del whiskey. Sesta tappa al Rooftop Viadot per la “Pustazion Pacifiga” con Birra Pacifi.ch e a seguire, nel parcheggio Casa Besta i Braschè (Maroni & Vino rosso La Mossa), con i vini della Casa vinicola Marco Triacca, offerto da I Marunat da Brüs. Per concludere verso l’incrocio Stand da Tir per la “Pustazion Pausa” con vin brulè, servito dal Gruppo Giovani Brusio e infine il caffè del Cafè Bernina di nuovo alle scuole di Brusio dove si è avviata poi la seconda parte della serata.
In un paio di chilometri si ha potuto quindi assaggiare una sintesi del panorama enogastronomico della Valposchiavo la quale conclude gli eventi che l’hanno vista protagonista svizzera come “Regione del Gusto 2024” nominata così dalla Fondation pour la promotion du Goût. Buon vino e buon cibo però non sono tutto: AlCuntraband è stata occasione per riavvicinare tra loro un buon numero di persone che hanno espresso interesse e vitalità attraverso il modo con cui è avvenuta la loro stessa partecipazione all’evento. Ma questa è solo teoria.
«Una figata!»: Mirko Lanfranchi, entusiasta, durante il servizio bar presso l’ultima postazione, non ha avuto altre parole per descrivere il visibile successo dell’evento. È vero, ci sono eventi ed eventi: ognuno con la sua identità; ma i migliori sono quelli che prendono vita da soli, una volta organizzati, grazie a quello che vi accade dentro, fra le persone, nelle situazioni, e da dove nascono le esperienze che poi rimarranno lì da qualche parte, a servire un bel ricordo.
Certamente i cori camerateschi di alcuni giovani contro i bregagliotti non erano stati programmati, così come la sfiorata rissa alla nona tappa. Forse nemmeno l’aver riempito più volte i bicchieri da parte di alcuni – o forse sì; e il costante travolgente frastuono della guggen guidata da Alan Righetti, che ha pure provato a riempire il Du Village, senza però entrarci del tutto e lasciando alcuni elementi in strada, comunque attenti alla loro parte da suonare. Eppure, sono state queste cose non organizzate a contribuire al divertimento di tutti. Certo senza dimenticare i piatti offerti e il buon vino: fondamentali. E forse proprio da qui l’unica critica: alcuni si sarebbero aspettati qualcosina di più, dalla lunghezza del percorso all’offerta nell’ultima tappa e poi al proseguimento della serata. Ancora qualcosa di più, ma il potenziale c’è, senza dubbi. Ma già così, quando la comunità si ritrova, ogni bicchiere, ogni risata, ogni passo condiviso diventa parte di una storia che si scrive da sé.
Nessuno ha notato che c‘era anche il san nicolao, o meglio il babbo natale americano?