Nelle scorse settimane, presso il Centro Parrocchiale di Poschiavo, è stato dato il via a Interreg Alpine Space “Waterwise”, un progetto co-finanziato dall’Unione Europea attraverso il programma Interreg – Alpine Space. L’incontro di apertura è avvenuto fra il Dott. Clément Roques, ricercatore senior e docente del Centro di Idrogeologia e Geotermia dell’Università di Neuchâtel, responsabile scientifico del progetto, e tutti gli altri undici partner coinvolti. Come ospiti inoltre, si segnala la partecipazione del direttore del Polo Poschiavo, Cassiano Luminati, di Alexis Trouchet, rappresentante del Segretariato congiunto del programma Alpine Space, e di Silvia Jost e Alexis Kessler dell’Ufficio Federale dello Sviluppo Territoriale ARE.
L’obiettivo di “Waterwise” è quello di affrontare le sfide legate ai cambiamenti climatici e alle alterazioni dei cicli naturali, come la fusione delle nevi e dei ghiacciai e il cambiamento delle precipitazioni, che minacciano le sorgenti montane, fondamentali per l’approvvigionamento idrico delle comunità locali.
Il progetto punta a sviluppare strumenti scientifici avanzati per valutare e monitorare la vulnerabilità delle risorse idriche e dei territori alpini, con un focus particolare sulla raccolta di dati climatici, idrologici ed ecologici che saranno utili per definire strategie di gestione a lungo termine.
L’iniziativa, che coinvolge scienziati, amministratori locali e gestori di aree protette, intende sensibilizzare le comunità locali sull’importanza di proteggere le risorse idriche e la biodiversità. I risultati saranno condivisi con le istituzioni locali e regionali e contribuiranno a formulare politiche più efficaci per garantire la futura resilienza delle comunità Alpine nel prossimo futuro.
“Waterwise” è un progetto di particolare rilevanza per la Valposchiavo in quanto il bacino della Val d’Ursé è uno dei sette siti pilota, scelti per testare soluzioni innovative per sostenere la comunità locale nell’adattamento al cambiamento climatico.
Questa zona montana è caratterizzata da un clima alpino temperato e una particolare idrologia influenzata dalla neve e dal permafrost. Il sistema acquifero della Val d’Ursé è alimentato principalmente dal disgelo della neve e da una rete di falde acquifere profonde, con un’importante presenza di ghiacciai di roccia. Il cambiamento climatico potrebbe alterare sensibilmente la biodiversità e gli ecosistemi acquatici tipici di questa regione, le cui risorse idriche dipendono molto anche dalle precipitazioni piovose. Il bacino idrografico è cruciale per l’approvvigionamento di acqua per Poschiavo e per il fiume Adda, che ha un’importanza economica e sociale a livello transnazionale.
L’Università di Neuchatel è il responsabile scientifico, mentre la Fondazione Edmund Mach (ITA) è il responsabile amministrativo del progetto. Partner di progetto sono: Réserves naturelles de France (FRA), Legambiente Piemonte e Val d’Aosta (ITA), EGTC Geopark Karawanken (AUT/SLO). Universitat Passau (GER), Geological Survey of Slovenia (SLO), Tetraktys (FRA), Karlsruhe University of Applied Science (GER), Alpinarium Galtür Dokumentation Ltd (AUT), Regional Environmental Protection Agency of Lombardy (ARPA) (ITA), Center for research in Alpine environment (CH).
Il Bernina ha intervistato i responsabili del progetto, Clément Roques dell’Università di Neuchatel e Monica Tolotti della Fondazione Edmund Mach di S. Michele all’Adige (Trentino).
Quanto è importante questo progetto per la Valposchiavo, sia a livello ecologico che socioeconomico?
Il bacino idrico della Val d’Ursé, un affluente del fiume Poschiavino, è stato scelto come sito pilota dal partenariato del progetto. I dati dal sistema di monitoraggio locale, gestito dall’Università di Neuchâtel, rivelano che l’idrologia della regione è altamente sensibile alla variabilità climatica; in un contesto di futuro cambiamento climatico, questa è l’anticipazione di una sfida significativa per gli ecosistemi acquatici e i servizi ecosistemici che questi forniscono. In aggiunta alla sua importanza ambientale, il bacino idrico sostiene il turismo locale, le attività pastorali e le aree boschive. Il corso d’acqua della Val d’Ursé confluisce nel fiume Poschiavino, che corre attraverso il villaggio di Poschiavo, un centro di attività socioeconomiche. Più a valle, contribuisce alla portata d’acqua dei fiumi Adda e Po, contribuendo a benefici socioeconomici transnazionali.
Il progetto Waterwise mira a co-progettare un toolbox digitale in collaborazione con gli amministratori locali dei siti pilota che affrontano simili sfide climatiche. Questo toolbox offrirà soluzioni per mitigare i rischi associati al cambiamento climatico. Migliorando la sostenibilità delle risorse idriche sostenibili, il progetto cerca di fornire una guida per la protezione delle strutture ecosistemiche e socioeconomiche, dando sostegno completo alla comunità locale.
Sono già in programma test inerenti il progetto nel bacino della Val d’Ursé?
La Val d’Ursé è stata individuata come sito pilota per i test, ciò significa che il toolbox verrà prima co-progettato, testato, e implementato, durante la seconda fase del progetto, nella Val d’Ursé, oltre che in altri sette siti pilota. Il toolbox potrà essere quindi distribuito nella regione alpina che affronta simili avversità. Sarà l’Università di Neuchâtel che raccoglierà i set di dati richiesti come parte del progetto e delle attività di ricerca parallele condotte dai ricercatori in questa zona fin dal 2022. I dati raccolti da un network unico di sensori posti in pozzi, sorgenti e corsi d’acqua saranno cruciali per comprendere le condizioni correnti di questo sito e per creare il modello di valutazione di vulnerabilità del toolbox. Queste attività continueranno fino alla fine del progetto nel 2027.
Quali sono gli scenari futuri se non si dovesse trovare una soluzione innovativa?
Lo spazio alpino subirà conseguenze gravi a causa degli eventi climatici estremi, incluse ondate di calore più frequenti in estate e siccità prolungata. Questi cambiamenti inaspriranno la pressione sulle risorse idriche e sul sostentamento locale, minacciando la stabilità socioeconomica e della biodiversità. L’obiettivo primario del progetto Waterwise è di aumentare la consapevolezza su queste sfide critiche promuovendo un costruttivo dialogo fra gli scienziati e gli attori locali. Il progetto, grazie al contributo di questa equipe transnazionale e multidisciplinare, punta a fornire una guida per il miglioramento della sostenibilità e adattabilità per la gestione delle risorse idriche e del territorio. Le azioni e i risultati del progetto rappresenteranno una base importante per le iniziative future per lo sviluppo di strategie locali e a lungo termine.
Chissà cosa scopriranno tutti questi esperti e progettisti? Lasciamoci sorprendere!