A livello comunale, il dibattito sulla cultura e sul suo finanziamento da parte del Comune di Poschiavo ha suscitato opinioni contrastanti. Da un lato, c’è chi la considera un aspetto essenziale, dall’altro chi la ritiene marginale. Se ci soffermiamo a riflettere, tolte le necessità primarie, molte delle altre attività potrebbero sembrare superflue. Tuttavia, l’essere umano è mosso da passioni, ha bisogno di relazioni, di scambio di opinioni e di sentirsi, almeno in parte, integrato in una comunità.
La classe politica ha il compito di creare le condizioni per lo sviluppo della società, come dimostrato negli ultimi trent’anni. La Costituzione comunale stabilisce le responsabilità da adempiere, alcune delle quali sono state delegate ad associazioni locali, nate per colmare lacune nei settori sportivo, sociale, umanitario e culturale.
Non è usuale trovare, in Svizzera, un piccolo comune con un numero così elevato di associazioni: nel caso di Poschiavo, esse sono quasi ottanta. Queste realtà sono il motore delle attività e della vita sociale del territorio e molte possono contare su strutture pubbliche, come campi sportivi, palestre, impianto di pattinaggio, poligoni di tiro, piscina coperta. Altre, invece, operano in spazi privati. Tuttavia, le attività culturali soffrono spesso la mancanza di infrastrutture pubbliche adeguate, costringendo le associazioni a ricorrere a soluzioni provvisorie.
I responsabili di queste associazioni mettono a disposizione competenze specifiche al servizio della comunità. Queste organizzazioni non solo arricchiscono la vita dei cittadini, ma risultano anche indispensabili. Per tale motivo, il Comune dovrebbe garantire un sostegno finanziario complementare, necessario per coprire i costi non compensati da sponsor o altre fonti di entrata. Anche con un impatto economico contenuto, questi investimenti generano benefici significativi: incentivano la partecipazione pubblica, attraggono consensi esterni e contribuiscono al rafforzamento dell’identità e del prestigio della valle.
Il Comune ha già compiuto passi significativi in questa direzione, approvando una Legge per la promozione delle attività giovanili ed extrascolastiche e una Legge per la promozione della cultura, corredate dai relativi regolamenti. Questi strumenti costituiscono una base concreta per sostenere le attività proposte dalle associazioni valligiane.
Una gestione agile e competente
Per mantenere l’efficacia e la vitalità di queste iniziative, è cruciale che la loro gestione resti in mano privata. Le associazioni, grazie alla loro natura dinamica e flessibile, sono in grado di offrire competenze specializzate nei settori sportivo, culturale e sociale/umanitario, dimostrandosi spesso più efficienti rispetto a una gestione pubblica, soggetta a burocrazia e lentezza decisionale.
Il sostegno alle attività “non prioritarie”
Le attività considerate “non prioritarie” sono frequentemente le prime a subire tagli in caso di riduzione del bilancio comunale. È quindi indispensabile che il Comune continui a garantire un sostegno attivo, riconoscendo il valore strategico di queste iniziative per il benessere della comunità e per il prestigio del territorio. Ridurre il tasso fiscale innesca una dinamica controproducente: meno entrate, meno investimenti pubblici, riduzione dei progetti strategici, trascuratezza delle infrastrutture e ulteriori tagli al bilancio.
Non sostenere la cultura significa privare la comunità di uno degli strumenti più potenti per migliorare la qualità della vita e promuovere uno sviluppo equilibrato. Una società senza cultura è una società senza identità, senza radici e senza visione per il futuro.
Renato Isepponi
Bell’articolo Renato, concordo su tutto, eccetto l’accenno alla riduzione del tasso fiscale. Parliamo di una base del 95% diminuita del 5% a fronte di una situazione finanziaria del Comune eccellente.
Nessun problema finanziario impellente a causa di questa riduzione. Nessun taglio in vista, investimenti record previsti dal Comune. L’unica cosa la decisione negativa della Giunta alla proposta di aumento da 100’000.- a 110’000.- del contributo alla cultura, decisione che ritengo sbagliata, passata però con una differenza minima di voti. Il tasso fiscale è variabile e ci sta la riduzione dopo 10 anni al 95%. I soldi che i cittadini risparmieranno sulle imposte verranno in parte reinvestiti in Valle ( magari anche nella cultura) e potranno aiutare al benessere dal Comune.