Lunedì si è tenuta la prima seduta del 2025 della Giunta di Poschiavo, presieduta per la prima volta da Enio Pagnoncini, nuovo presidente. Affiancato dal vice-presidente Mirko Beti, nominato scrutinatore d’ufficio per tutto l’anno, Pagnoncini ha esordito e condotto la serata con sicurezza e determinazione, aprendo i lavori con un discorso incentrato sul valore della valle e sull’importanza del lavoro dei predecessori. “Dalle nostre decisioni dipenderà il mantenimento e la creazione di nuovi posti di lavoro, soprattutto per i giovani che desiderano tornare. Auguro a tutti buon lavoro”, ha dichiarato.
Una legge per il futuro dell’agricoltura
Punto principale all’ordine del giorno è stata la discussione sulla nuova legge comunale sull’agricoltura, destinata a sostituire la normativa del 1964 sul promovimento dell’allevamento del bestiame. La legge esistente è stata ritenuta obsoleta, e la nuova proposta mira a creare una base legale aggiornata che tenga conto delle esigenze attuali del settore agricolo e del contesto normativo federale.
Elaborata a partire dal 2019 con il contributo di esperti esterni, tra cui Gianluca Giuliani, e in collaborazione con un gruppo nominato dall’Associazione Agricola Poschiavo, la nuova legge si propone di regolamentare i rapporti tra il Comune e il settore agricolo senza entrare in dettagli che potrebbero diventare rapidamente superati. La normativa definisce i principi generali, lasciando a ordinanze e regolamenti specifici il compito di precisare le modalità operative.
Il Consiglio comunale e la Commissione preparatoria di Giunta hanno proposto l’approvazione del messaggio e della legge in vista della votazione popolare, prevista presumibilmente il 28 settembre 2025. L’entrata in vigore, subordinata all’approvazione della popolazione, dovrà avvenire entro il 1° gennaio 2026.
Una discussione articolata
La discussione è stata introdotta dal consigliere comunale Fulvio Betti, capodipartimento responsabile del progetto. Betti ha sottolineato l’iter lungo e complesso della legge, iniziato nel 2019 e caratterizzato da un dialogo continuo tra il Comune e il settore agricolo. “La legge rappresenta il frutto di trattative e compromessi, valorizzando l’agricoltura senza imposizioni dall’alto”, ha spiegato.
Il presidente della Commissione di Giunta, Silvio Isepponi, ha evidenziato il lavoro svolto per rendere il testo il più comprensibile possibile. “Non è stato facile semplificare alcuni concetti, ma alla fine la maggior parte delle nostre proposte è stata accettata”, ha dichiarato.

Non sono mancate le critiche. Il consigliere Reto Capelli (PLD) ha invitato alla prudenza, sostenendo che la proposta potrebbe essere incompleta e che la legge sembra favorire solo una parte degli agricoltori. La sua proposta di non entrare in materia è stata respinta, con una votazione segreta (la cui richiesta è stata avanzata da Mirko Beti) che ha visto 8 voti favorevoli, 5 contrari, 1 astenuto e 1 scheda bianca.
Dettagli contestati
Durante l’esame articolo per articolo, Ruggero Tuena (PLD) ha chiesto di eliminare l’articolo 6, che prevede un contributo annuale di 10.000 CHF per la gestione dell’associazione agricola. Reto Capelli ha proposto una formula più generica, ma entrambe le proposte sono state bocciate.
Anche l’articolo 7 è stato oggetto di discussione, ma nessuna modifica proposta da Reto Capelli è passata.
La legge è stata infine votata e approvata, nonostante l’opposizione di Capelli e l’astensione di Ruggero Tuena e Mirko Beti. Anche l’Ordinanza d’applicazione della legge è stata approvata con un solo voto contrario (Reto Capelli). Tuttavia, la sua entrata in vigore sarà subordinata all’approvazione della legge da parte della popolazione.