Domenica 9 febbraio, nell’ambito della rassegna dei Monologanti, il palco di Casa Besta ha ospitato un evento teatrale capace di affascinare grandi e piccoli: Storia di un uomo e della sua ombra. Uno spettacolo che sfida le convenzioni del linguaggio parlato, affidandosi esclusivamente alla potenza del gesto, della musica e della messa in scena per raccontare una storia senza tempo: il confronto metaforico dell’uomo con il proprio fantasma.
La scena si apre nel vuoto. Nessun oggetto, nessuna distrazione, solo il graduale affiorare della luce. Poi, l’ingresso del protagonista, un uomo qualunque, intento a costruire il proprio spazio, a immaginare una casa, un rifugio fatto di linee invisibili. Ma l’armonia dura poco: un’ombra appare, inaspettata, stravolgendo la sua quiete e dando inizio a un confronto che è al tempo stesso comico e profondo.
Ciò che segue è una danza tra opposti: il chiaro e lo scuro, l’ordine e il caos, il controllo e l’imprevisto, la vita e la morte. I due attori protagonisti, Giuseppe Semeraro e Dario Cadei, si muovono e si inseguono con precisione millimetrica, evocando al contempo l’arte senza tempo del cinema muto e l’ironia dei cartoni animati. A dare ritmo e profondità al racconto c’è la musica eseguita dal vivo da Leone Marco Bartolo, che con la colonna sonora e gli effetti sonori prodotti dalla sua chitarra trasforma il palcoscenico in un vero e proprio film d’animazione dal vivo, alimentando gli inseguimenti e gli incidenti – cadute, esplosioni, schiacciamenti, randellate – frenetici dei protagonisti.
Lo spettacolo, sebbene pensato per un pubblico a partire dai cinque anni, dimostra la capacità di adattarsi alla sensibilità di ogni spettatore. Storia di un uomo e della sua ombra risulta un’opera intrattenente, capace di divertire attraverso i gesti, senza pronunciare una singola parola, ma affidandosi ad un ritmo incalzante e ben calibrato, coadiuvato da una vera e propria colonna sonora eseguita dal vivo. I più piccoli si lasciano coinvolgere dalla comicità fisica e dalle gag surreali, dai tira e molla alla Tom e Jerry, mentre gli adulti colgono i rimandi più profondi, come il confronto con i propri spettri e la lotta interiore tra desideri e paure.
Dopo oltre 300 repliche e numerosi premi e riconoscimenti, Storia di un uomo e della sua ombra ha portato anche a Brusio il suo linguaggio senza parole, regalando un’ora di emozione e divertimento. Attraverso un equilibrio tra movimento, musica e silenzio, lo spettacolo dimostra che non servono parole per raccontare le sfide della vita; basta un gioco di luci, un corpo che si muove nello spazio e la magia prende forma.