Thomas Fries e il futuro del turismo in Valposchiavo

0
1039

Dallo scorso luglio, Thomas Fries ha preso le redini di Valposchiavo Turismo, in qualità di direttore. Dopo poco più di sei mesi dal suo insediamento e con l’occasione dell’inizio di questo 2025, Il Bernina ha realizzato la sua prima intervista a questo nuovo volto del turismo valposchiavino.

Signor Fries, ormai da diversi mesi è in Valposchiavo: cosa l’ha spinta ad accettare la sfida di lavorare in una piccola destinazione, lontana dai grandi centri e dove si parla una lingua diversa dalla sua?

Mi piacciono le sfide professionalmente interessanti. Mi piace lavorare sullo sviluppo ed gli obiettivi a medio e lungo termine, con risultati intermedi visibili. Mi piace lavorare su questi obiettivi in un contesto dinamico come quello del turismo e con un team. Mi hanno convinto i valori rappresentati dall’organizzazione turistica attraverso i temi della sostenibilità e del marchio “100% Valposchiavo”. Amo vivere a stretto contatto con la gente e con la natura e apprezzo molto la possibilità di abitare vicino a importanti passi alpini e montagne, raggiungibili sia in bicicletta che a piedi.

Fondamentalmente ho sempre trovato grande piacere nell’imparare nuove lingue, conoscere nuovi contesti e approfondire la loro storia, cultura e tradizioni. Questo vale anche qui, in Valposchiavo. L’italiano l’ho imparato già diversi anni fa come quarta lingua straniera. Per quanto riguarda il Puschiavin, a livello di ascolto riesco già a capire circa la metà, a patto di riuscire a collocare il contesto.

Durante la seduta di Giunta del Comune di Poschiavo del 30 settembre, oltre a presentarsi al legislativo, ha delineato gli obiettivi turistici per il futuro: preservare l’autenticità della Valposchiavo, resistere al turismo di massa e promuovere un turismo lento e sostenibile. Può spiegarci un po’ più nel dettaglio questi obiettivi?

In tutti i workshop e nelle conversazioni che abbiamo avuto da parte di Valposchiavo Turismo con i nostri partner, come ad esempio durante l’ultimo incontro del Gruppo Strategico, che ora svolge anche il ruolo di Consiglio per la Sostenibilità, è emerso chiaramente che la Valposchiavo è orgogliosa della sua autenticità. Questo vale tanto per gli agricoltori quanto per gli imprenditori della Valle, così come per i poschiavini in bulgia che ho incontrato. L’autenticità significa gestire in modo consapevole e attento il proprio patrimonio storico, fatto di lingua, tradizioni e caratteristiche dell’ambiente naturale abbastanza incontaminate.

Il turismo lento si sviluppa su più livelli: a livello di incontri personali con gli ospiti, dove c’è spazio per uno scambio diretto e genuino; a livello di sviluppo turistico, che evita grandi investimenti in nuove costruzioni alberghiere monumentali e valorizza maggiormente ciò che già esiste, puntando a un’evoluzione costante e sostenibile. Anche il modo di arrivare in Valposchiavo riflette questo approccio: chi ci visita lo fa in modo consapevole, scegliendo spesso treni o autobus per raggiungere la destinazione.

Uno sviluppo sostenibile richiede di affrontare i conflitti di interesse, chiarire le priorità e riflettere consapevolmente sui valori che si vogliono rappresentare e sostenere come destinazione.

Chi mi conosce già, sa che sono un grande appassionato di ciclismo. Viaggiare in bicicletta è un buon esempio per un turismo lento e sostenibile. Abbiamo un grande potenziale qui in Valposchiavo, non solo per la mountain bike, ma anche per il gravel bike e la bici da strada. Se siamo onesti, possiamo riconoscere che, con i nostri sentieri della Trail Care Week abbiamo un tesoro che è stato premiato. Per la bici da strada, con il Sentiero Valtellina proprio alle porte, disponiamo di una delle piste ciclabili più straordinarie d’Italia, percorribile ininterrottamente da Bormio fino quasi al Lago di Como.
La bici è ideale per avanzare ogni giorno a un ritmo adeguato. Soprattutto in Europa, con pochi centinaia di chilometri si può vivere una grande varietà di paesaggi, imparare qualcosa sulle lingue, la cultura e la cucina, senza contare la sfida sportiva che questo tipo di viaggio comporta. E noi abbiamo tanto da offrire per chi viaggia in bici oppure chi vuole scoprire da noi il nostro mondo bici. Si è formato anni fa il gruppo VivaBike Valposchiavo che è pronto a mantenere e sviluppare le nostre offerte come bike Hotels, noleggio, riparazione, guide di bici, eventi.

Negli ultimi anni i pernottamenti annuali nelle strutture ricettive della Valposchiavo si sono attestati intorno alle 80’000 unità, crede che sotto la sua gestione si potrà fare ancora meglio?

In tema visione “100’000 pernottamenti”: le notti di soggiorno sono nel settore turistico il numero di referenza più importante (in questo caso parliamo di 100’000 pernottamenti in alberghi visto che, contando tutte le strutture come campeggi e appartamenti di vacanza, siamo già su 120’000 pernottamenti). Questo dato è importante per analizzare le performance turistiche di una destinazione.
Sebbene la cifra possa sembrare ambiziosa, essa corrisponde, in termini assoluti, al numero di pernottamenti registrato dall’Alta Engadina in un solo mese. Quando la Valposchiavo parla di 100’000 pernottamenti come obiettivo, si concentra su uno sviluppo turistico consapevole e costante: ci impone di impegnarci ancora di più per sviluppare offerte accattivanti, garantire alberghi aperti e migliorare il tasso di occupazione dalla fine dell’autunno fino alla primavera con un minimo di 2 notti e un incremento dei pernottamenti nei mesi più deboli.

Per quanto riguarda le nuove strutture: in alcuni casi, nei Grigioni sono state realizzate strutture ricettive molto grandi che finiscono per oscurare l’essenza stessa di una Valle.
Quando gruppi molto grandi di ospiti, ad esempio di 200-300 persone, desiderano soggiornare da noi il problema diventa quello di non avere strutture sufficientemente grandi. In questi casi, puntiamo sulla collaborazione e sulla flessibilità di tutti gli alberghi. Sicuramente, a medio termine, due o tre nuovi alberghi siti in edifici già esistenti sarebbero di grande aiuto, in particolare nella zona di Brusio. Lo sviluppo poi di un InfoPoint presso il viadotto elicoidale offrirebbe anche opportunità economiche per il turismo in questa direzione.

Lo abbiamo visto nell’ultimo anno, come destinazione al momento siamo molto dipendenti dalle condizioni meteorologiche. A causa dei mesi di maggio, giugno, ma anche settembre e ottobre, caratterizzati da forte piovosità, il numero di pernottamenti è diminuito sensibilmente. Per questo motivo, siamo di nuovo ben al di sotto delle 80’000 notti per l’anno 2024.
Attualmente, già stabilizzare i numeri a 80’000 pernottamenti rappresenterebbe un successo

Nell’ottica di aumentare questi pernottamenti si potrebbero sfruttare strutture come il Punto Rosso per ospitare eventi di grande portata?

Certamente, se il Punto Rosso come struttura già esistente continuerà ad essere utilizzato per eventi e anche manifestazioni con valore turistico di grande portata, sarà possibile accogliere grandi gruppi che potranno organizzare i loro eventi proprio qui da noi.

In altre regioni la mano pubblica investe costantemente nelle infrastrutture turistiche. Secondo lei i comuni di Poschiavo e Brusio fanno abbastanza in questo senso?

Nella maggior parte delle destinazioni, il turismo è direttamente collegato al comune. Questo ha vantaggi e svantaggi. La nostra forza a Valposchiavo Turismo sta nel fatto che collaboriamo e ci confrontiamo regolarmente con i rappresentanti comunali che fanno parte del nostro Comitato.

Desidero anche esprimere la mia gratitudine per il buon rapporto con i responsabili dei comuni, e anche i responsabili del settore forestale e della manutenzione dei sentieri in entrambe le comunità. La cura della rete di sentieri esistente è un fattore cruciale per il turismo, a cui i comuni contribuiscono attivamente. In particolare a Brusio si prospettano sviluppi interessanti in questo ambito.

Si creano più sinergie quando il turismo è parte integrante dei comuni o di una Regione. Sul livello della collaborazione con la Regione, facciamo già tanti progetti insieme e collaboriamo molto bene. E quando si tratta dell’organizzazione di un evento c’è una gran apertura da parte dei comuni, come visto per il Festival sConfini.

Operiamo con un contratto di servizio con i comuni per garantire lo sviluppo turistico e il marketing. Questi contributi finanziari non sono proporzionati all’impegno richiesto. Oggi, un’organizzazione turistica richiede un altro tipo di collegamento più impegnativo verso il mondo del turismo rispetto a 10 o 15 anni fa. Credo che, senza un’organizzazione coordinata come Valposchiavo Turismo, la Valle, nonostante l’impegno e l’intraprendenza dei singoli, rischierebbe di perdere il collegamento con le tendenze dello sviluppo turistico e di annullare i successi degli ultimi anni.

Sul livello della collaborazione con la Regione e anche con i comuni, facciamo già tanti progetti insieme e collaboriamo molto bene. E quando si tratta dell’organizzazione di un evento c’è una gran apertura da parte dei comuni, come visto per il Festival sConfini.

Da sx: Andrea Zanolari e Thomas Fries

Il Bernina-Express è in continua espansione, la frequenze di turisti di passaggio aumenta ogni anno, ma in Valle si fatica ad approfittare di questo trend. Il turismo di giornata promosso dal Trenino Rosso non ha quasi nessuna ricaduta sul nostro settore turistico. Cosa si potrebbe intraprendere per invertire questo trend?

Un potenziale immediato risiede nella gestione dell’accoglienza presso la stazione di Poschiavo o Le Prese, parlando soprattutto dei treni regionali e non del solo Bernina-Express. Attualmente, manca una chiara segnaletica per orientare i flussi di visitatori verso il Borgo, così come informazioni di base che presentino la Valle a chi passa o cambia treno. La questione si lega anche alla progettazione della piazza della stazione: come può un viaggiatore di passaggio sapere dove si trova, se non cogliamo l’occasione per attirare la sua attenzione già in stazione? È qui che possiamo fare la differenza, mostrando chi siamo e cosa abbiamo da offrire.

Il nostro obiettivo dovrebbe essere attrarre visitatori che scelgono di fermarsi più a lungo, che desiderano esplorare il territorio in modo autentico, apprezzando la sua natura, la sua cultura, la sua cucina e il suo paesaggio. Questo tipo di ospite, che soggiorna in Valposchiavo con calma e profondità, porta valore non solo economico, ma anche culturale e sociale alla destinazione.

Allo stesso tempo, c’è anche il potenziale per i turisti internazionali che si fermano già adesso per periodi più brevi. Tuttavia, non vogliamo trasformare la valle in un negozio di souvenir. Chi si ferma qui, ad esempio, per visitare il Giardino dei Ghiacciai o il Viadotto o il Lago di Poschiavo, dovrebbe anche scoprire cos’altro ha da offrire la nostra Valle.
È fondamentale fare una distinzione: cosa può fare una destinazione come la Valposchiavo per essere attrattiva per i visitatori? Cosa può fare la Ferrovia Retica (RhB) nel suo marketing? E quali sono le opportunità di collaborazione? In tutti e tre questi ambiti c’è margine di miglioramento. Tuttavia, niente può sostituire il contatto personale.

Dal mese di agosto 2024 sono in stretto dialogo con diversi attori della RhB e considero un vantaggio il fatto che, come organizzazione turistica locale, collaboriamo a stretto contatto con loro. Un esempio concreto è la possibile creazione di un InfoPoint presso il viadotto elicoidale di Brusio. Tuttavia, l’iniziativa nasce dalla volontà e dall’impegno della comunità di Brusio. La RhB è consapevole dei benefici che ne deriverebbero, così come Valposchiavo Turismo sa che un InfoPoint costituirebbe una nuova attrazione di grande richiamo per tutta la Valle.

In termini di vendita e marketing, ho riscontrato nella RhB un’apertura crescente, anche se ancora migliorabile, nel considerare la Valposchiavo, con le sue offerte uniche e le sue stazioni ferroviarie, come parte integrante della loro comunicazione aziendale. Un esempio è il Kräuterexpress, creato su iniziativa della famiglia Raselli a Le Prese, frutto di una lunga collaborazione. Inoltre, sono riuscito a concordare con il responsabile delle vendite della regione sud che l’offerta di biglietti per la slittata notturna a Bergün venga promossa non solo da Tirano, ma anche da Poschiavo, un miglioramento piccolo ma significativo.

Proseguirò questo scambio su vari livelli con la RhB. Vedo margini di crescita, soprattutto valorizzando le nostre idee uniche, come il marchio 100% Valposchiavo, e le nostre proposte ricche di storia, premiate recentemente con il Premio Wakker.

Può già annunciarci qualche novità che verrà introdotta da Valposchiavo Turismo per il 2025?

Abbiamo già un po’ di carne al fuoco come ho accennato durante l’intervista. Le nostre principali manifestazioni stagionali inizieranno quest’anno nuovamente a fine aprile con il sConfini Festival, dedicato in particolare al tema dell’alimentazione e dell’agricoltura nelle zone di confine.

Tra le varie attività, durante il weekend del 26-27 aprile ci concentreremo su Viano insieme alla Cooperativa Agricoltura, organizzando anche una conferenza sul tema della candidatura UNESCO per il patrimonio culturale dei prodotti alimentari alpini.

Il 27 aprile, Tirano ospiterà un evento a Baruffini. I concerti del Festival sConfini in Piazza ospiteranno un gruppo svizzero tedesco il 2 maggio (77 Bombay Street) e un gruppo italiano il 3 maggio (i Nomadi). Tutte le informazioni dettagliate saranno presto disponibili sul sito ufficiale www.s-confini.eu.

Ho già sottolineato in più occasioni l’importanza del turismo congressuale, che, essendo generalmente indipendente dalle condizioni meteorologiche, garantisce diversi giorni di pernottamenti. Quest’anno, a fine maggio, ospiteremo nuovamente per quattro giorni il gruppo di quasi 200 persone del Swiss Special Olympics Judo Festival. Questo evento prevede quattro giorni di judo, competizioni, escursioni, workshop e seminari.

Sempre a maggio, il Verein Graubünden Wald sarà nostro ospite. A settembre, un dipartimento dell’amministrazione cantonale arriverà con oltre 200 persone per un soggiorno nella nostra valle.

Inoltre, stiamo valutando la nostra bella collaborazione con il Movimento sul tema dal turismo inclusivo per questo e i prossimi anni. È un grande onore per noi sapere che il valore di questa collaborazione è stato riconosciuto fino a Coira.

Sono sicuramente molto curioso di vedere come si svilupperà il progetto dell’InfoPoint a Brusio nel 2025 e lavorerò con la RhB per affrontare il tema della visibilità della Valposchiavo nella stazione di Poschiavo.
Quest’anno celebriamo, insieme ai nostri partner dell’agricoltura, dell’artigianato, della produzione alimentare, della gastronomia e dell’ospitalità, il 10° anniversario dei marchi “100% Valposchiavo” e “Fait sü in Valposchiavo”. Grazie al progetto “Un anno insieme alla mia terra” promosso dalla Regione Bernina, questo tema ha già acquisito grande importanza all’interno della valle. Accompagneremo probabilmente alcuni viaggi stampa su questi argomenti, oltre che sul Premio Wakker, per valorizzare ulteriormente il nostro territorio.

Negli ultimi mesi abbiamo lavorato intensamente per risolvere questioni tecniche e definire i contenuti per il nuovo sito web, un progetto avviato 2 o 3 anni fa. Ora stiamo completando la sua realizzazione e presto Valposchiavo Turismo avrà un’immagine rinnovata e aggiornata nel design.

Parallelamente, collaboro con il gruppo VivaBike per far avanzare tutto ciò che riguarda il cicloturismo nella Valle. Attualmente al fianco di realtà già affermate come la Trail Care Week e il VivaBike Festival a fine maggio, stiamo pianificando di aggiungere nuovi eventi e sfide per gli appassionati della bici. Si tratta di una formula Alpine Gravel Challenge e una collaborazione con Valchiavenna e Valbregaglia. Vogliamo creare qualcosa interessante per i ciclisti che cercano la nostra autenticità e l’ambiente delle montagne del Bernina.

Alla fine di settembre, la Valposchiavo sarà regione ospite alla fiera WEGA di Weinfelden, dove potremo sicuramente raggiungere il nostro pubblico di riferimento.

Nel corso dell’anno continuerò a fornire aggiornamenti alla stampa sugli sviluppi di questi progetti e di altri in corso.

Ivan Falcinella
Membro della redazione