
Cinque anni fa, il 26 febbraio 2020, in Engadina due bambini contraggono il coronavirus: sono i primi due casi nei Grigioni. Ecco una retrospettiva degli inizi della pandemia nel cantone.
Il 26 febbraio 2020 le autorità grigionesi accertano i primi casi di coronavirus. Si tratta di due bambini che soggiornano in Engadina. Pochi giorni dopo la maratona engadinese viene annullata. È stato il primo grande evento ad essere cancellato a livello nazionale a causa dell’aumento dei casi di Covid-19.
Il 13 marzo il Governo grigionese proclama la “situazione straordinaria”. “Le cifre allarmanti del Cantone Ticino hanno ricoperto un ruolo importante nella valutazione della situazione”, si legge nel comunicato di allora delle autorità. Gli eventi sportivi, gli assembramenti con più di 50 persone, le visite a persone che si trovano in cura in case anziani o ospedali sono vietate. Il termine “distanza sociale” entra a far parte della vita quotidiana.
“Le misure adottate dal Cantone hanno anticipato di diversi giorni quelle adottate dal Governo federale”, sottolineano le autorità oggi in un comunicato. A posteriori, una reazione corretta. “È emerso che le misure prescritte rapidamente sono state le più efficaci”, ha spiegato l’Ufficio cantonale di igiene pubblica.
Mortalità superiore alla media
Nei due anni della pandemia, le autorità sanitarie hanno registrato anche nei Grigioni un tasso di mortalità superiore alla media, anche se “molto inferiore alla media svizzera”, secondo le loro informazioni. La metà dei decessi verficatesi a gennaio 2021 è stata registrata in case di riposo e di cura.
Gli insegnamenti
Nella primavera del 2020 il materiale di protezione, come ad esempio le mascherine igieniche, scarseggia. E reperirlo è una sfida quasi impossibile. Di conseguenza, oggi tutte le strutture del settore sanitario devono tenere una scorta di emergenza di 40 giorni per il proprio fabbisogno.
“I Grigioni hanno superato la pandemia di coronavirus relativamente bene, anche se alcune restrizioni, ad esempio negli ospedali e nelle case di riposo, sono state drastiche”, scrive l’Ufficio di igiene pubblica.
I test di massa e i vaccini
Il 4 dicembre 2020 il Canton Grigioni annuncia la strategia dei test a tappeto. Nelle regioni Bernina, Bassa Engadina/Val Monastero e Maloja la popolazione può farsi testare su base volontaria nell’ambito di un progetto pilota. Una strategia, che aiuterà le autorità a farsi una panoramica della situazione.
Il 5 gennaio vengono vaccinate le prime persone conto il Covid-19. Durante la prima e la seconda ondata dell’autunno/inverno 2021/2022 sono state somministrate fino a 12’000 prime dosi a settimana.
A febbraio 2021, il programma di test che riscuote interesse a livello nazionale, viene adottato anche nelle aziende. “Durante i picchi venivano analizzati fino a 10’000 test al giorno. Uno studio di accompagnamento ha evidenziato che il programma di test ha permesso di ottenere una riduzione dei casi positivi”, si legge nella nota odierna. Per continuare a mantenere l’insegnamento in presenza, più avanti pure le scuole partecipano ai test salivari.
Il primo aprile 2022 la “situazione speciale” e con essa le ultime misure a livello federale vengono revocate.
La sfida del Long Covid
“L’assistenza e il supporto dei pazienti che ancora soffrono delle conseguenze del Covid rimangono una sfida”, ha spiegato l’Ufficio cantonale. Nella sessione di febbraio il Parlamento grigionese ha incaricato il Governo di ampliare i servizi di supporto per i pazienti che soffrono di Long Covid.