Cari parrocchiani del Comune parrocchiale di Le Prese – S. Antonio, vi scrivo da questo giornale, che è l’organo di comunicazione ufficiale del nostro comune parrocchiale, per comunicarvi che a inizio settimana ho rassegnato le mie dimissioni, con effetto immediato, dalla presidenza della nostra parrocchia.
Assieme a me si sono dimesse anche la cassiera Monica Pirovino e l’assessore Giada Tuena. Il motivo alla base di questa decisione, che arriva pochi mesi prima della fine del mandato, risiede nella decisione, da parte della maggioranza del consiglio, di sciogliere il contratto con il nostro parroco don Milton. Non era certo quanto avevo preventivato quando mi sono messo a disposizione per questo servizio. Si tratta di una decisione grave, presa contro il parere della Diocesi e motivata da argomentazioni che né io, né nessuno – tra le persone da me interpellate – abbiamo ritenuto fondate o valide per un licenziamento. Non è stato nemmeno possibile convincere la maggioranza a lasciar decidere l’Assemblea su una questione tanto importante. Purtroppo né io, né le mie colleghe dimissionarie, siamo riusciti a far capire la funzione e l’importanza di un parroco per la comunità. E il sistema svizzero in questo non ci aiuta.
In tutto ciò spero solamente che questa incresciosa disputa “amministrativa” che si è trascinata per mesi, non debba influire sulla fede dei pochi parrocchiani attivi, che sono quelli che stanno soffrendo più di tutti la situazione venutasi a creare. Vi invito a perseverare e a pregare per don Milton, a cui va tutta la mia solidarietà, e per la nostra comunità.
Ringrazio infine tutti i parrocchiani, dai più piccoli ai più anziani, che si sono attivati con telefonate, lettere, rosari e preghiere per don Milton e per la nostra comunità, ringrazio il Consiglio pastorale, che ha sostenuto fino all’ultimo la nostra opposizione, ringrazio il vicario don Camenzind, che nella Cattedrale di Coira ha acceso più di un cero per noi e per tutti coloro che in un modo o in un altro hanno voluto far sentire la propria voce in questa vicenda.
Paolo Raselli