Ospedali in perdita, ma a Poschiavo si cresce: il caso CSVP

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Il 15 maggio si è tenuta l’ormai consueta conferenza stampa annuale del Centro Sanitario Valposchiavo (CSVP). I vertici della fondazione e i principali responsabili sanitari hanno presentato un bilancio dell’anno trascorso, gli aggiornamenti sui progetti in corso e una visione sul futuro. Per l’occasione, sono intervenuti il presidente del Consiglio di Fondazione Giovanni Jochum, Pietro Della Cà Vicepresidente del Consiglio di Fondazione, il Direttore Guido Badilatti, il medico accreditato Cristian Raselli, la presidente del Comitato del Consiglio di Fondazione Fabiola Monigatti e l’Assistente di Direzione e responsabile della comunicazione Piero Pola.

Una sfida nazionale, una risposta locale

Non si può certo aprire i lavori ignorando la complessità della gestione e del finanziamento delle strutture ospedaliere in difficoltà del contesto geo-topografico in cui ci troviamo. Per tale ragione, Giovanni Jochum ha ricordato innanzitutto che, a livello cantonale, negli scorsi anni erano stati avviati atti parlamentari e una consultazione relativa a una nuova legge per il sostegno finanziario agli ospedali in deficit. Questa proposta prevedeva che i Comuni si assumessero la responsabilità finale del finanziamento, tramite votazioni locali.

Il meccanismo, però, si è rivelato macchinoso e poco praticabile, specialmente per regioni composte da più comuni con opinioni divergenti, come accade ad esempio nella Regione Maloja. In assenza di consenso e a fronte di una consultazione nettamente negativa, il Governo ha infine ritirato la proposta di legge. Tuttavia, ha chiarito Jochum, “il Governo non ha abbassato la guardia”. È stato costituito un gruppo di lavoro cantonale incaricato di ridefinire l’organizzazione dell’assistenza sanitaria e di formulare nuove proposte legislative. I risultati di questo lavoro sono attesi entro il 2027, e potrebbero ridefinire profondamente la mappa sanitaria del Cantone.

Un nodo cruciale è la diversa situazione geograficae topografica delle regioni periferiche come la Valposchiavo rispetto al resto dei Grigioni o ad altri Cantoni: “Da noi in mezz’ora non arriviamo nemmeno a Samedan, mentre a Zurigo in mezz’ora sei in un grande ospedale,” ha osservato Jochum. Da qui la necessità non solo tecnica ma anche politica di mantenere e rafforzare la decentralizzazione della medicina di base, soprattutto in zone discoste.

“Il Centro Sanitario Valposchiavo non è solo un ospedale,” ha concluso Jochum. “È un sistema integrato che ci permette di reggere dove altrove si fatica a tenere aperto.” Il CSVP ha saputo distinguersi come modello gestionale vincente: “Il nostro centro sanitario, unendo ospedale San Sisto, Casa Anziani e Spitex sotto un’unica regia, chiude ancora una volta con cifre nere”, ha affermato Jochum. La chiave, secondo lui, è nella governance integrata e nella cooperazione interistituzionale.

Brusio: un ambulatorio da difendere

Pietro Della Cà ha illustrato il sostegno del Comune di Brusio al centro medico: “Contribuiamo con 50.000 franchi annui, il CSVP con altri 10.000. La presenza del medico a Brusio è rimasta stabile. Se mai dovessero calare i servizi, abbiamo pronto un piano B: finanziare direttamente un ambulatorio comunale.” Per ora però, la collaborazione funziona e l’ambulatorio risponde alle necessità della popolazione.

La sinergia della medicina poschiavina

Il Centro Medico Valposchiavo (CMVP), attivo dal 2024, è una struttura dedicata alla medicina di base, gestita da medici accreditati. Pur essendo indipendente sotto il profilo organizzativo e contrattuale, è fisicamente integrato nel complesso del CSVP. Collabora quotidianamente con l’ospedale San Sisto, la Casa Anziani e il servizio Spitex. Questa integrazione logistica e funzionale consente una presa in carico più efficiente dei pazienti, condivisione delle risorse e sinergie nei servizi d’urgenza e specialistici.

A questo proposito, il dottor Cristian Raselli ha rimarcato con forza il valore del lavoro in rete: “Collaborazione è la parola che meglio descrive il nostro modello. Il centro medico Valposchiavo, costruito accanto all’ospedale, ha facilitato sinergie fondamentali per mantenere attivi servizi complessi come laboratorio e radiologia h24.”

Importante anche l’ampliamento dell’offerta specialistica: nel 2024, presso CSVP, sono state registrate 4.477 consultazioni specialistiche in 12 ambiti tra cui dermatologia, pneumologia, ginecologia, pediatria, psichiatria, cardiologia e oncologia. “Questa vicinanza – ha sottolineato Raselli – permette un confronto costante tra medico di base e specialista, migliorando la presa in carico del paziente.”

Particolare soddisfazione è stata espressa per l’arrivo della dottoressa Martina Bontognali, che subentrerà al dottor Mauro Albertini: “Ben formata, motivata, con esperienze in anestesiologia, urgenza, pediatria: rappresenta il futuro della medicina di base in valle”, ha detto Raselli. È in corso anche l’accreditamento per accogliere medici assistenti in formazione, rafforzando così il ruolo formativo del centro.

Strutture in evoluzione e visione a lungo termine

Fabiola Monigatti ha illustrato lo stato di avanzamento dei lavori infrastrutturali. Dopo l’apertura del nuovo centro medico, è stata inaugurata a marzo una nuova area per endoscopia, dermatologia e altri servizi. La seconda fase di ampliamento prevede nuovi spazi per formazione, ambulatori, una caffetteria e alloggi per collaboratori.

Lo sguardo si estende anche alla ristrutturazione della Casa Anziani, inaugurata nel 1983 dalle suore agostiniane. “Gli anziani di oggi restano a casa più a lungo e, quando entrano in struttura, necessitano cure complesse – ha spiegato Monigatti –. Per questo stiamo ripensando radicalmente gli spazi.”

Bilancio positivo e sostenibilità

Il direttore Guido Badilatti ha presentato un consuntivo 2024 estremamente solido: 2,075 milioni di utile, un EBITDA al 10% e un capitale proprio pari al 72%. Il CSVP impiega 245 collaboratori, di cui 166 a tempo pieno. “Assumiamo quando necessario – ha affermato – e non abbiamo mai fatto licenziamenti. Il personale è stabile, polivalente e ben formato.” Sono stati investiti oltre 200.000 franchi in nuove apparecchiature (sonografo, defibrillatore, spirometro) e il CSVP ha completato la digitalizzazione della cartella clinica. Tra i riconoscimenti, la conferma della certificazione ISO 9001:2015 fino al 2027, con audit recenti che confermano l’ottima qualità dei processi.

Comunicazione e apertura verso l’esterno

Nel 2024 il CSVP ha pubblicato un opuscolo informativo, organizzato tre conferenze pubbliche e diffuso 15 comunicati stampa esterni. “Una sanità di qualità si costruisce insieme – ha ribadito Monigatti –: con i cittadini, con la politica, con i collaboratori.”

Le forti precipitazioni di gennaio hanno causato infiltrazioni d’acqua, subito risolte senza danni né interruzioni. Tra i progetti futuri, è in corso uno studio di sostenibilità ambientale, sociale e gestionale in collaborazione con Curia Treuhand AG.

Un modello esportabile

Il CSVP si conferma una realtà solida, autonoma e ben organizzata, capace di offrire servizi di alto livello in un contesto periferico. Un “laboratorio svizzero” che ha già ispirato realtà simili in Bregaglia e potrebbe diventare punto di riferimento per le politiche sanitarie cantonali.

“Qui si lavora per il presente, ma con lo sguardo sempre rivolto al futuro” – ha concluso Raselli – “e questo è il miglior modo per garantire una sanità vicina, umana e sostenibile.”