Raccomandazioni di voto del PLD (III e IV parte)

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In vista delle votazioni popolari del prossimo 21 maggio 2017, il PLD Valposchiavo desidera continuare (I parte e II parte) a informare in merito ai temi in consultazione, proponendo al riguardo la propria opinione con relative raccomandazione di voto.

LIBERTÀ DI VOTO alla delibera del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti alla Regione Bernina

Il nostro partito ritiene sensato demandare alla Regione Bernina la raccolta dei rifiuti della Valposchiavo. A distanza di tre anni dall’inoltro delle offerte all’allora Regione Valposchiavo, sarebbe ora e tempo di poter incaricare la nuova Regione Bernina di proseguire lo svolgimento di questo compito.

Il Consiglio dei Sindaci della nuova Regione ha deciso di avvallare la delibera dell’appalto effettuata dalla vecchia Regione e confermata dai tribunali. Perciò i due Consigli Comunali e i Legislativi hanno ritenuto di portare in votazione, davanti alle rispettive popolazioni, il mandato di prestazione inclusivo di conferma della delibera.
Qui sta il nocciolo della diatriba tra favorevoli e contrari. In pratica il cittadino non può votare sì al conferimento del compito alla Regione Bernina senza, allo stesso tempo, confermare la delibera. Questa è un’anomalia e non è una prassi usuale. È cambiato il committente, dunque dobbiamo incaricare la nuova RB tramite votazione, ma d’altro canto non rifacciamo la procedura d’appalto. Inoltre l’appalto RVP presentava delle lacune, confermate anche dal tribunale, a livello di descrizione nel capitolato. Ripartire da zero tramite un capitolato più chiaro a con una sola variante dovrebbe consentire alla RB di avere una base solida e chiara per procedere alla stesura di un contratto con il gestore.

Purtroppo questo modo di procedere ha portato la discussione su di un livello emozionale e di conflitto tra i votanti dei due Comuni. Peccato non essere riusciti a trovare un sistema che potesse permettere al cittadino di esprimersi su di un unico quesito, quello di dare l’incarico alla RB di gestire i rifiuti vallerani.

Difficile dunque dare un consiglio di voto. Il PLD quale partito vallerano, ha deciso di lasciare libertà di voto, raccomandando di leggere attentamente il messaggio allegato alle schede di voto.

Raccomandazioni di voto

LIBERTÀ DI VOTO alla delibera del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti alla Regione Bernina
NO alla legge federale sull’energia (LEne)


NO alla legge federale sull’energia (LEne)

La controversa proposta sulla strategia energetica 2050 lascia aperte molte questioni. La svolta energetica avverrà solo se l’esito della votazione di domenica sarà positivo? In altre parole, rischiamo di doverci fare la doccia con acqua fredda solo perché l’obbiettivo di riduzione di consumi del 43% no è stato raggiunto?

L’oggetto in votazione è complesso e se accettato, avrà un importante influsso su molti aspetti della quotidianità dei cittadini. La strategia spazia dalla modalità e dalla sicurezza dell’approvvigionamento di energia elettrica, passando per la potenza e tipo di veicoli con i quali ci sposteremo, fino all’isolamento termico degli edifici.

La campagna referendaria di entrambi gli schieramenti è stata farcita di molte esagerazioni. Districarsi fra le varie discussioni dando il giusto peso agli argomenti presentanti non è facile. Noi ci siamo posti una semplice domanda: cosa succederà se il popolo dirà no? A riguardo non abbiamo risposte conclusive, tuttavia si stanno delineando alcune tendenze:

L’uscita dal nucleare. L’abbandono graduale dell’energia nucleare (che era il motore iniziale dell’oggetto in votazione), indipendentemente dall’esito dal voto è lo scenario più probabile. Il divieto di costruire nuove centrali ha più un significato simbolico che sostanziale. Per ragioni economiche e politiche, nessuno è intenzionato a costruire nel prossimo futuro nuove centrali nucleari in svizzera.

La transazione verso le rinnovabili. La tendenza di un maggior impiego di energie rinnovabili è destinata a continuare, indipendentemente dall’esito del referendum. Certo che con meno sovvenzioni, lo slancio nelle nuove rinnovabili (solare, eolico e biomassa) verrebbe rallentato. Non sarebbero comunque da escludere contributi per mantenere in vita la produzione delle “vecchie” rinnovabili, l’idroelettrico, che da oltre mezzo secolo fornisce energia pulita a prezzi interessanti. In Italia e in Germania cominciano a farsi strada progetti solari e eolici realizzati senza nessuna sovvenzione statale. È e sarà questa la via per dare uno slancio irrefrenabile alle rinnovabili.

La politica climatica. Anche la politica climatica svizzera non verrà rivoluzionata dalla mancata accettazione di questa strategia energetica. Il Parlamento dovrebbe ratificare l’accordo sul clima di Parigi a prescindere dal risultato delle urne, e la revisione della legge sul CO2, che disciplinerà l’attuazione dell’accordo non ha alcun collegamento diretto.

Il risanamento energetico degli edifici. Nello scenario ipotizzato, il programma di sovvenzioni per il risanamento degli edifici verrebbe probabilmente ridotto, ma non sarebbe un disastro. Secondo uno studio di Ecoplan il programma di sovvenzioni agli edifici 2010-2014 ha permesso di risparmiare CO2 ad un costo di CHF 150-200 per tonnellata. A confronto, nel commercio europeo delle emissioni, il prezzo per tonnellata oscillava in questi anni fra 5 e 10 €. La fondazione “myclimate” offre progetti per la riduzione delle emissioni di CO2 a circa CHF 30 per tonnellata (progetti esteri) o circa CHF 90 (con almeno il 50% di quota indigena).

Conclusione. Alcuni elementi meno controversi, previsti dalla nuova strategia come l’introduzione di contatori intelligenti e un po’ più di mercato rispetto all’attuale regime RIC (KEV in tedesco), potrebbero sicuramente venir ripresentati in una proposta ad-hoc. Ma la più grande differenza fra l’approvazione e la bocciatura della votazione è l’aspetto costi/benefici. Sarà difficile attuare il massiccio ampliamento del regime di sovvenzioni in modo mirato e senza sprechi. Economicamente, molto più efficiente dei sussidi sarebbe l’introduzione di tasse di incentivazione come quella sul CO2.

Alcuni spunti sono stati liberamente tratti da un articolo apparso sulla NZZ.

Raccomandazioni di voto

NO alla legge federale sull’energia (LEne)
LIBERTÀ DI VOTO alla delibera del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti alla Regione Bernina


PLD I Liberali Valposchiavo