Con inizio giovedì 12 gennaio il gruppo I Film di Devon House ripropone un programma invernale. Sarà un piccolo festival intitolato “Quasi un Western” che sull’arco di sole due settimane presenterà al pubblico quattro pellicole: Nazarin di Luis Bunuel, El Topo di Alejandro Jodorowsky, Come l’acqua per il cioccolato di Alfonso Arau e Non è un paese per vecchi di Ethan e Joel Coen.
Quasi un Western – ma solo quasi
Sono tutte opere particolarmente care al gruppo, forse poco conosciute ma di incontestato valore. Quattro film molto diversi tra di loro, cui denominatore comune potrebbe però essere individuato in alcune caratteristiche riferibili – in modo più o meno palese – al genere western. Da lì, un po’ ironicamente e forse anche un po’ pretestuosamente, il titolo della rassegna.
Giovedì 12 gennaio è prevista la proiezione di Nazarin (Messico 1958) in cui Luis Bunuel traspone con la sua arte un romanzo di Benito Pérez Galdós. Ambientato nel Messico d’inizio ‘900, stretto nella morsa dei soprusi della dittatura da una parte e dalla Chiesa lontana dai problemi reali della società, il film segue le vicende del prete Nazario. Con chiari riferimenti sia alla passione di Cristo che al Don Chisciotte, l’opera sottolinea con feroce ironia l’inapplicabilità dei principi cristiani in una realtà sociale degradata e feroce e il dominio del caso sulla volontà umana.
Sabato 14 gennaio sarà invece la volta del film El Topo del poliedrico artista Alejandro Jodorowsky (Messico 1971). Ormai assurto a cult movie, il film narra di vicende e personaggi strani, impiegando attori mutilati, nani e grandi dosi di simbolismo cristiano e di filosofia orientale. La pellicola è già stata definita un western spirituale e spesso viene interpretata come una metafora dell’Antico e del Nuovo Testamento.
Si riprende le settimana seguente, giovedì 19 gennaio, con Come l’acqua per il cioccolato (Como Agua Para Chocolate) di Alfonso Arau (Messico 1992), tratto dall’omonimo romanzo di Laura Esquivel dal quale riprende l’originalissima struttura riferita ad un ricettario. La storia, ambientata nel primo ‘900 nel periodo in cui impazza Pancho Villa, racconta della giovane Tita che ha la sventura di essere la più giovane di tre figlie. Per un’ingiusta usanza la ragazza non ha il diritto di sposarsi perché deve accudire la madre fino alla morte. Pedro, il suo amore, si sposa con la sorella per poter vivere vicino a lei. E a Tita non resta che cucinare…
La rassegna si concluderà sabato 21 gennaio con il thriller pluripremiato Non è un paese per vecchi (No Country for Old Men) di Ethan e Joel Coen (USA 2007). Ispirato al romanzo del Premio Pulitzer Cormac McCarthy il film conferma la coerenza e l’originalità dei fratelli Coen divenuti ormai un marchio di fabbrica. Il film parla di un mondo (quello del West e della frontiera messicana) divenuto estremamente più violento di quanto non lo fosse nell’epoca che lo ha fatto divenire mito cinematografico. I Coen non si prestano però ad una cinica e compiaciuta presa d’atto di una realtà innegabile. Ne danno invece una lettura spettacolare nella forma ma al contempo profondamente morale nei contenuti.
Le proiezioni si svolgeranno nel salotto al primo piano di Devon House, Via dai Palazzi 104 a Poschiavo. Saranno precedute da una presentazione dell’opera contestualizzata al tema dell’intero ciclo. La sala prevede un numero di posti limitato ed è quindi gradita la prenotazione scrivendo alla seguente email devonhouse@bluewin.ch. Si può assistere a singole proiezioni. Alla conclusione del film sarà servito un rinfresco. Vi aspettiamo a condividere le emozioni del cinema in compagnia dei Film di Devon House.
Cineclub a cura di Fabio Zanetti, Giovanni Ruatti, Simone Pellicioli, Gian Marco Tuena e Hans-Jörg Bannwart.
Il gruppo I Film di Devon House