Nella Sicilia silenziosa di Marianna Ucria

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Rileggendo Dacia Maraini
«La lunga vita di Marianna Ucrìa, mirabile gioiello, è un incanto che dispensa al lettore non solo i doni propri della scrittura ma anche quelli della pittura. Senza dubbio è uno dei più bei libri della letteratura italiana di questo secolo.» Così era scritto ne Le Figaro il 15 giugno 1992.

Il romanzo di Dacia Maraini più gradito dalla critica (premi: Supercampiello, 1990 – Calabria, 1991 – Apollo, 1991 – Quadrivio, 1991 – Marotta, 1992) e dal pubblico sarà al centro della seconda serata del «Caffè letterario» condotto dal prof. Fernando Iseppi.

Dopo gli articoli e gli appunti di viaggio de Le seduzioni dell’altrove, sua ultima pubblicazione, il percorso a ritroso attraverso la vasta opera di Maraini giunge dunque alla narrativa e si sofferma su un romanzo internazionalmente riconosciuto come capolavoro.

La giovane Marianna nasce a inizio Settecento in una nobile famiglia palermitana in cui il motto è: «Sposare, figliare, fare sposare le figlie, farle figliare, e fare in modo che le figlie sposate facciano figliare le loro figlie che a loro volta si sposino e figlino…» Il suo destino sembrebbe dunque segnato, ma la sua condizione di sordomuta le offre un’opportunità: «Il silenzio si era impadronito di lei come una malattia o forse una vocazione». Le si schiudono così saperi ignoti e sconosciute sensazioni: impara a leggere e scrivere per poter comunicare, sviluppa una particolare sensibilità per le vittime di ogni genere, vive intense emozioni.

Di Marianna Ucria si parla venerdì 16 settembre alle ore 20.15 presso la biblio.ludo.teca La Sorgente a Poschiavo.

Per poter approfittare al meglio dell’incontro, si consiglia la lettura del romanzo.

Arianna Nussio
Operatrice culturale Pgi Valposchiavo