Quale energia nel futuro dei Grigioni?

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Gran Consiglio, sessione d’agosto
Un lungo dibattito che porterà alla stesura di un rapporto per… fare luce sul futuro energetico del nostro Cantone. È indubbiamente l’energia il tema che ha caratterizzato la sessione d’agosto del Gran Consiglio.


Oltre all’energia non si possono dimenticare una serie di bocciature delle proposte di minoranza in merito alla legge sull’integrazione dei disabili. Si è anche proceduto al rinnovo dell’ufficio presidenziale (Christina Bucher-Brini ha concluso il mandato con un discorso di forte impronta culturale, che pubblicheremo la settimana prossima), non senza sorprese, ed ha rifatto superficie la questione della capacità creditizia dei Comuni grigionesi. Martin Schmid ha scoperto le carte circa il suo futuro politico e quel che ne consegue. Nell’ora delle domande si è parlato anche della zona industriale di San Vittore, più precisamente per quanto concerne la sicurezza in caso di calamità.

Ueli Bleiker il nuovo presidente del Gran Consiglio

Brillante elezione di Ueli Bleiker alla presidenza del Gran Consiglio. Ha ricevuto ben 113 preferenze sulle 115 schede valide ed è il primo esponente del Partito Borghese Democratico ad assumere l’alta carica. Il nuovo primo cittadino ha 60 anni. Cresciuto a Ebnat-Kappel (Canton San Gallo) nel 1977 si è trasferito nei Grigioni, stabilendosi a Rothenbrunnen, Comune del quale è stato sindaco dal 1989 al 1996. Da otto anni rappresenta il Circolo della Domigliasca nel Gran Consiglio. Ha gestito la transizione verso la nascita del PBD, assumendone la presidenza ad interim dopo l’espulsione dell’allora UDC grigionese dal Partito nazionale.

Tutt’altro esito, invece, per la vicepresidenza. La popolare democratica Elita Florin-Caluori ha ricevuto solo 80 voti su 102 schede facendo registrare, a detta di molti osservatori, uno dei peggiori risultati in assoluto.


Futuro energetico

Ma veniamo all’energia, anzi, al futuro energetico dei Grigioni. Per il consigliere di Stato Mario Cavigelli si è trattato del primo importante impegno di fronte al Parlamento. Quante volte, durante la decina di ore di dibattito, nella sala del Gran Consiglio sono risuonate le parole “Fukushima”, “Giappone” e “terremoto”, oppure si è fatto ricorso a termini come “corrente idroelettrica” e “risparmi energetici”, non è dato sapere.

Sta di fatto che il Parlamento ha accettato sostanzialmente solo l’obbligo per il Governo di elaborare un rapporto, che vedrà la luce probabilmente entro la metà del prossimo anno, in cui si analizzi la situazione energetica attuale e si indichino le prospettive future (compresi solare e fotovoltaico) nonché gli obiettivi strategici per il Cantone, proprio come chiedeva il liberale poschiavino Karl Heiz.

Senza dimenticare il tema della riversione delle centrali, che molto ha fatto discutere. Chi ha chiesto prudenza per non farla sentire come una statizzazione e chi invece ritiene che il Cantone dovrebbe conquistare la maggioranza azionaria delle aziende elettriche perché in questo modo nelle casse pubbliche (Cantone e Comuni) potrebbero confluire 500 milioni ogni anno. Perché noi grigionesi, come fanno ticinesi e vallesani, sovvenzioniamo ditte che portano via i soldi da qui; somme che, se calcolate sulla durata di una concessione per noi significano 40 miliardi, attualmente vanno ad ingrossare gli utili e i portafogli delle grandi società energetiche dell’altipiano.

Sono state bocciate proposte quali una tassa cantonale sull’energia, richiesta dalla sinistra, o la creazione di un fondo di sostegno alle energie rinnovabili.



Nessun passo avanti verso l’integrazione dei disabili

In quanto a bocciature, anche sulla legge sulla promozione dei disabili ce ne sono state parecchie. E riguardano le proposte di minoranza, sostenute anche dall’indipendente mesolcinese Nicoletta Noi-Togni. Due quelle più dolorose: le quote obbligatorie di assunzioni e l’abbattimento delle barriere architettoniche, per non parlare del rifiuto di istituire un coordinamento cantonale per le questioni dei disabili.

A stragrande maggioranza il plenum ha detto no alla proposta di assumere dall’1% al 2% di persone disabili nell’Amministrazione cantonale. Un’idea respinta sostenendo che già oggi questa quota è rispettata senza che vi siano delle leggi ad imporlo. Ed è stata respinta anche la proposta di obbligare il Cantone a sovvenzionare l’eliminazione di barriere architettoniche in immobili già esistenti.

In concreto, ha prevalso la linea governativa, che intendeva adeguarsi alle norme federali e ri-disciplinare il finanziamento basandolo su importi forfettari standard per meglio adeguarsi ai bisogni dei singoli disabili.

Il Cantone non garantisce per i crediti dei comuni

Si è discusso di capacità creditizia dei Comuni grigionesi. Alcuni rappresentanti comunali e regionali hanno espresso forte apprensione sulle sempre più scarse possibilità per gli enti locali di ricevere prestiti dalle banche perché i comuni non sono ritenuti partner contrattuali attrattivi. Netta e senza dubbi la risposta di Martin Schmid. Il ministro delle finanze ha confermato che il Cantone non garantisce e non è responsabile degli impegni assunti dai Comuni. Egli ha poi fatto riferimento anche alla concorrenza, annotando che, in fondo, se un istituto di credito non dà soldi a un Comune ce ne sono altri che lo fanno o vorrebbero farlo.

Il palazzo del Gran Consiglio a Coira


Martin Schmid lascerà il Gran Consiglio per il Consiglio degli Stati

A proposito di Martin Schmid. Il presidente del Governo ha annunciato che se riuscirà ad entrare al Consiglio degli Stati (il che è praticamente scontato) abbandonerà l’Esecutivo retico il giorno stesso del giuramento a Palazzo federale, ovvero il prossimo 5 dicembre. Il sostituto verrà eletto il 29 gennaio 2012 e il giuramento del nuovo consigliere di Stato avverrà davanti al Gran Consiglio nella sessione di febbraio. Seguirà poi la ripartizione dei Dipartimenti, mentre l’effettiva entrata in carica sarà per il 1° marzo.

Chiarezza sull’incendio sviluppatosi in un capannone a San Vittore

Nell’ora delle domande, rispondendo a Nicoletta Noi-Togni che chiedeva informazioni in merito all’incendio sviluppatosi recentemente in uno capannone situato nella zona industriale di San Vittore, appartenente a una ditta attiva nel commercio dei prodotti per la pulizia, la consigliera di Stato Barbara Janom Steiner ha detto che non esistono né un catasto né una mappatura contenenti indicazioni sui prodotti esistenti nelle fabbriche. Informazioni di questo tipo le dispone la SUVA. In caso di emergenza non esiste un vero e proprio dispositivo d’intervento, ma le varie operazioni vengono coordinate.


Marco Tognola