Riforma territoriale cantonale
Sono 1269 le persone che nel giro di poche settimane hanno reagito all’appello e hanno firmato la petizione per una “Val Poschiavo vitale”.
È questo un chiaro segno che la nostra gente non sarebbe per nulla d’accordo con una fusione forzata con l’Engadina Alta. Ormai si sono espressi tutti: i Comuni, i Circoli, il Tribunale distrettuale e la Regione hanno inoltrato una presa di posizione unitaria, che con motivi validi e fondati si oppone alla ventilata fusione. Tramite la petizione, attualmente già in mano al Governo, si è pronunciata pure una parte consistente dell’opinione pubblica. E anche quest’ultima si esprime chiaramente per l’autonomia locale e per delle istituzioni che ci comprendano e parlino la nostra lingua.
Il compito di difendere i nostri interessi passa ora ai rappresentanti in Gran Consiglio! Se il Governo cantonale non dovesse reagire a tutte le sollecitazioni predette e dovesse perseverare nel proporre al Parlamento l’annessione della nostra Valle all’Engadina Alta, saranno loro a dover difendere i nostri vitali interessi all’interno delle singole frazioni parlamentari, prima, e nel plenum in seguito. Sarà qui che dovrà emergere tutta la loro creatività, la loro capacità di persuasione e la loro abilità politica. Nessuno li invidia, ma tutti li osserveranno!
In fondo non chiediamo l’impossibile: pretendiamo soltanto di essere trattati alla stessa stregua di altre regioni. Nel testo posto in consultazione dal Governo cantonale si afferma che il Distretto Moesa non raggiunge la dimensione auspicata, ma che per motivi geografici e linguistici si può giustificare uno scostamento dalla grandezza desiderata. Come giustamente ritenuto dalle nostre Autorità nella loro presa di posizione, la stessa argomentazione deve valere a pieno titolo anche per il Tribunale del Distretto Bernina e per la Regione Valposchiavo!
- Passa al Dossier Riforma Territoriale