Intervista a Cirolo, responsabile valligiano della cassa malati ÖKK
Aumento dei premi della cassa malattia anche per il 2012. E in Valposchiavo cosa ne pensiamo?
Se c’è qualcosa di piuttosto certo nel nostro calendario, è la notizia settembrina che ci riferisce annualmente, da quando ho memoria, di un nuovo aumento dei premi della cassa malati. Questa osservabile constatazione non ha trovato smentita nemmeno per quanto riguarda il 2012, e mi spinge a prendere la palla al balzo dentro questa rubrica. Vediamo cosa ne pensa il direttore dell’agenzia OEKK di Poschiavo, Renato Cirolo.
Signor Cirolo, anche per il 2012 in Svizzera è previsto un aumento dei premi della cassa malati. Qual è la prima reazione che ha avuto nel momento in cui ha ricevuto la notizia?
Per me non è stata una sorpresa. I premi aumentano primariamente perché aumentano i costi. Purtroppo finora non sono state adottate misure essenziali per contenere questi aumenti dei costi. Inoltre nel 2012 le nuove compensazioni dei rischi e il nuovo finanziamento degli ospedali in certe regioni procureranno ulteriori aumenti. Questo comunque era prevedibile.
Si ricorda l’ultima volta che ha sentito parlare di una diminuzione dei premi? In che anno è successo?
Per il 2012 ÖKK non aumenterà i suoi premi in tutte le regioni. Una diminuzione dei premi comunque non è prevista in nessuna regione. Singole assicurazioni in passato episodicamente hanno diminuito i loro premi. Presumo che si sia trattato di casse più economiche (Billigskassen) e ciò è sicuramente avvenuto quale misura di marketing. Perché come detto prima, se i costi per le prestazioni mediche aumentano, anche i premi devono essere adeguati conseguentemente.
Da quanto tempo circa invece si misura un aumento annuo dei premi?
Dall’introduzione della nuova Legge sull’assicurazione malattia nel 1996 i premi aumentano annualmente. Questo si può rilevare in un indice dell’Ufficio federale della sanità pubblica. Se nel 1999 il premio medio ammontava a 100 punti, nel 2010 i punti erano già 167.1. I premi, a causa dell’aumento dei costi per le prestazioni mediche, sono aumentati in modo continuo.
Quali secondo lei le cause principali degli aumenti?
Le cause dipendono dal progresso nel campo della medicina, dal cambiamento delle esigenze da parte dei pazienti, l’accesso facilitato per usufruire dell’offerta in campo sanitario, l’aumento dell’aspettativa di vita e nel miglioramento del catalogo delle prestazioni. Tutto ciò porta a maggiori costi medici e all’aumento dei premi. In più gli assicuratori malattia in passato sono stati costretti a ridurre le loro riserve. In questo modo si sono mantenuti artificialmente i premi più bassi. Per noi assicuratori questa situazione, con l’andar del tempo, non è più stata possibile. Le conseguenze sono state massicci aumenti dei premi gli anni scorsi.
Prevede una fine a questi incrementi? Se sì, entro quando secondo lei?
Da un po‘ di tempo in ambito federale vengono discusse misure di risparmio. Fin tanto che qui non si troveranno valide soluzioni, sicuramente non ci potremo attendere diminuzioni generali dei premi. Tuttavia il nuovo finanziamento degli ospedali, oppure anche l’introduzione del “managed care” (modelli del medico di famiglia), a lunga scadenza dovrebbero poter garantire una ragguardevole stabilità dei costi.
Pensa che l’assunzione di questi aumenti ripartita in modo solidale su tutte le regioni della Svizzera (città-campagna, centri-periferia, ecc…) sia da ritenersi giustificata? Se sì, perché? Se no, perché?
Questa ripartizione è in ogni caso giustificata, poiché se non ci fossero le regioni di premio, la solidarietà verrebbe strapazzata ancora maggiormente. Senza ripartizioni i comuni di montagna pagherebbero lo scotto, malgrado sia dimostrato che proprio in questi territori i costi delle prestazioni sono inferiori.
Il sistema sanitario è solidale visto che le persone sane pagano gli stessi premi delle persone ammalate e tutte le persone dai 26 anni di età in poi, nelle singole regioni di premio, hanno gli stessi premi.
Quali le soluzioni che propone la cassa malati per la quale lavora, rivolte ad un contenimento dei costi?
Noi sosteniamo e propaghiamo già da tempo i modelli con i medici di famiglia e con ciò “managed care”. In questo modo si evitano doppioni nel trattamento e si possono risparmiare costi. E questo senza influire sulla qualità. Nel limite del possibile da noi viene controllato tutto ciò che viene pagato o rimborsato. E naturalmente anche gli assicurati hanno grande influsso sui premi. Dunque non è che ogni influenza debba essere curata dal medico.
Cosa ne pensa della proposta passata di una cassa malati unica in Svizzera?
Una cassa malati unica è la strada sbagliata per la diminuzione dei premi. Questa soluzione punta nella direzione sbagliata, vale a dire mette in discussione le spese amministrative degli assicuratori malattie. Queste ammontano solamente al 6% dei costi, mentre il 94% del totale dei premi va ai fornitori di prestazioni (medici, ospedali, ecc.).
La cassa malati unica non sarebbe in grado di risolvere i problemi dei costi, anzi la mancanza di concorrenza li farebbe aumentare ulteriormente. Una cassa malati unica non dovrebbe dimostrare alla concorrenza premi più bassi. Con ciò non avrebbe lo stimolo di impegnarsi per la diminuzione dei costi per le prestazioni. Oltretutto al cittadino dovrebbe rimanere la possibilità di scegliere l’assicuratore per il suo bene maggiore, cioè per la sua salute.
Si sarebbe mai aspettato 20 anni fa un’evoluzione simile della situazione sanitaria in Svizzera?
I progressi della medicina e della tecnica, l’aumento dell’aspettativa di vita e il fatto che la gente si rechi dal medico più velocemente e più di una volta, mi lasciavano presagire che i costi per l’assistenza sanitaria e con essi i premi aumentassero. Con questo sviluppo per me era chiaro che ci sarebbero stati degli aumenti, non mi immaginavo però aumenti di tali dimensioni. Non bisogna però dimenticare che la Svizzera offre alla sua gente una delle migliori assistenze sanitarie al mondo. La qualità ha il suo prezzo, questo è così dappertutto.
Inoltre:
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