“Una forma diversa di vivere la vecchiaia”

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Inaugurazione della Casa Conviva a Poschiavo
Sabato 23 e domenica 24 marzo 2013 si sono svolte due giornate dalle porte aperte per visitare la nuova struttura che ospiterà persone anziane autosufficienti e famiglie monoparentali con bambini o persone giovani o bisognose di aiuto.

Ilario Zanolari, Presidente della Fondazione Conviva Poschiavo, ha aperto la cerimonia di inaugurazione e presentato gli oratori tra un vasto pubblico presente in sala.

Ilario Zanolari Presidente della Fondazione Conviva Poschiavo

 

Bernardo Crameri, Presidente Immo Conviva SA, ha spiegato in che modo è nata l’idea di questa struttura abitativa e le parti coinvolte nel progetto: “Venni informato che un piccolo gruppo di persone qui in Valle volevano fondare un’abitazione in comune di modeste proporzioni per un numero limitato di utenti autosufficienti bisognosi però di un certo accompagnamento. (…) Tutto doveva essere retto da due pilastri, ovvero da una parte la Immo Conviva SA, una società anonima che compera e ristruttura la casa, e dall’altra parte la Fondazione Conviva Poschiavo che ritira e gestisce il nucleo abitativo”.

Bernardo Crameri Presidente Immo Conviva SA

 

Presente all’inaugurazione c’era Claudio Cortesi, Membro della direzione della Banca Raiffeisen Valposchiavo, che ha riferito: “Un’opera unica nel suo genere qui in Valposchiavo e, a nome della Banca Raiffeisen Valposchiavo, vorrei complimentarmi per la riuscita di questa struttura che va a favore di chi ne avrà necessità in futuro, per vivere in una piccola comunità e abbandonare la solitudine”. Poi ha proseguito: “Grazie alla reciproca fiducia tra il nostro istituto e la Immo Conviva SA, la Raiffeisen Valposchiavo unita a Raiffeisen Svizzera hanno deciso di devolvere un importo di 20 mila franchi a favore di questa opera.”

Claudio Cortesi, Membro della direzione della Banca Raiffeisen Valposchiavo consegna la donazione a Bernardo Crameri

 

Anche Reto Lardi, membro della Fondazione Conviva Poschiavo e del Rotary Illnau-Effretikon, ha dato un contributo alla Fondazione Conviva Poschiavo a nome del Club.

Reto Lardi, membro della Fondazione Conviva Poschiavo e del Rotary Illnau-Effretikon consegna la donazione a Bernardo Crameri

 

Marianne Darmstadt, Vicepresidente della Fondazione Conviva Poschiavo, ha esposto l’organizzazione della Fondazione e il progetto: “Due o tre anni fa, vedendo i nostri anziani nella propria casa, spesso nella solitudine che era alleviata solo dai servizi della Spitex o delle nostre istituzioni, Silvia Dorizzi ed io abbiamo avuto nello stesso momento la medesima idea che riassumo in questa frase: si dovrebbe creare una forma diversa di vivere la vecchiaia in modo autonomo.”

Marianne Darmstadt, Vicepresidente della Fondazione Conviva Poschiavo

 

La signora Darmstadt ha continuato dicendo: “Nella Valle gli anziani preferiscono vivere nella propria casa il più a lungo possibile ed è giusto così, grazie al servizio dei parenti e della Spitex o delle badanti. In tanti casi tutto questo è possibile, ma ciononostante tanti problemi rimangono insoluti per esempio la solitudine, la preparazione regolare di pasti equilibrati, il fatto di dover essere soli a tavola, i rischi di cadere o di subire altri infortuni”.

Presente all’inaugurazione anche Olinto Lardi, uno degli ex proprietari dello stabile

 

Invece in questa casa: “Le persone possono fare conoscenza, ritirarsi o fare cose insieme, o possono fare gli acquisti direttamente in vicinanza. Possono incontrare altra gente e partecipare alla vita del paese. L’obiettivo è quello di formare una grande famiglia dove regni un clima caldo e accogliente e dove sorgano nuovi punti di riferimento, nuove abitudini e sicurezze. (…) Gli ospiti hanno anche una certa responsabilità l’uno dell’altro. Rimangono completamente autonomi. In caso di bisogno ricevono aiuto o consiglio da parte del personale che è presente durante la giornata, e che prepara anche un pranzo per tutti. Chi lo desidera, almeno una volta al giorno, può consumare un pasto assieme alle altre persone. In compagnia l’appetito è migliore. Nella nuova casa Conviva c’è una camera da letto per le visite e ognuno dispone di un sistema di chiamata d’urgenza”.

Esempio espositivo di come si possano arredare le stanze di Casa Conviva, in modo carino e confortevole

 

Come in ogni gruppo di persone occorre rispettare delle regole per la buona convivenza: “Esiste un ordinamento della casa, ma è previsto che i fruitori possano decidere loro stessi riguardo al regolamento o ad eventuali modifiche. Inoltre è previsto che le persone portino con sé i propri mobili per sentirsi a casa propria. Gli ospiti della casa fanno ordine e pulizia nel loro appartamentino, lavano la biancheria con lavatrici in comune, organizzano colazione e cena e se desiderano possono fare tutto questo con un altro inquilino, secondo le conoscenze o le amicizie che si svilupperanno. Possono anche partecipare nella preparazione del pranzo, esprimere desideri e coltivare il giardino ed è anche permesso tenere animali domestici. Questo progetto non è nuovo ed è già stato sperimentato in tanti paesi o città della Svizzera o dell’Europa. Anche in Valle ci sono già stati tentativi di iniziare un tale progetto, ma ora sembra che il tempo sia maturo e questo ci dà una grande soddisfazione”.

Molte le persone presenti per visitare la nuova struttura

 

L’architetto Guglielmo Semadeni ha spiegato la storia della casa affermando: “Gli indizi per cenni storici sono assai precari, l’unica data conosciuta è quella del 1692 che si trova sulla parete in legno della stüa al primo piano. La casa quindi è stata costruita prima di questa data e si stima fra il 1670 e il 1690.”

L’architetto Guglielmo Semadeni

 

L’architetto sovraintendente ai lavori, Marco Gervasi, ha asserito: “La ristrutturazione ha creato lo spazio per dieci unità abitative suddivise in tre appartamenti con due locali, tre monolocali spaziosi e quattro monolocali di dimensioni normali. Gli spazi in comunione sono: al pian terreno la cucina con refettorio, il giardino antistante e i due ampi corridoi al primo e al secondo piano. Questi corridoi sono una particolarità di questa casa in quanto spazi così importanti sono abbastanza rari nelle case del borgo. (…) La casa si presenta in veste nuova e mostra il frutto di un intenso lavoro che ha avuto inizio esattamente un anno fa.”

L’architetto sovraintendente ai lavori, Marco Gervasi

 

Da sinistra: Marco Gervasi, Marianne Darmstadt, Guglielmo Semadeni, Silvia Dorizzi, Ilario Zanolari, Laura Micheletti Crameri e Bernardo Crameri

 

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