Punto di appoggio sul Bernina: Cantone partner affidabile che crede nella Valposchiavo

1
455

Nei giorni scorsi abbiamo assistito ad un’accesa polemica contro il Cantone e il Podestà in merito al previsto punto d’appoggio sul passo del Bernina. Il PDC Valposchiavo ritiene queste critiche strumentali sotto molti aspetti, legittime sotto altri. Nell’ottica di un dibattito politico schietto, che tuttavia non può prescindere dal basarsi su considerazioni oggettive e non campate in aria, ci permettiamo di sottolineare quanto segue.

È stato criticato il prezzo offerto al Comune dal Cantone per l’acquisto del terreno in parola. A questo proposito ribadiamo che il prezzo per 6’148 m2 di pascolo, in buona parte ricoperto di sassi e rocce, è di CHF 2.50 al m2. In aggiunta, per l’utilizzo della superficie edificabile, ossia 1’300 m2, la proposta è stata di un contributo unico supplementare pari a CHF 27.50 al m2. Per la superficie occupata temporaneamente di 4’094 m2, il risarcimento equivale a CHF 0.40 al m2. Il risarcimento complessivo a favore del Comune di Poschiavo è di CHF 52’757.60, per una media di CHF 8.60 al m2.

In questo ambito è stato contestato il fatto che la vendita di terreno a privati cittadini viene fatto pagare dal Comune CHF 20.00 al m2. Questo paragone è improponibile, perché il terreno venduto nei maggesi è di poche decine di m2. Inoltre, esso contribuisce all’aumento del valore di mercato della proprietà interessata e non è più fruibile da parte di terzi. Nel caso del Cantone non si può parlare di valore di mercato, perché, di fatto, il mercato non esiste. Ciò considerando che la vendita di una superficie tanto grande non sarebbe mai concessa ad un privato, se non a fronte di un’evidente utilità di natura comunque pubblica. Inoltre, fatta salva la superficie edificata, che il Cantone paga complessivamente CHF 30.00 Fr. al m2 (CHF 2.50 + 27.50 al m2), a lavori ultimati il resto della particella acquistata rimane fruibile al pubblico esattamente come lo è stata sino ad ora. La richiesta di acquistare una superficie maggiore è giustificata dal fatto di avere su un’unica particella anche tutte le costruzioni accessorie (vedi ad esempio il deposito degli esplosivi, che per ovvie ragioni deve essere collocato lontano dall’edificio principale).

Il prezzo d’acquisto offerto al Comune si basa su parametri standard già pagati dal Cantone in costruzioni simili su altri passi stradali grigionesi. Detti parametri traggono legittimità dalla Legge sulle espropriazioni (artt. 10 e 11) e dalla Legge stradale. In modo particolare, quest’ultima garantisce al Cantone stesso una corsia preferenziale per quanto riguarda le procedure, alla luce del fatto che si parla di edifici di utilità pubblica. Alla luce di quanto appena descritto, sarebbe bene che qualcuno ci spiegasse perché Poschiavo dovrebbe essere trattato diversamente da altri Comuni grigionesi!

Il Cantone è stato criticato anche per il fatto di non trovare i soldi per le opere che la Valle ritiene, a giusta ragione, di vitale importanza, come ad esempio le circonvallazioni. A questo proposito è bene ricordare che siamo in presenza di infrastrutture che possono costare decine, sino a centinaia di milioni di franchi. È evidente che opere simili necessitano di un ampio consenso a livello locale, cosa che spesso manca, perché ogni frazione tende sempre a tirare l’acqua al proprio mulino, se non addirittura a respingere sul nascere le proposte fatte, come purtroppo già accaduto in passato. Il Consigliere di Stato Dott. Mario Cavigelli non è tuttavia insensibile alle istanze locali e di recente, in visita a Poschiavo, ha voluto rendersi conto sul posto delle varie esigenze.

Il tema del risanamento del ponte di Fananco ha a sua volta una spiegazione plausibile, che ci sarà modo di esporre al pubblico una volta effettuato l’incontro organizzato dal Comune fra i rappresentati della frazione di Prada e del Cantone.

Come si può notare, il Cantone è un partner affidabile per la Valle di Poschiavo. Basti ricordare che negli ultimi 10 anni ha investito ca. 30 milioni di CHF in opere stradali, o infrastrutture atte alla loro manutenzione. Poi è evidente che se accadono degli errori, e in questo contesto il PDC Valposchiavo condivide le critiche, questi vanno stigmatizzati, come accaduto da parte del Podestà nel caso dell’inizio anticipato dei lavori di preparazione del terreno in parola sul passo del Bernina. Il Cantone ha immediatamente richiamato lo studio di architettura alle sue responsabilità per i termini non rispettati per l’inizio dei lavori, porgendo d’altronde le proprie scuse al Comune di Poschiavo.


Per il PDC Valposchiavo
Il Comitato

1 COMMENTO

  1. Perfettamente legittime le spiegazione de PDC che difende l’operato del Consiglio Comunale e del Podestà nella contrattazione per la vendita . A questo punto ritengo che la discussione sul prezzo del terreno all’Ospizio si possa ritenere terminata. Ognuno si sarà fatto la propria opinione.

    A stupire è però il fatto che, verso la fine dell’articolo si parli del Ponte Fananco in zona Li Curt, ponte che collega le frazioni di Prada, Annunziata e Pagnoncini. Il progetto di risanamento è già in fase avanzata, e l’Ente frazionale come pure la popolazione delle Frazioni hanno appreso da poco i dettagli del progetto. Il PDC scrive di un’ incontro con i rappresentanti del Cantone ( che doveva succedere l’altro ieri ma è stato posticipato a data da stabilirsi ). Si afferma pure che ci sarebbe una spiegazione plausibile la quale , dopo l’incontro, si potrà rendere pubblica. Come ben spiegato nell’articolo , il Cantone è si un partner affidabile ma capita che, come tutti , possa fare degli errori. L`importante è che si riesca a intervenire prima che non sia più possibile rimediare. Le spiegazioni plausibili le ascolteremo volentieri, ma se vorranno convincerci che il ponte non si deve allargare, sarà difficile ottenere un consenso dagli abitanti che usano giornalmente questo manufatto.
    Mi sembra di capire che avremo il pieno sostegno del PDC, spero pure dagli altri partiti e naturalmente del Consiglio e dal Reparto tecnico. Bisogna assolutamente evitare che il ponte venga semplicemente risanato (con costi di oltre 400’00.-) e non venga allargato. È necessario un allargamento minimo di 70 cm così da portare il totale a 5m . A titolo comparativo: il Ponte Fananco è largo 4.30 m , mentre il Ponte Nuovo all’Annunziata (che ci è stato chiuso quattro anni fa) è largo 6,20m.