Treno di notte per Lisbona – Pascal Mercier

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Un libro affascinante. Tra i più interessanti e coinvolgenti che abbia letto! Una carezza per l’anima. Uno stimolo per il cervello. La storia narrata è solo un pretesto.
Pascal Mercier, che è anche professore di Filosofia all’Università di Berlino, spazia su interessantissime problematiche esistenziali e filosofiche. Insomma si vola alto in questo libro ma l’autore lo fa attraverso un linguaggio semplice, lineare che arriva all’anima. C’è chi ha definito questa lettura “un tuffo nell’anima…”. In definitiva il tema di fondo è la conoscenza.
Possiamo conoscerci?
Possiamo conoscere gli altri?
“Siamo doppiamente estranei a noi stessi, perché fra noi non vi è solo l’illusorio mondo esteriore a noi stessi ma anche l’immagine illusoria che del mondo esteriore viene a formarsi in ogni mondo interiore.”
E ancora: “noi non appariamo agli altri come ai nostri occhi”.
In conclusione, dobbiamo precipitare “gli uni nell’abisso degli altri”?
Io sono convinto di sì. Anche perché senza gli altri valiamo veramente poco.
E mi pare che anche Pascal Mercier la pensi allo stesso modo.
Una lettura non facilissima ma consigliatissima.

Voleva davvero buttarsi giù dal ponte la donna trattenuta una mattina da Raimund Gregorius, insegnante svizzero di latino, greco ed ebraico? Gregorius non sa nulla della donna se non che era portoghese. La mattina dopo, complice la scoperta in una libreria antiquaria del libro di un enigmatico scrittore lusitano, l’altrimenti prevedibilissimo professore prende un treno diretto a Lisbona, dove spera di rintracciare l’autore. Da questo momento decolla una vicenda che costringerà Gregorius a confrontarsi con le contraddizioni degli affetti e gli orrori della Storia in un modo che mai avrebbe potuto immaginare nella sua rassicurante Berna.


di Alfredo / pagina fb