“Il dissenso è molto importante per crescere”

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Serata informativa sull’orso con Paolo Molinari
È possibile la convivenza tra uomo e orso sulle Alpi? Sì, per Molinari, biologo e ricercatore faunistico; occorre però dialogare costruttivamente fra le parti sociali coinvolte affinché si trovino le migliori soluzioni per una coesistenza pacifica con l’animale. GUARDA I VIDEO!

Questo lo spunto originale dei molti argomenti sul tema orso toccati nella serata di venerdì 10 ottobre presso le palestre comunali a Santa Maria (Poschiavo). Con questa conferenza, organizzata dai Comuni di Poschiavo e Brusio e dall’Ufficio Caccia e Pesca del Cantone dei Grigioni, si è intuita la volontà delle autorità comunali di portare in Valposchiavo un esperto che potesse far chiarezza sulle questioni legate alla presenza dell’orso sulle Alpi avvicinandosi il più possibile a uno sguardo obiettivo sui comportamenti dell’animale e le politiche che si stanno attuando per la sua salvaguardia.

Ad ascoltare Paolo Molinari, funzionario dell’agricoltura a Tarvisio (Italia) sul confine con la Slovenia, che ha vissuto e lavorato 15 anni anche in Svizzera, erano presenti numerose persone. La serata si è divisa in una prima parte di monologo del relatore che ha spiegato la biologia dell’orso, i problemi legati alla convivenza, le prospettive future nei Grigioni e sulle Alpi, e in una seconda dedicata al dibattito. Paolo Molinari ha in questo ambito risposto o commentato alle domande o alle riflessioni del pubblico, mostrandosi secondo molti all’altezza proprio nella fossa dei leoni, in una valle in cui ha sede una grande associazione contro i grandi predatori sui territori alpini. La sua è stata comunque la posizione di chi vuole far ragionare chiarendo cosa sta succedendo in natura per quanto riguarda gli orsi e la situazione a livello politico-amministrativo in Europa dove geograficamente è inserita anche la Svizzera.

Numeroso il pubblico presente in sala

 

Secondo Molinari, di orsi ne arrivano e ne giungeranno in Svizzera, anche perché l’ambiente è adatto alla loro biologia. Secondo le abitudini migratorie di questi animali – ipotizza l’esperto – gli orsi del Parco Adamello Brenta che si spingono verso occidente potrebbero agevolmente arrivare fino al Canton Berna. Secondo dei calcoli sulla capacità biologica, nei Grigioni potrebbero vivere 140 orsi – discorso che ha fatto sussultare tutto il pubblico – ma nella realtà il numero è costretto drasticamente a diminuire – sottolinea – per gli spazi cittadini e le attività umane sul territorio, oltre che al limite della tolleranza dell’uomo. Ma qual è l’obiettivo del progetto europeo di reinserimento dell’orso? “L’obiettivo non è quello di riempire le alpi di orsi” – dice il biologo –“tutti sono consapevoli che questa non è una strategia. Ma di consentire un’espansione naturale a densità compatibile col territorio e quella che è la propria capacità sociale. A seconda delle priorità dell’agricoltura e dell’allevamento di montagna ci saranno situazioni più o meno idonee. Quindi si prospetta che ci saranno orsi a bassa densità, nel numero necessario che consenta alla popolazione di rimanere vitale.

Considerando la situazione attuale sembra tuttavia impossibile uno stop alla tendenza migratoria degli orsi sul territorio svizzero, visto che la Convenzione di Berna non è stata finora toccata in questo ambito. Esistono però delle opzioni: “Le opzioni possibili sono molte e saranno certamente elaborate e concordate con le realtà locali. Certo è solo che – dire a priori NO – non voler nessun orso non è un’opzione valida. Poi ognuno può sognare ma non è così. Come non è una opzione valida stare a sentire qualche animalista che vive in città che pretenderebbe che in queste valli vivano decine e decine di orsi, linci e lupi”.

Immagini d’archivio

 

Riprendendo il caso dell’orsa Daniza in Trentino e il grande dibattito che ha scatenato, Molinari riesce a cogliere un punto fondamentale riflettendo sulle emozioni e il punto di vista di ogni persona: “La questione orso e grandi mammiferi in genere rimane spesso una questione di percezioni. Ognuno secondo la sua visione, la sua cultura, la sua esperienza di vita ha una percezione completamente diversa di questi incidenti. Per qualcuno l’orso è un meraviglioso arricchimento, per altri solo una bestia pericolosa che fa danni. Essendo l’orso però un elemento nuovo nelle nostre menti facciamo fatica ad abituarci. Il fatto che ci si preoccupi dell’orso, di fatto, non è niente di male, è lecito.

Per Molinari, la convivenza tra uomo e orso è possibile anche se non è facile: “La convivenza pacifica necessiterà ancora di tempo. Ci saranno ancora molte lotte e discussioni, baruffe, liti e scontri, tutta ordinaria amministrazione in una democrazia matura come quella svizzera dove ognuno può esprimere il suo dissenso. E questo dissenso è molto importante per crescere.

Immagini d’archivio

 

Molinari, quindi, invita al dialogo e alla discussione costruttiva fra le diverse parti interessate e magari contrapposte, evitando gli estremismi che non semplificano il processo di raggiungimento di soluzioni veramente efficaci. “Credo che le amministrazioni locali qui prendano sul serio le preoccupazioni della gente. Ma per trovare delle soluzioni bisogna restare su un piano oggettivo di discussione perché le polemiche non aiutano nessuno.” Poi: “Ovviamente le ricette pronte, come la gallina che fa subito l’uovo all’occhio di bue non esistono. Quindi è necessario lavorare insieme. Con la collaborazione di tutti si accorciano i tempi per trovare le soluzioni.

La serata è proseguita con una discussione che ha messo alla luce diverse opinioni contrastanti e ha mostrato un botta e risposta tra pubblico e relatore. Purtroppo, da segnalare che alcuni interventi del pubblico sono stati infarciti di riflessioni offensive nei confronti della vicina Italia. Nota stonata in un dibattito però molto coinvolgente.


Domande più frequenti sollevate in valle – Il guardiano della selvaggina Arturo Plozza e il consulente per le misure di prevenzione per Poschiavo e Brusio Toni Theus hanno raccolto perplessità e arrabbiature nei confronti degli orsi da parte della popolazione. Paolo Molinari risponde. GUARDA IL FILMATO!

  1. Perché l’orso preda tanti animali da reddito (pecore e asini) anche se poi non li mangia?
  2. Chi sono gli orsi che predano maggiormente?
  3. Ma l’orso e i contadini di montagna, alla luce dei potenziali problemi, possono convivere? E se sì, a che prezzo?
  4. Misure di prevenzione e costi?
  5. L’orso e la caccia. L’orso è un concorrente e un fattore di disturbo?
  6. Il “concetto orso svizzera”, cioè il piano di gestione, le basi legali, leggi e convenzioni si possono cambiare, abrogare?
  7. L’orso è pericoloso per l’uomo?
  8. Gli incontri ravvicinati in un paese antropizzato come la Svizzera ci saranno sempre?

 

Orsi nei Grigioni: le prospettive