Il Governo cantonale intende creare l’Ufficio di coordinamento ”Amministrazione plurilingue”

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L’anno politico a livello cantonale si è concluso per così dire la settimana scorsa con la pubblicazione del programma del Governo per il periodo 2021 – 2024. Dopo la decisone del Gran Consiglio presa all’unanimità di creare una commissione ad hoc che studi varianti per la traduzione simultanea dei dibatti parlamentari, il programma dell’Esecutivo cantonale ha presentato un’altra importante novità per la promozione delle nostre minoranze linguistiche. Il Governo intente infatti creare un Ufficio di coordinamento denominato “Amministrazione plurilingue” con lo scopo di rafforzare il plurilinguismo all’interno dell’amministrazione.

Per stessa ammissione del Governo la proposta scaturisce dalla valutazione della Confederazione circa le misure di promozione in favore delle lingue minoritarie. Lo studio pubblicato questa primavera aveva dato un giudizio molto severo sull’operato delle Autorità cantonali: secondo gli autori infatti il Cantone prende le sue responsabilità solo in modo insufficiente verso le minoranze linguistiche sebbene la loro promozione sia un compito di rango costituzionale. Infatti ad oggi il Cantone non ha ancora formulato una strategia coerente in favore delle minoranze cantonali (la loro difesa e promozione fino adesso è stata elegantemente delegata a due associazioni, la Lia Rumantscha e la Pgi).

La valutazione della Confederazione dà una sola raccomandazione specifica per l’italiano e cioè quella di rafforzarlo come lingua amministrativa. Con la proposta di creare un Ufficio di coordinamento “Amministrazione plurilingue” il Governo sembra dare seguito a questa indicazione. Quale rappresentante del Grigionitaliano, con i colleghi della Deputazione, negli ultimi anni ho chiesto più volte al Governo spiegazioni sulla presenza chiaramente insufficiente di italofoni nell’Amministrazione cantonale, soprattutto a livello di quadri. Basta infatti dare un’occhiata ad alcuni bandi di concorso attualmente pubblicati sul portale internet del Cantone per valutarli palesemente discriminatori dal punto di vista linguistico.

Grazie a questo nuovo Ufficio di coordinamento nutro la speranza che si possa ovviare a questa situazione. Le esperienze fatte a livello federale con la Delegata per il plurilinguismo e quelle dell’amministrazione del Canton Berna in favore della minoranza francofona dovrebbero servire da esempio per il nostro Cantone per dotare questa nuova unità amministrativa delle risorse e soprattutto delle competenze necessarie per assicurare delle procedure di selezione corrette e una comunicazione costante da parte delle Autorità cantonali in tutte le lingue cantonali.

La valutazione della Confederazione ha fatto una costatazione molto semplice: la promozione delle minoranze linguistiche deve essere onnipresente nel lavoro dell’Esecutivo cantonale. Mi aspetto quindi che il Governo fissi degli obiettivi chiari e misurabili per questo nuovo Ufficio di coordinamento e che informi a scadenza regolare il Parlamento sui progressi raggiunti.

La traduzione simultanea in Gran Consiglio, il nuovo Ufficio di coordinamento per il plurilinguismo sono segnali importanti per le nostre minoranze. Usiamo questo slancio per voltare pagina nella politica linguistica del nostro Cantone e renderla al passo coi tempi!


Manuel Atanes, Granconsigliere San Vittore