Come abbiamo anticipato in due recenti interviste, da quando la scuola è stata chiusa, le direzioni hanno messo in piedi un concetto di insegnamento che è stato predisposto a livello del Grigioni italiano. “Lunedì 23 marzo – racconta la direttrice delle scuole comunali di Poschiavo Sabina Paganini – ho incontrato, attraverso diversi incontri separati, in ottemperanza alle norme sanitarie, tutti gli insegnanti di tutti i cicli, presentando loro il progetto; in questo contesto sono state date informazioni a tutti gli insegnanti su cosa fare”.
Gli insegnanti, poi, hanno avuto una settimana di tempo per preparare il loro lavoro; nel frattempo, giovedì 26 marzo, le famiglie hanno ricevuto il primo contatto ufficiale dopo la chiusura delle scuole: un invito a ritirare, nel plesso scolastico, il materiale per una settimana di lavoro da casa. Lunedì è toccato all’Infanzia, martedì al Grado secondario I e mercoledì alle Elementari. “Un compito tutt’altro che semplice – spiega Paganini – visto che si è trattato di coordinare circa 400 alunni”.
I genitori, da soli o accompagnati dai figli, in maniera scaglionata, hanno avuto accesso alle aule dove, sui propri banchi, hanno trovato il materiale della settimana da ritirare. “Questa – racconta la direttrice – è stata l’occasione per scambiare due parole con gli insegnanti di classe; essi fungono anche da contatto diretto con i nuclei familiari: nel piano settimanale, infatti, sono possibili due contatti telefonici, in due pomeriggi distinti; una volta è proprio l’insegnante di classe che chiama i genitori, mentre una volta a settimana è l’insegnante di materia”.
I riscontri sono stati molto positivi racconta Paganini: “Molti allievi, tra cui gli adolescenti, hanno manifestato la volontà di tornare a scuola. Finora, tutto si è svolto in maniera positiva, anche il ritiro del materiale si è svolto con molta disciplina; lo scaglionamento ha funzionato molto bene”.
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Gli alunni del Grado secondario I sono stati muniti dei tablet in dotazione alla scuola; grazie ad essi posso connettersi alla piattaforma scolastica, un sistema chiuso nel quale ogni allievo è collegato ai compagni e agli insegnanti. In virtù di questo programma, oltre alla possibilità di svolgere videoconferenze fino ad un massimo di 32 persone, è possibile scambiarsi messaggi e telefonate. L’applicazione Schoolwork di Apple, inoltre, permette agli insegnanti di condividere i materiali o i compiti e agli alunni di riconsegnarli.
Per le scuole elementari e la scuola d’infanzia, invece, è il genitore la persona di contatto: “Qui – spiega la direttrice – viene privilegiata la forma cartacea, così gli alunni possono essere indipendenti il più possibile: lavorano sui quaderni, sulle schede che già conoscono; il tutto per rendere il lavoro dei genitori il più fattibile possibile”.
La Direzione scolastica riceve regolarmente le direttive del Cantone, così come le risposte a quesiti che rimangono aperti, come per esempio la realizzazione di gite o di progetti. “La priorità del Cantone – aggiunge Paganini – è quella di rispondere alle domande che richiedono risposte imminenti; il sistema nel suo complesso (con la gerarchia famiglia-insegnante-Direzione-Ispettorato-Cantone) continua a funzionare bene e, in questo senso, mi sento sostenuta. In molti mi chiedono se si faranno le gite e i viaggi programmati: bisogna avere pazienza poiché si tratta di decisioni cantonali e come detto, vista la situazione in continua evoluzione, dobbiamo aspettare le risposte. Alcuni si spingono più avanti – conclude la direttrice – e mi chiedono se si tornerà a scuola: me lo auguro, ma in questo momento non lo sappiamo”.
Marco Travaglia