La mota dal Meschin

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Valutazione della situazione

1. Finanze: negli ultimi anni, nel nostro Comune di Brusio, la gestione delle finanze è stata buona. I tempi delle vacche grasse volgono però alla fine. Gli interventi fatti durante la pandemia (grazie ad una gestione oculata di lungo respiro) hanno ora creato dei buchi considerevoli alla Confederazione ai Cantoni e, ai Comuni (di riflesso). Non illudiamoci che la Banca Nazionale possa coprire tutte le deficienze dell’AVS, del sistema pensionistico, sanitario e tantaltro! Ci si può aspettare inoltre, che le quote che riceviamo per le concessioni – canoni d’acqua, saranno ripartite in base ai rischi del settore energetico. Di sicuro, e per saldo, riceveremo di meno.

Per molti anni la panacea conosciuta si prosciugherà. Fino a livello comunale.

Sappiamo però di dover ricevere ca 10 Mio di Fr., da parte di Repower (oltre a della energia). Sia da parte della popolazione, sia da parte di chi ci amministra, non si è mai intavolato una discussione di base di come volerli utilizzare e con quale priorità.

Si è abituati, con poche eccezioni, ad agire secondo necessità ma:

“non abbiamo ancora un sogno condiviso da portare avanti e questo è un atteggiamento miope di affrontare il futuro.”

Si rinnova, si aggiusta, si migliorano le infrastrutture e si mantiene. Già in questo modo abbiamo intaccato una buona fetta dei 10 Mio che riceveremo. Circa un 40% se non di più!. I grossi investimenti di carattere industriale fatti dall’ente pubblico a livello cantonale, regionale e comunale (in relazione alle disponibilità finanziarie), rappresentano quasi sempre un’ “accumulazione del rischio”. Infatti si tende a non tenere in considerazione la saggia regola della diversificazione degli stessi, come pure dalle capacità di gestione.

Per entrare in tema: la cifra da investire, sia in relazione allo scopo di avere un servizio a livello di valle (senza la partecipazione del Comune di Poschiavo, ne tantomeno da parte del settore potenzialmente interessato), sia in relazione al presunto rientro del capitale investito, è uno screzio verso la Comunità di Brusio. Vediamo il perché!

2. Diligenza. Chi gestisce i soldi degli altri deve poter controllare il suo agire usando un’ unica prospettiva: quella dei proprietari. Nel nostro caso, la Comunità di Brusio.

2.1 Alla Ditta appaltatrice sono concessi dei prezzi per aggregati, inerti e sassi a Fr. 3.- Ora, quando si “entra in affari”, ci si riferisce al mercato e si agisce di conseguenza. Il divario attuale (Esempio: tra i 3 Fr., richiesti per 1 t (massi) e quello di vendita 14-15 Fr. al nord delle alpi (prezzi pubblicati dalla Montebello SA e trasporto da aggiungere) è tale, da dover ritenere che questo controllo, non sia stato effettuato. Si svende! ****

3. La Ditta appaltatrice, la Motta di Miralago SA, (come da Registro di Commercio GR) ha un capitale sociale di Fr. 400’000, inoltre: La società ha per oggetto l’estrazione e distribuzione di ghiaia e sabbia, nonché produzione e distribuzione di calcestruzzo e malta; la società può acquisire proprietà fondiaria, partecipare alle stesse o simili imprese e, inoltre, impegnarsi in attività che possano promuovere direttamente o indirettamente lo scopo della società. La società potrà inoltre compiere, in modo non prevalente rispetto all’oggetto sociale, tutte le operazioni commerciali, industriali e finanziarie, queste ultime non nei confronti del pubblico, mobiliari ed immobiliari, ritenute dall’amministrazione necessarie od utili per il conseguimento dell’oggetto sociale e può anche assumere interessenze e partecipazioni in altre società od imprese aventi oggetto analogo od affine o connesso al proprio. La società può aprire succursali in Svizzera e all’estero.

La Miralago SA fa il suo interesse ed il relativo comportamento non fa una grinza: si cerca di avere più opzioni libere possibili, senza immettere troppo capitale nella Società e limitandone i rischi.

3.1 Al contrario, il comune, che si occupa dei “nostri” affari, deve valutare anche il “mercato” degli aggregati, inerti e sassi della vicina Italia con il nostro. Se la forchetta dei prezzi non giocasse a nostro favore, vedremo in futuro anche l’importazione di aggregati, inerti e sassi dal sud (da parte della “Ditta” che, giustamente si mantiene una porta aperta) e, dall’altra parte, a calare sostanzialmente le “nostre” entrate “previste” con relativo allungamento del rientro dell’ ”investimento”.

Mentre la SA investe, si parla di max. 2,5 Mio. prezzi Svizzeri (per impianti se sono nuovi) risp., il 75% se provengono dall’Italia, il comune di Brusio mette sul piatto Fr. 2,6 Mio e rischia la somma intera dell’investimento, meno le entrate incassate nel tempo (che avranno sempre meno forza d’acquisto) per ca ( ca Fr. 105000 l’anno) se gli affari andranno come sperato da chi sostiene il progetto.***

***Le grandi iniezioni di liquidità avvenute a livello mondiale durante la pandemia lasciano presagire, un indebolimento del valore dei soldi (già in atto da anni e percepibile a livello personale).

3.1.1. Di conseguenza: é proporzionale al rischio la garanzia di Fr. 300’000, per abbassarla a Fr. 150’000, 5 anni dopo, rispettivamente a fine contratto quando ci sarà da “ripulire”? Direi proprio di no! Inoltre, come mai la garanzia non è stata giustamente indicizzata al valore dei soldi nel tempo? Come mai, pure i prezzi dei prodotti della cava non sono stati indicizzati sulla base di un prezzo minimo (visto la lunghezza del contratto)?

Anche in questo caso si ha un brutto presentimento: le trattative non sono state portate avanti con la dovuta fermezza contrattuale da chi ci amministra.

3.2 La politica federale si è spostata sul verde. Il “turismo” sulle strade del business in questione, sarà penalizzato. È stato preso in considerazione?

Non ho ancora parlato di impatto ambientale: è sotto gli occhi di tutti. Quando rientri da nord te lo puoi immaginare. Si entrerà in una strettoia trafficata che renderà “Miralago” e dintorni, zona Unesco e turistica molto frequentata, di nuovo un “Meschin”.

Per finire ad uscire dalla bassa valle verso la Valtellina, con uno stesso scenario.

4 “Facit”: tutto questo implica un modo di agire molto oculato.

4.1 Al posto di improvvisarsi imprenditore, il Comune dovrebbe valutare altre opzioni! Come: promuovere risanamenti di case (per renderle ecologicamente compatibili alle esigenze odierne e, dunque, di maggior valore), installazioni a basso consumo energetico, fornitura di energia a basso prezzo (in quanto abbiamo in mano un ottimo contratto), promozione del paesaggio, della cultura, dell’ordine attorno le case, le selve, rimozione di varie depositi che non ci fanno onore, mantenimento di imposte basse (per rendere competitivi i nostri operatori (e per non essere indotti in tentazione con progetti poco bilanciati) e tanto altro ancora, da discutere in modo approfondito. Sarebbe l’alternativa d’investimento intelligente: porterebbe lavoro ben distribuito su molti attori, qualità di vita e d’attrattiva pure per un probabile rientro da vari “pusciavin in bulgia”. La pandemia ha rivalutato la campagna: quella attraente, comunque! Tanti piccoli interventi diversificati sul territorio possibilmente a beneficio di tutti.

Spero di avervi potuto fornire abbastanza idee affinché possiate meditare e, quindi, prendere posizione quando ci sarà richiesto.

PS. Mei diventà ross sübit, che smort plü tardi!


Roberto Nussio

4 COMMENTI

  1. L`investimento della ditta di max. 2,5 Mio. prezzi svizzeri (per impianti se sono nuovi) risp., il 75% se provengono dall’Italia, è quello stimato per l’impianto completo di frantumazione e vagliatura degli inerti con pesa. La realizzazione di un impianto del calcestruzzo alla Mota rimane incerta. Infatti alcuni imprenditori di Poschiavo hanno deposto domanda di costruzione per tre impianti. Probabilmente onde averne almeno uno più centrale e più vicino da raggiungere sul loro territorio. Per i brusiesi è disponibile quello a Zalende.

    Le norme SIA sono armonizzate con quelle della UE. Per la qualità/ conformità del calcestruzzo vale la norma svizzera EN 206-C1:2016, armonizzata con la norma SIA 262.051-C1:2016.
    Dunque anche i fornitori di calcestruzzo in Valtellina devono rispettare quella norma con la conformità del prodotto fornito.

    Sandro Nussio

  2. Caro Roberto,
    ho letto con interesse il tuo articolo, le mie idee non sono totalmente in linea con le tue ma le rispetto comunque !
    Però tengo a precisare alcune cose :
    – Mi trovi d’accordo che la gestione dal lato politico e di molti rappresentanti non sia irreprensibile.
    -Gli investimenti per il Comune di Brusio sono si alti ca. 2.60 mio. ma calcolando i 20 anni di contratto ed aggiungendo altri 10 anni di prolungamento concessi dalla legge nel giro di 30 anni si arriverebbe ad una cifra di ca. 3.15 mio , di seguito la zona deve essere riportata all’origine ciò significa rimpiazzare il materiale rimosso con materiale pulito proveniente da scavi= 30 anni a ca. 6000m3 = 180000.00 m3 valutando un prezzo per il deposito di 6.- fr/m3 = 1’080’000.- Chf (Ora a Pozzolascio la tassa è di 16.-Fr/m3)
    Da questo si evince che per il Comune di Brusio nel giro di 40 anni si raggiunge un guadagno pari a 1’630’000.- Chf sfido qualsiasi istituto bancario a fare altrettanto!!!
    -Gli investimenti per la ditta privata che prende in gestione la cava non sono i 2,5 mio che dici ma oltre il doppio ….o più
    -Per la popolazione : dimenticate le installazioni e lavorazioni di inerti alle quali siamo abituati in Valle, il progetto come descritto deve essere all’avanguardia e tutte le strutture devono passare sotto esame cantonale e soddisfare richieste molto restrittive dal punto di vista delle polveri del rumore, dell’impatto ambientale ecc.
    -Ricordate che tutti i calcestruzzi in Svizzera sottostanno alla norma SIA, prodotti per es. Italiani non certificati sono da dimenticare per le nostre costruzioni anche se meno costosi… l’utilizzo di tali calcestruzzo implicano la totale responsabilità da parte dell’azienda fornitrice.

    Per chiudere la mia riflessione, se devo portare il materiale tenor norma per es. da Montebello il costo di trasporto ca. 65.-fr/m3 per il calcestruzzo finirà direttamente sulle fatture dei vari clienti…. stimo questo aumento ca. tra il 5-20% a dipendenza del tipo di costruzione.
    Inoltre dal punto di vista ambientale (gli automezzi sono tra le principali cause di inquinamento) creiamo dei super chilometraggi per far arrivare in Valle del materiale reperibile a Km 0 !
    Il mio modesto parere e non pretendo che tutti siano della mia opinione, è che in Valle qualcosa si debba fare, non per le imprese o gli operatori del settore, ma per la popolazione, per l’ambiente e per l’economia locale!
    Con la massima stima Zala Manuele

    • Caro Manuele,
      mi trovi della stessa opinione nel voler favorire l’econimia locale. Infatti, lo scrissi facendo delle proposte (che non sono le uniche) a favore di tutti. Al contrario, i conti fatti a tavolino, senza tener conto delle possibili pieghe che l’economia può prendere in questo momento direi storico, mi lasciano purtroppo freddo. Ti ringrazio comunque di aver tenuto in considerazione quanto scrissi, anche se non sei dello stesso parere. Cordialità dal viadott Roberto
      PS. spero di rivederti ad occasione.