Dopo un anno da Direttore Sportivo della Valposchiavo Calcio, con interruzione causa lockdown, Michele Pedroli traccia insieme a Il Bernina un primo bilancio di questa nuova esperienza e ci parla dell’inizio della stagione agonistica avvenuto proprio in queste settimane.
Michele Pedroli, classe 1978, nato a Tirano, ha dapprima militato nel settore giovanile professionistico del Como, giocando in serie C1 e C2 e successivamente in serie D interregionale a Oggiono. Di ritorno in Valtellina, sono 9 gli anni in cui veste i colori del Sondrio. La conclusione della carriera sul campo avviene proprio nella VPC, dove viene conosciuto e apprezzato anche per le sue doti extracalcistiche. Proprio da questo bel rapporto nasce, su richiesta della società, la prima esperienza di Pedroli come DS.
Come hai vissuto questo primo anno da DS della VPC?
Mi trovo molto bene qui alla VPC, ambiente che conosco da anni e che mi sta dando l’opportunità di crescere in un ruolo a me completamente nuovo. Lavoro a Sondrio e vengo a Poschiavo 2 o 3 volte alla settimana, in base alle esigenze, avendo la possibilità di lavorare molto al telefono per mantenere i contatti con allenatori, giocatori e società. Ho iniziato l’anno scorso a inizio campionato, che poi purtroppo a causa del virus è stato interrotto a metà; proprio per questo ho cercato per questa ripresa di cambiare il meno possibile, anche per dare a tutti opportunità di rifarsi. Vorrei ripartire da dove ci siamo interrotti.
Nel mio ruolo ogni giorno vedo qualcosa da migliorare per crescere. L’obiettivo principale della VPC, al di là dei risultati sul campo, è quello di creare entusiasmo e senso di appartenenza, diventando un punto di riferimento per i giovani della Valle. E’ molto importante far capire alle nuove leve che fare sport fa bene ed è la cosa più sana che ci sia.
Di cosa ti occupi in qualità di DS?
Per la VPC è un ruolo che prima non esisteva, per me la prima esperienza. Sono la figura che fa da raccordo tra società e campo, segue l’aspetto tecnico dei giocatori cercando di farli rendere al meglio, fornendo le condizioni migliori possibili a chi scende in campo. In questo modo vengono anche fatti gli interessi sociali e di ambiente che la società vuole raggiungere.
E’ ricominciato il campionato, puoi dirci qualcosa in più sulle formazioni al via?
Sabato 22 agosto il campionato è ripartito sia per la prima che per la seconda squadra. Come accennavo sopra, non ci sono grosse novità per quanto riguarda giocatori o allenatori. Essendo stati interrotti a metà dalla pandemia sia io che la società abbiamo deciso di ripartire da dove ci eravamo fermati. Unica eccezione è stata fatta per il settore VPC donne che, visto il numero sempre più esiguo di iscritte, iniziava a diventare difficile da gestire ed è stato per questa ripartenza sospeso. Un vero peccato perché le donne, in qualsiasi campo, danno sempre un valore aggiunto.
Un segnale molto positivo arriva infine dai settori giovanili degli Allievi B, D, E ed F che hanno visto le iscrizioni in forte aumento. Questa crescita è un buon segnale perché dimostra quanto la nostra scuola calcio sia apprezzata e tenuta in considerazione dagli abitanti della Valposchiavo.
Quindi nessun acquisto/cessione per il nuovo anno?
Due, se così vogliamo chiamarli. Sono rientrati due ragazzi di Poschiavo che erano fuori Valle, in Ticino, che abbiamo accolto a braccia aperte. Alla VPC chi vuol rientrare è sempre ben accetto.
Infine, quali sono gli obiettivi stagionali per il 2020?
Per la prima e la seconda squadra l’obiettivo è quello di fare due campionati in cui si navighi nelle posizioni alte della classifica, per mantenere elevate voglia e determinazione di tutto il settore. Questo ci aiuterà a crescere ancora di più: il modo più utile per migliorare.
A cura di Ivan Falcinella