In questi mesi, come ogni anno, nei giardini della Valposchiavo si è ripetuta una scena consuetudinaria: molte cortecce appartenenti a diversi giardini sono state mangiate e/o risultano danneggiate dagli animali selvatici. Quest’anno, come ci ha confermato il guardiacaccia Carlo Micheli, il fenomeno ha assunto dimensioni più importanti a causa delle abbondanti nevicate, che hanno spinto questi animali a cercare cibo in prossimità delle nostre abitazioni.
Proprio l’Ufficio caccia e pesca dei Grigioni, all’inizio dell’anno, aveva diramato un comunicato stampa con il quale si richiamava parte della popolazione ad un comportamento responsabile, al fine di salvaguardare il più possibile la vita degli animali selvatici, messi a dura prova da un inverno rigido.
Quest’anno, rispetto al passato, si segnalano due particolarità: la prima riguarda la predazione degli orti, un comportamento inusuale che ci è stato confermato dalla Giardineria Compagnoni, colpita anch’essa da questo fenomeno; il motivo è da ricercare, ancora una volta, in una eccezionale indisponibilità di cibo che ha spinto gli animali a sfamarsi in questo modo. La seconda particolarità, che ci è stata invece segnalata da alcuni lettori attraverso diverse foto, riguarda i responsabili della predazione delle cortecce: la presenza di piccoli morsi, infatti, ha fatto pensare a dei roditori.
Interpellato sull’argomento, il guardiacaccia Carlo Micheli ha confermato che, in rari casi, questa pratica (che solitamente può durare dall’autunno fino all’inizio della primavera) può essere adoperata anche dalle lepri; Micheli, infine, ha praticamente escluso la possibilità che possa trattarsi di scoiattoli o di altri roditori. “Non posso affermarlo con assoluta certezza, – ha precisato il guardiacaccia – ma dopo aver esaminato le foto penso si tratti di danni causati da cervi o eventualmente da caprioli. Il discorso “lepre” non tiene, vista l’altezza da terra: i danni risalgono con tutta probabilità a gennaio-febbraio, visto che il tronco, nella sua parte bassa, era sotto la neve e di conseguenza non ha subito danni. Si è trattato – ha concluso – di un inverno eccezionale per la Valposchiavo, che ha messo a dura prova la nostra selvaggina”.
A confermare l’aumento di questi danni, la Giardineria Compagnoni segnala, rispetto agli altri anni, una maggiore vendita di prodotti per la cicatrizzazione delle piante, utili nel caso in cui gli arbusti non siano particolarmente danneggiati: pulendo bene le ferite, infatti, si possono utilizzare degli appositi mastici con funzione antibatterica che servono a sigillare la parte dove è stata asportata la corteccia.
E’ possibile giocare in anticipo e difendere le proprie piante da questi inconvenienti? Come spiegato dalla Giardineria Compagnoni, è possibile installare un recinto vicino al tronco dell’arbusto, ad una distanza che non permetta all’animale di inserire il muso. “Chiaramente – è stato infine spiegato – se si tratta di lepri bisognerà pensare a maglie più fini”. In entrambi i casi, però, la parte superiore della pianta rimarrà esposta.
Marco Travaglia