In un anno raddoppiati i lupi nei Grigioni

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Immagine di repertorio

La popolazione di lupi nel canton Grigioni è raddoppiata rispetto all’anno precedente. Attualmente si stima che ci siano una cinquantina di animali sul territorio retico e si sono formati due nuovi branchi. È quanto si legge nel rapporto 2020 dell’Ufficio grigionese per la caccia e la pesca.

Questa rapida diffusione è affascinante dal punto di vista della biodiversità e dell’ecologia, sottolineano le autorità. I sei branchi finora presenti nel cantone hanno dato nel 2020 alla luce a una trentina di cuccioli. Malgrado l’alta mortalità dei piccoli si può supporre che la popolazione dei predatori continuerà a crescere, sostiene l’Ufficio per la caccia e la pesca.

Il gran numero di lupi comporta tuttavia delle sfide per il cantone: il loro cibo preferito sono i cervi e altri animali selvatici, ma non disdegnano neppure gli animali da fattoria. In territorio cantonale nel 2020 sono state trovate 169 carcasse di cervi, camosci e caprioli e si sono verificati 257 assalti ad animali da allevamento. Complessivamente l’Ufficio per la caccia e la pesca ha versato quasi 127’000 franchi svizzeri ai contadini come risarcimento per gli attacchi dei lupi.

Le fattorie alpine proteggono i loro animali con cani da guardia e recinti elettrici. Ma ciò non è sufficiente, come dimostrano i numerosi assalti: i lupi sanno sfruttare la conformazione del terreno, le condizioni meteorologiche e la qualità dei cani da guardia, spiegano le autorità. Queste ultime auspicano di riuscire a mantenere sotto controllo la popolazione di questi predatori, ma per fare ciò è necessaria l’autorizzazione dell’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM).

Nel 2020 le autorità grigionesi hanno dato seguito a circa 2800 segnalazioni di lupi nel cantone: in tre casi sono riuscite a mettere un collare GPS agli animali che consenta loro di monitorare l’esatta posizione dei branchi.

Grazie all’analisi del DNA, l’Ufficio cantonale ha potuto determinare l’origine esatta di questi tre lupi: due di essi provenivano dai Balcani. Nel processo, sono stati in grado di registrare due lupi dai Balcani. Finora era stato appurato che i predatori provenissero solo dall’Italia.


ATS

6 COMMENTI

  1. Facendo un po’ di calcoli risulta che lo stato risarcisce un assalto con circa 500 CHF. Semplifichiamo e diciamo che lo stato valuta il costo di una pecora circa 500 CHF.

    Quanto è il costo di un lupo?

    Berna, 19 novembre 2015 – La protezione del lupo costava alla Confederazione 3,3 milioni di franchi. Lo scriveva il Consiglio federale in risposta a un quesito del consigliere nazionale Oskar Freysinger.

    Questo erano i costi solo della confederazione per i 30 lupi del 2014.

    Il Governo considerava questa somma tutto sommato accettabile. Buona parte della somma, ossia 3 milioni, era destinata alle misure per la protezione delle greggi. Altri 100’000 franchi erano destinati al risarcimento degli allevatori per i danni causati da questo predatore e altri 200’000 franchi per la sorveglianza dei branchi.

    Non sono inclusi i costi dei Cantoni per i guardiani della selvaggina, per le analisi delnD DNA, ecc.

    Considerato che le misure di protezione servono pochissimo e che in Svizzera c’erano meno di 30 lupi, la somma spesa per lupo è assurda e immorale, perché supera i 100’000 CHF per lupo ogni anno.

    Ci sono persone in Svizzera che faticano ad arrivare alla fine del mese, che non possono fare altro che prendere atto che la protezione del lupo è più importante che l’esistenza dignitosa delle persone.

    Ma intorno a questa concezione assurda della natura girano interessi finanziari importanti al di là dei 3.3 milioni nel 2015 della Confederazione, perché, con questa idea della protezione del lupo, associazioni ambientali come WWF, Pro Natura, oppure società parastatali come la KORA fondano la loro esistenza e raccolgono somme ingenti.

    Concludendo il costo di una pecora è 500 CHF. Il costo di un lupo è 100’000 CHF.

    Al di là di un costo puramente contabile la vita di una pecora per il WWF, Pro Natura e altre associazioni è 2’000 volte meno importante di un lupo, perchè proteggendo il lupo si possono raccogliere soldi, proteggendo le pecore no.

  2. E no caro mio, non sono le nostre autorità ma piuttosto quelle nostre concittadine e quei nostri concittadini che ci stanno modellando un mondo e imponendo un modo di vivere, naturalmente sempre grazie ai soldi dei contribuenti, appagando così i loro istinti. È fuori dubbio che la stragrande maggioranza dei nostri antenati abitanti le montagne, difendeva con ogni mezzo i loro animali di sostentamento, quelli che oggi sono impropriamente chiamati animali da reddito perché, o mangiava il lupo e loro facevano la fame o viceversa. Per fortuna, allora vinse il viceversa ed è questo che ai moderni “Dr. Jekyll and Mr. Hyde” da fastidio!