L’impianto d’irrigazione del Consorzio Bonifica Fondiaria e la centralina idroelettrica “Val Pednal”

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Economia. ***

L’impianto d’irrigazione del Consorzio Bonifica Fondiaria e la centralina idroelettrica “Val Pednal.”

Ci saranno delle sinergie?

Ho avuto il piacere di essere stato invitato all’ AG della Bonifica Fondiaria del 13 agosto ac.                 
Ebbi inoltre l’opportunità di capire con quale impegno sia stata portata a termine la “Bonifica del territorio” dagli insigniti votati a suo tempo, aiutati dai pianificatori incaricati. Realtà che è stata recepita dai presenti, che hanno reagito con le dovute e meritate ovazioni: il Presidente Alberto Cortesi passerà  inoltre la mano a Carlo Mengotti.
Cambiata pure la delegazione consortile,  i relativi revisori ed i membri della commissione di stima.
La nuova sfida?
L’impianto d’irrigazione nel Comune di Poschiavo.
Infatti: “è un bisogno, regolarmente esiste una mancanza di precipitazioni, per garantire il foraggio sul fondovalle, per avere una diversificazione con colture speciali, per l’importanza dell’agricoltura per il Comune con il suo indotto (occupazione, turismo ecc.), per sostituire impianti illegali e per essere pronti per i cambiamenti climatici.”
In riguardo alla centralina idroelettrica “Val Pednal” si è fatto cenno a delle sinergie che andrebbero ricercate e sfruttate.
Tutto ciò, spiegato doverosamente dal nuovo Presidente e già consulente agrario.
Sembrano tutte delle idee ragionevoli ma vorrei entrare nel merito anche dall’ottica citata: quella dei cambiamenti climatici in corso e che subiamo, e del valore delle parole “economia” e del “valore delle cose”: da più punti di vista.

Andiamo per ordine: “amministrazione della casa”, cioè del nostro territorio,  e pure nel tempo. Ma non solo: con una visione lunga. Che non valga “solo” per il ceto agricolo, ma pure per i proprietari di terreno, che non sono prettamente agricoltori e che affittano, ma pure che non sia d’intralcio per tutti gli altri. Pure dal punto paesaggistico.
A Brusio, dove si sono fatte ottime esperienze con l’irrigazione (e recuperato parecchi appezzamenti “lasciati andare”, per culture speciali), sono parecchi coloro che attingono acqua dall’irrigazione installata,  a prezzi modici e per i loro orti. Chi dà in “affitto” il terreno, inoltre,  trae vantaggio del valore intrinseco della proprietà, in quanto “curata”!
Anzi, una Comunità locale, mette pure a disposizione il proprio terreno a prezzi modici: alla condizione che sugli stessi, non si usino ne diserbanti, ne trattamenti inquinanti, allestendo allo stesso tempo, un diritto di rivalsa per una quota fissata di terreno, nel caso ne avesse necessità.
Da vari decenni: è una riserva strategica, il cui stato è controllato. Ne vale la pena.
Chi ha seguito sia le difficoltà d’ approvvigionamento non solo dei vaccini e sieri, sia del  legname, delle materie prime, del grano, della soia, dei chips e tant’altro, capisce quanto sia importante avere delle “riserve”: quelle possibili ed le più vicine! L’irrigazione diventa anche sotto questa angolazione, un passo intelligente.

            Si è parlato pure di un a sinergia con la centralina idroelettrica “Val Pednal” e di voler essere, allo stesso tempo,  pronti per i cambiamenti climatici. Più che giusto: vediamo come i nostri ghiacciai si sciolgono, come pure dal fatto, che le previsioni meteo non sono più accurate come un tempo. Anzi, è tutto talmente sconvolto, che mancano gli algoritmi validi per prevederne l’evoluzione: pure sul corto periodo!

Mi chiedo però infine, dove sia la “sinergia”, se due enti con differente mire, devono attingere acqua nello stesso momento e per tempi prolungati. Per esempio, durante una lunga siccità e un caldo insopportabile!

Dove va a finire “l’azione contemporanea, combinata e coordinata di più elementi per il raggiungimento di un determinato fine, con un rendimento maggiore di quello conseguibile con l’azione separata dei singoli elementi? (Def. Sinergia).
Da una parte il territorio, con un Consorzio che desidera mantenere efficiente delle produzioni primarie per la nostra valle pure in riferimento al “bio”, dall’altra una società anonima che avrà il maggior profitto: nel progettare, dirigere e fornire le relative tecniche anche grazie a cospicui aiuti statali come pure nella vendita di energia “rinnovabile”.

Faccenda intricata, quando ci si attendono ulteriori aumenti della temperatura e scioglimento delle riserve di neve e ghiaccio in montagne. In tendenza si avrebbe meno acqua da poter spartire: a scapito di chi?
L’uscita ci potrebbe essere ed andrebbe nella direzione di produrre energia rinnovabile con impianti fotovoltaici usando delle ditte specializzate che abbiamo in loco, come di coloro che metterebbero a disposizione le necessarie superfici (in base a criteri chiari). L’indotto sarebbe tutt’altro e non ci sarebbero più le probabili discussioni sul consumo dell’acqua della Val Pednal.                                     

            Le ditte di costruzione avrebbero lo stesso parecchio lavoro, dato dagli interventi da eseguire per gli impianti di irrigazione.
L’acqua del Pednal, verrebbe però usata, in questo modo, solo  e in caso di bisogno del comprensorio.
Non sarebbe forse una miglior “amministrazione” della nostra casa?
Ai turisti, non cambierebbe nulla, anzi! Per noi, però, rimarrebbe di più: un bel torrente scrosciante, da godere alla vista, sentirne il suo canto e  pronto a dare: nel momento del bisogno.
Sì, acqua per la produzione di energia elettrica ne abbiamo già ceduto abbastanza in questa valle!                     
Cerchiamo di non perdere l’equilibrio di quanto abbiamo.


Roberto Nussio

*** [dal gr. oikonomía “amministrazione della casa”), ed il valore delle cose.