A qualche settimana dalle elezioni politiche, Il Bernina ha intervisto il capo del Dipartimento costruzioni, trasporti e foreste Mario Cavigelli.
Quanto ci avrebbe scommesso sul fatto che il PDC riconquistasse il secondo seggio dopo 20 anni?
Le premesse per tentare di riconquistare un secondo seggio c’erano e il PDC ha dunque deciso di cogliere questa opportunità. Non nego che il risultato finale ottenuto è stato favorito da una congiuntura elettorale un po’ particolare e non prevedibile. Ma vale come in un esame o nello sport: chi non è disposto a partecipare non può ottenere dei risultati.
Le è gradita una riconferma nel Dipartimento costruzioni, trasporti e foreste? Vorrebbe cambiare?
Mi sento a mio agio nel mio dipartimento e personalmente non ho visto la necessità di un cambiamento. Il Governo ha comunque ora deciso in corpore che io debba mantenere il mio incarico. Nei prossimi anni mi attendono dei compiti e delle sfide importanti di cui mi sono già occupato a fondo in passato e che con il sostegno dei miei colleghi intendo ora affrontare e risolvere in modo positivo per il Cantone.
Cosa pensa del fatto che nel Governo il PDC cresce, ma nel parlamento diminuisce; quale lettura, invece, alla crescita in granconsiglio dell’UDC?
Il Popolo grigionese è sovrano nel nostro Cantone e, dopo un’intensa campagna elettorale condotta dai partiti, il 10 giugno ha deciso. Quale membro del Governo non sta a me commentare questa decisione. Sono grato di essere stato rieletto e non vedo l’ora di lavorare nel Governo con quei colleghi che sono stati eletti dal Popolo grigionese. Comunque, ritengo che anche nel parlamento retico il PDC, con 30 seggi, sia riuscito a mantenere una sua forte rappresentanza, mentre l’UDC è rimasto fermo sui suoi nove seggi in Gran Consiglio. Interessante sarà vedere su quale livello si stabilizzeranno i numeri dei seggi dei diversi partiti in un prossimo futuro.

Passiamo alle tematiche valposchiavine. Oltre al nuovo punto d’appoggio, sul Passo del Bernina sono previsti altri investimenti?
La manutenzione della strada del Bernina richiede investimenti in continuazione, anche se non sempre di grossa portata. L’ultimo investimento milionario riguarda il rifacimento dei ponti e la messa in sicurezza della strada cantonale lungo il lago di Poschiavo. Durante il periodo dell’attuale programma di costruzione delle strade 2017-2020 non sono previsti altri grossi investimenti, sempre che non si debba intervenire per fronteggiare situazioni di emergenza. Nell’ambito delle costruzioni immobiliari, il Cantone prevede in un prossimo futuro di realizzare un centro amministrativo regionale per la Valposchiavo con lo scopo di raggruppare sotto un unico tetto tutti gli uffici cantonali presenti in valle. La scelta di una sede idonea è ancora da valutare.
Circonvallazioni in Valposchiavo: a quale punterebbe?
Sta in primo luogo alla popolazione e, rispettivamente, alla Regione decidere su quale circonvallazione puntare. Le chiare aspettative regionali serviranno poi quale base per l’elaborazione del programma di costruzione delle strade 2021-2024. Per non accendere false speranze voglio ricordare che nel resto del Cantone ci sono altri paesi oberati dal traffico che giustamente attendono la loro circonvallazione. Difficile dire oggi quando sarà il turno della Valposchiavo e quale circonvallazione avrà le maggiori probabilità di essere realizzata.
Un candidato eletto a Brusio ha proposto, in campagna elettorale, il traforo del Bernina: cosa ne pensa?
Non mi risulta che sia stato chiesto un traforo del Bernina, ma piuttosto uno per raggiungere Viano.
Un traforo è in linea di principio un’opera molto costosa. Occorre dunque valutare bene quali sono i costi di investimento e pure quelli di gestione in rapporto ai benefici che si ottengono ad opera finita. Vanno inoltre tenuti in debita considerazione i tempi di realizzazione che per un traforo sono molto lunghi. Viano non può attendere così tanto, per cui non possiamo esimerci dall’effettuare interventi mirati sul tracciato esistente per limitare i pericoli di caduta massi.
E’ stato a Viano e ne conosce la problematica: a quale soluzione pensa in concreto?
Sì, ho voluto rendermi personalmente conto della situazione. Il paese di Viano è molto discosto e difficilmente raggiungibile, è situato all’estremità della Svizzera, ma è un posto bellissimo e sarebbe un vero peccato se dovesse essere progressivamente abbandonato dai suoi abitanti. Come detto prima, ritengo che dobbiamo in ogni modo intervenire in tempi brevi sul tracciato attuale per metterlo in sicurezza. Alcuni interventi nella parte alta sono già stati eseguiti, altri sono stati pianificati e verranno prossimamente messi in opera. L’Ufficio tecnico, quale specialista, sta valutando una soluzione fondata a lunga scadenza e la presenterà al Comune entro la fine di quest’anno. È importante poter informare per primi e immediatamente sia la popolazione che le autorità del Comune di Brusio.
A cura di Marco Travaglia