Come anticipato ieri, nella seduta di Giunta di lunedì 13 dicembre è stato deliberato un credito di 650’000 CHF per la realizzazione dell’impianto d’irrigazione; questo importo comunale va ad aggiungersi ai 589’000 CHF stabiliti in base alla legge per il promovimento delle opere pubbliche. Il costo totale dell’opera è di circa 8 milioni di franchi. Il 63,35% arriverà tramite sussidi federali e cantonali.
L’iter di approvazione del credito (che non va oltre la soglia dei 700’000 CHF, tetto massimo superato il quale si renderebbe necessaria una votazione popolare) è stato piuttosto elaborato, frutto di una discussione tra consiglieri sia del Legislativo che dell’Esecutivo. Il Consiglio comunale avrebbe voluto lasciare la possibilità di decidere sul credito direttamente al popolo.
“Il compito del Consiglio comunale – ha spiegato il podestà Giovanni Jochum – è quello di creare i presupposti per fare investimenti, specialmente se vengono dai privati […] questo investimento è importante sia per la cifra, ma anche per il futuro dell’attività agricola […] Il contributo vedrebbe come beneficiari una categoria specifica, non sarebbe a favore di tutta la comunità. Per questo motivo sarebbe più trasparente e onesto chiedere al popolo di esprimersi in merito. Se il progetto dovesse prendere la concessione e non i soldi non sarebbe morto e rimarrebbero altre strade aperte per trovare i fondi necessari”.
Dal canto suo, il Legislativo ha sottolineato l’importanza di esprimersi sulla materia: “La Giunta – ha affermato Graziano Crameri (PDC) – ha nominato una commissione e i membri al suo interno si sono confrontati a più riprese; la commissione ha fatto una proposta e penso che vada sostenuta”. Su questa linea si sono espressi anche gli altri partiti, ad esclusione dell’UDC che avrebbe appoggiato volentieri la proposta dell’Esecutivo, giudicandola più prudente. Lo scrutinio segreto chiesto dalla consigliera Gabriela Menghini-Inauen ha consegnato 13 voti favorevoli (e 3 contrari) alla proposta della Commissione. In poche parole, la Giunta ha deliberato il credito (650’000 CHF) di sua competenza: tale decisione, come previsto dalla legge, potrà però essere soggetta a referendum facoltativo da parte della popolazione.
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Al di là di questa differente visione sull’iter politico da adottare, dall’assemblea è emerso un chiaro sostegno compatto all’opera. Come spiegato in apertura dal presidente della Commissione Fabio Zanetti (PLD), il cambiamento climatico, con scenari futuri che prevedono più caldo e meno precipitazioni, impone una decisione a favore dell’impianto d’irrigazione, per il quale si è cominciato a discutere già nel 1958, poi intorno al 2000 e infine nel 2017.
I dettagli del progetto
L’Associazione Agricola Poschiavo e il Comune di Poschiavo hanno chiesto al Consorzio Bonifica Fondiaria di completare il progetto generale, progettare e costruire l’impianto d’irrigazione nelle zone più adatte del fondovalle. Il perimetro d’irrigazione copre solo particelle facenti parte della superficie agricola utile (SAU) e comprende 248 ettari (che corrisponde più o meno ad 1 volta e un quarto la superficie del lago di Poschiavo).
Il progetto è stato elaborato dallo studio d’ingegneria Donatsch & Partner AG, Poschiavo e Landquart. Il rapporto sull’ecologia acquatica ed il rapporto sui deflussi minimi sono stati redatti dalla Ecowert GmbH di Coira. Nel frattempo, tutti gli esami ambientali sono stati approvati da Confederazione e Cantone.
L’acqua per l’irrigazione sarà prelevata da cinque punti di prelievo che riforniscono sei settori. Per i settori 1 e 2, l’acqua sarà presa dal sovrappieno delle turbine della centralina “Percosta” e “Somaino”. Il serbatoio di “Capitul” non è incluso nell’approvvigionamento di acqua potabile di Poschiavo. Di conseguenza, l’acqua captata a “Capitul” può essere utilizzata per l’irrigazione del settore 3. Il serbatoio di “Lungh” viene mantenuto nel concetto d’approvvigionamento idrico di Poschiavo per le situazioni di emergenza. L’approvvigionamento di acqua potabile del Comune di Poschiavo ha sempre la priorità; in seguito, l’acqua può essere utilizzata per l’irrigazione. I settori 5 e 6 saranno riforniti d’acqua attraverso la nuova captazione nella “Val Pednal”. Per questa captazione la popolazione dovrà decidere se dare la concessione per il prelievo di acqua.
Il progetto, che avrà una vita compresa tra i 40 e i 60 anni, ha un costo complessivo di circa 8 milioni di franchi. Il 63,35% arriverà tramite sussidi federali e cantonali, mentre i contributi comunali (589’000 più 650’000 CHF) si attestano al 15,63%. Va specificato che i costi per il Comune sono da intendersi “una tantum”. La gestione, infatti, sarà completamene a carico dei coltivatori che, tra ammortamenti e gestione dell’impianto, pagheranno circa 300 CHF all’ettaro all’anno.