I soldi non vanno ai media milionari: SÌ al pacchetto di misure a favore dei media

0
227

Il sindacato dei media e della comunicazione syndicom invita a votare SÌ il prossimo 13 febbraio alla nuova legge sul pacchetto di misure a favore dei media. SÌ perché non è vero che ci saranno contributi pubblici per media milionari. La legge, che è limitata a 7 anni, prevede fra l’altro un modello che decresce più la tiratura è elevata, e esclude i giornali gratuiti. Sul sito admin.ch si può vedere quanti sono i giornali i periodici, cantonali o locali, siano essi di carattere culturale, politico, sportivo, religioso, associativo e altro ancora – che vanno sostenuti, alfine di garantire la pluralità dell’informazione anche nelle regioni periferiche.

La legge sostiene la formazione e il perfezionamento professionale delle giornaliste e dei giornalisti e si rafforza il contributo l’Agenzia Telegrafica Svizzera (ATS). Due aspetti fondamentali per poter garantire l’indipendenza dei nostri media. Il Canton Grigioni si è recentemente chinato sul problema del futuro dei media e di come sostenere il plurilinguismo, in particolare la lingua italiana. E ritiene che il plurilinguismo, seppur oneroso, è fondamentale per l’identità culturale e per la formazione delle opinioni in una democrazia sana. Vogliono portare avanti questo progetto potenziando il posto presso l’ATS che oggi è al 50%. Un sì alla legge è quindi anche in questo caso importante onde poter partire con il progetto.

Importante novità; le ditte che effettuano la distribuzione mattutina dei giornali dovranno negoziare un contratto collettivo di lavoro. Quindi migliori condizioni di lavoro per tutta una serie di persone che, alcune già a partire dalle 4 del mattino e con qualsiasi tempo, portano i giornali in centinaia di migliaia di case. Persone che inanellano piccoli contratti uno dopo l’altro. O che fanno questo lavoro al fine di migliorare il proprio reddito prima di iniziare la normale giornata lavorativa.  

E anche i media in linea, quelli a pagamento, potranno ora contare su una sovvenzione, pure con un sistema decrescente. La legge garantisce la pluralità invece che la concentrazione dei media. Con un no, soltanto i grandi gruppi riusciranno a sopravvivere e vedremo sparire altre testate, in particolare nelle regioni periferiche come lo è la Svizzera Italiana.

L’udc del miliardario Blocher, che ha lanciato il referendum, parla di “media di Stato”. Ma certo, loro sostengono la legge del; grosso mangia il piccolo. Invece, questo sostegno pubblico è non solo democratico ma anche trasparente e non è legato a nessun criterio di contenuto. Altro che media di stato. Qui si difende la pluralità dei media e dell’informazione su tutto il territorio nazionale. E sono proprio i piccoli a trarne beneficio. Media online, giornali e periodici di diverso genere, radio, televisioni regionali e locali che essi siano, vanno promossi e sostenuti poiché è la sola garanzia di un’informazione che permetta un dibattito pluralista e democratico nel nostro paese.

SÌ il prossimo 13 febbraio al pacchetto di misure a favore dei media.


Angelo Zanetti, segretario centrale syndicom