Davvero vera quella del libero accesso?
Qualche settimana fa, concludendo le mie considerazioni sulla sorte del complesso Albergo Le Prese (vedi l’articolo https://www.ilbernina.ch/article.php3?id_article=4670, ricordavo all’autorità responsabile comunale anche la vecchia – mai corrisposta ma nullamente morta – rivendicazione popolare valligiana di poter godere del libero accesso alla riva del Lago su tutto il suo contorno.
A varie riprese mi fu poi chiesto se, come accennavo, questo diritto di ogni cittadino è davvero scritto nella Legge, stabilito expressis verbis. Sono lieto di offrire un primo elemento di risposta con questo complemento d’informazione.
La Legge federale sulla pianificazione del territorio del 22 giugno 1979 (stato al 1° settembre 2007) non lascia nessun dubbio su questo punto. Il suo articolo 3.2.c sui compiti pianificatori, esigendo che «il paesaggio deve essere rispettato», ordina che le autorità competenti (ossia Confederazione, Cantoni e Comuni) devono in particolare «tenere libere le rive dei laghi e dei fiumi ed agevolarne il pubblico accesso e percorso». La legge federale è dunque inequivocabile riguardo a questo diritto popolare.
Orbene, come di solito, l’esecuzione delle prescrizioni anche di questa Legge è nelle mani dei Cantoni e dei Comuni. Vedremo prossimamente in che modo il nostro Cantone e specialmente il nostro Comune prevedono o intendono di mettere in atto quest’esigenza di libero accesso alla riva del nostro Lago su sutto il suo contorno.
Sulla sorte del complesso Albergo Le Prese rimaniamo disgraziatamente ridotti a ciò che ne lasciano intendere le voci e speculazioni nonché i pettegolezzi. La nostra cosiddetta «autorità competente» non si è ancora degnata fornircene informazioni più attendibili. Sia perché è lei stessa completamente al buio dei fatti ed incapace d’imporsi ai «promotori» per farsi tenere al corrente di ciò che stanno tramando dietro le quinte. Sia perchè, lei stessa magari perfettamente al fatto di queste trame, spensieratamente crede di poter continuare a privare la popolazione della fondamentale informazione su quest’importante faccenda che, per il bene o per il male, impatterà ineluttabilmente sul nostro sviluppo comunale e valligiano. Purtroppo una voce è andata ancora amplificandosi dopo «Il grattacielo sul nostro Lago». Ed è proprio quella voce che allude con insistenza a un evoluto o addiritura definitivo disinteresse dei «promotori» per questo mega-progetto, evocando lo spettro di un futuro mostruoso «sbasisc» su uno dei siti più idilliaci della nostra Valle… Visione orripilante!
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Redatto da Dino Beti di Panìsc – dino.beti@bluewin.ch