La cittadina di Poschiavo: un futuribile palcoscenico per il mondo

    1
    885

    Domenica scorsa, nella piazza comunale di Poschiavo, è stato realizzato l’evento principale del festival internazionale di musica e danza “Le vie di Marco Polo – un Palcoscenico per il Mondo”. Si è trattato di una serata dedicata alla danza e al canto lirico in versione femminile. A partire dalle 18.30 il palcoscenico è stato calcato da una compagine di giovanissime danzatrici dello “Taiwan Nantou Folk Dance Group”, diretto da Ching Chi, una coreografa taiwanese che, stando al presentatore della serata, è stata premiata in numerosi concorsi a Taiwan, dove la danza folkloristica femminile è una specie di sport nazionale.

    Le artiste hanno danzato al ritmo di musiche orientali preregistrate e inondato la piazza di Poschiavo di grazia, gesti e colori tipici della loro terra, passando dalla danza del tamburo a quella dei fiori di peonia; da quella per l’apertura di una festa alla danza dei fazzoletti (simboleggianti il fascino dei versetti buddisti nell’antica Cina). La professionalità e la bravura delle danzatrici hanno stupito e rincorato l’animo dei pochi spettatori presenti in piazza, probabilmente anche a causa di alcuni acquazzoni pomeridiani che avevano rapidamente abbassato la temperatura atmosferica.

    Alle 20.30 si è esibita la cantante jazz slovena Anna Soklich con il suo gruppo composto – oltre cha dalla sua voce – da un pianista, un contrabbassista e un batterista. La cantante dal forte timbro soul-jazz ha presentato alcuni pezzi di Aretha Franklin e Tina Turner, facendo da preludio alle primedonne del canto lirico, che in seguito si sono alternate in un carosello di famose arie di Mozart, Bellini, Rossini, Verdi, fino a De Curtis e Di Capua. Oltre alla promotrice e anima di questa rassegna lirica, il contralto giapponese Mika Kunii, si sono esibite i soprani Carmen Claure (Spagna), Stella Moccia (Italia), Li Ting Hsu (Taiwan), Zilu Wang (Cina) e il mezzosoprano Yu-Hsin Wang (Cina), accompagnate al pianoforte da Sayaka Kodama (Giappone).

    Da non esperto di musica lirica non mi spetta certamente di esprimere un giudizio qualificato (peraltro sempre in parte soggettivo) sull’esibizione di queste artiste. Ma nel complesso l’impressione è di un buon livello professionistico e di una notevole preparazione delle cantanti, nonché della pianista, grazie alla quale le loro ugole hanno saputo a tratti toccare l’animo del pubblico. Anche la scelta e il percorso delle arie musicali hanno contribuito a regalare delle belle emozioni.

    Per la cronaca è inoltre doveroso menzionare che la rassegna valposchiavina “Un Palcoscenico Per Il Mondo” è iniziata venerdì sera, 10 agosto, in piazza comunale, con il “Taiwan Nantou Folk Dance Group” e il concerto “O Patria” con l’orchestra “Marco Polo” diretta da Marco Zarpellon. È proseguita poi sabato, 11 agosto, in Casa Console, dove si è tenuto un concerto degli allievi della master class di Mika Kunii; quindi domenica, con l’evento sopra descritto, per terminare lunedì sera, presso l’Hotel Le Prese, con il concerto “Frammenti Jazz e Melodramma”.

    Un po’ più raffazzonata, invece, mi è parsa l’organizzazione. A partire dalla pianificazione delle date, un po’ troppo fitta e a ridosso di molti altri eventi concomitanti, passando dalla confusione creatasi per l’accesso alla piazza grazie all’acquisto di un biglietto d’entrata, fino alla locandina dal titolo “Poschiavo Estate Musicale – Un Palcoscenico Per Il Mondo”, che non conteneva sufficienti informazioni sul programma delle varie serate, mentre includeva due concerti che nulla avevano a che fare con l’organizzazione della stessa rassegna, quali quelli della “Kammerphilharmonie Graubünden” e del “Quintetto di fiati Orobie”, tenutisi rispettivamente sabato e martedì scorso presso il Vecchio Monastero di Poschiavo.

    L’evento musicale è stato inoltre preceduto da un’ampia intervista di Antonio Platz, direttore de “Il Grigione Italiano”, al promotore dell’evento e podestà di Poschiavo Alessandro Della Vedova, e al contralto Mika Kunii, apparsa sul settimanale valligiano il 2 agosto 2018. Un’intervista che ha sì fatto chiarezza su alcune perplessità sorte in seguito al patrocinio gratuito del Comune di Poschiavo per la rassegna musicale e sull’eventualità di un’accademia musicale in loco, ma ne ha però sollevate altre relative alla ponderatezza di un tale progetto.

    Credo che tutti gli amanti della cultura, della musica classica e del canto lirico, anche se statisticamente in Valposchiavo si limiteranno a uno sparuto gruppo di persone, non potrebbero che rallegrarsi dell’istituzione di un’accademia musicale a Poschiavo, o anche solo di una rassegna musicale annuale con master class, diretta dal contralto Mika Kunii o dal maestro Antonio Moccia. Ma credo pure che dopo avere annunciato, nella recente campagna elettorale per il Legislativo grigionese, che lo sviluppo delle regioni periferiche debba partire dall’autodeterminazione, il podestà di Poschiavo abbia voluto dimostrare che le sue parole non erano un semplice flatus vocis.

    Quindi, su iniziativa personale e senza mettere mano alle casse del Comune, in brevissimo tempo Alessandro Della Vedova è riuscito a portare alle falde del Bernina il festival internazionale di musica e danza “Le vie di Marco Polo – un Palcoscenico per il Mondo”, senza però – sembrerebbe – tenere conto di chi già si stava occupando di organizzare eventi culturali in valle in questo periodo. Nel suo sito ufficiale su facebook, il Podestà dichiara inoltre che questa rassegna musicale è pensabile solo nel periodo estivo, quando invece – se non proprio l’inverno – anche la primavera e l’autunno si presterebbero a una simile manifestazione, semplicemente spostando il palcoscenico dalla piazza in un luogo al coperto.

    Una rassegna musicale analoga, in una borgata vicina e dalle dimensioni più o meno come Poschiavo, è quella di “Ponte in Fiore”, che da molti anni si tiene regolarmente a cavallo del mese di aprile a Ponte in Valtellina, con corsi di perfezionamento e master class estive condotte da maestri della chitarra come Stefano Grondona e Laura Mondiello: un termine di confronto ben molto più pertinente di quello del festival musicale della città di Salisburgo, menzionato dal contralto giapponese nell’intervista rilasciata ad Antonio Platz.


    Achille Pola

    1 COMMENTO

    1. Caro Achille
      Desidero complimentarmi con te per l‘articolo pubblicato, arguto nel cogliere e analizzare gli aspetti essenziali dell‘iniziativa in parola.

      Il primo riguarda lo scampato pericolo del «flatus vocis»: il miglior complimento a cui un politico possa ambire. Questo porta tuttavia chiunque provi a dar seguito alle parole con i fatti ad esporsi, il che conduce inevitabilmente alla tua affermazione inerente alla «organizzazione raffazzonata del festival»: andare contro corrente porta molto spesso ad essere soli e a dover improvvisare nel tentativo di non perdere occasioni che potrebbero non più ripresentarsi alle nostre latitudini, e questo non agevola di certo le cose.

      Particolarmente interessante, infine, l‘affermazione secondo la quale «anche la primavera e l’autunno si presterebbero a una simile manifestazione, semplicemente spostando il palcoscenico dalla piazza in un luogo al coperto».

      Il problema è che a Poschiavo, come ben sappiamo, al momento semplicemente non esiste un luogo coperto dedicato che permetta di pensare in grande, e certo non possiamo strapazzare ulteriormente le palestre, già utilizzate all‘inverosimile.

      Il mio più grande rammarico in questo contesto è quello di non essere ancora stato in grado, dopo 8 anni come podestà, di porre le basi per una discussione serena su questo tema. Auspico che ciò possa avvenire nella prossima legislatura.

      Cordialmente
      Alessandro Della Vedova