La Commissione della Cultura ne cambierà 4 su 5: ecco perché il suo ruolo è importante

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Ben quattro (Rosita Menghini, Serena Bonetti, Hans-Jörg Bannwart ed Elvezio Lardi) degli attuali cinque componenti della Commissione Promozione della Cultura del Comune di Poschiavo (ComCult) dal 2023 non sono più rieleggibili. Per legge, infatti, i membri della Commissione vengono eletti ogni quattro anni e possono rimanere in carica al massimo per tre legislature. Unicamente Michela Paganini potrà nuovamente essere rieletta. Pure l’attuale Capodipartimento Renato Isepponi è al termine del proprio mandato; questo fatto comporterà una quasi totale nuova composizione dei membri, che verranno nominati durante una delle prime sedute del nuovo Legislativo.  

Nel 2007, Poschiavo fu uno dei primi comuni a livello cantonale nel dotarsi di una legge sulla promozione della cultura e del relativo regolamento d’applicazione. Allo stesso tempo venne nominata dalla Giunta comunale un’apposita Commissione – composta da cinque membri, di cui uno rappresentante il Legislativo – avente principalmente il compito di esaminare le varie richieste di contributi e proporre al Consiglio Comunale il proprio parere. Spetta poi unicamente all’Esecutivo la decisione finale in merito alle richieste. Alle sedute partecipa normalmente anche il Capodipartimento Cultura, unicamente però con voto consultivo.

Elvezio Lardi (presidente della Commissione), insieme agli altri membri, ha affrontato per primo questo compito. “Essendo una nuova Commissione e non avendo molti punti di riferimento – ha dichiarato a Il Bernina – gli inizi sono stati improntati soprattutto sul modo di procedere nell’esaminare le varie richieste. E’ stato creato un formulario ufficiale, sia per le domande di contributi per singoli progetti che per contributi annuali, destinati questi ultimi a quelle associazioni e istituzioni attive in campo culturale durante l’intero anno (ad es. Museo Poschiavino, Casa Console, Mulino Aino, Giardino dei ghiacciai, ecc.). Sui formulari è da specificare l’importo atteso e allegare un preventivo dei costi per finanziare il progetto”.
Obiettivo principale è quello di rendere la richiesta facilmente compilabile e uniforme per i richiedenti e nel contempo trasparente per la ComCult. “Anche se nei primi tempi siamo stati più “buoni” nell’esaminare richieste incomplete – rivela Elvezio – in seguito siamo divenuti più fiscali e rimandavamo al mittente i formulari non corretti. L’obiettivo è così stato raggiunto!”.

Inoltre, la Legge per la promozione della cultura prevede che periodicamente il Comune di Poschiavo sostenga un progetto di prestigio – denominato “evento faro” – che promuova l’immagine sia culturale che turistica a livello nazionale e internazionale. In questo caso il contributo non deve superare un quarto dell’intero budget annuale destinato alla cultura e deve avere più partner nell’organizzazione. Questo strumento negli ultimi anni è stato richiesto ed ottenuto in sei occasioni.    

“Altro obiettivo che ci siamo posti fin dalla prima riunione – continua Lardi – è stato quello di esaminare le varie richieste dal punto di vista del valore culturale e nel rispetto della legge, senza avere dei pregiudizi verso i richiedenti. Questo modo di procedere, lo posso assicurare, è stato sempre seguito e auspico venga mantenuto anche dalla futura Commissione”.     

Il Mulino Aino

Secondo quanto dichiarato dal presidente della ComCult, momenti difficili veri e propri non ce ne sono mai stati. “Più che momenti difficili – spiega – ci sono stati momenti di delusione, ossia quando la Giunta comunale, alcun anni fa, decise di decurtare nel preventivo i contributi destinati al promovimento culturale. Per fortuna, da alcuni anni si è nuovamente ritornati a un budget più consono. Fra i membri della Commissione c’è sempre stato un clima amichevole, anche se a volte sono sorte alcune discussioni e divergenze sui contributi da assegnare. Ma quasi sempre poi le decisioni sono state prese all’unanimità”.

Il problema più complesso, ci ha detto Elvezio, è sempre stato quello di non oltrepassare il contributo destinato alla cultura fissato nel preventivo e votato dal Legislativo. “Ad esempio – spiega – quest’anno l’importo era di 100 mila franchi e abbiamo ricevuto richieste per oltre 175 mila franchi. V’è da specificare che quasi la metà dell’importo destinato al promovimento culturale vien destinato dalla legge alle richieste annuali (fra le quali quello per la Filarmonica Comunale, legato ad un importo fisso votato dal popolo). Inevitabile, perciò, è stato il dover decurtare in alcuni casi le cifre richieste, dove ritenevamo fattibile. L’esperienza fatta in questi 14 anni ci ha inoltre insegnato che alcuni  preventivi alle volte vengono “gonfiati” appositamente, per giustificare l’importo atteso dal Comune.
Da parte mia spero e auspico che la Giunta Comunale in futuro riconosca maggiormente l’importanza della cultura come parte integrante della vita sociale e che di conseguenza aumenti il budget destinato a questo scopo!”.

Oltre ai compiti istituzionali (vedi l’esame delle richieste di contributi), la ComCult è sempre stata propositiva ed ha ideato e conferito due volte dei premi culturali in denaro a delle persone o associazioni quale riconoscimento per le loro attività culturali significative o di notevole durata. “Il premio principale – racconta Lardi – è così stato assegnato nel 2013 alla Fondazione Museo Valposchiavo e nel 2019 ai promotori del progetto «iStoria»; un premio di riconoscimento, conferito a coloro che hanno svolto un’attività culturale della durata di almeno un decennio, è stato assegnato nel 2013 a Luigi Gisep e nel 2019 a Cornelia Müller; infine un premio di incoraggiamento, rivolto a giovani al di sotto dei 30 anni e avente lo scopo di aiutarli nel proseguire il loro cammino artistico  o culturale, ha visto premiati nel 2013 il Gruppo «Assieme per Domani» e nel 2019 il Gruppo «5 Soci Spars»”.

Altri momenti degni di nota sono stati le proposte organizzate dalla stessa ComCult e denominate «Aperitivi culturali» e rivolte a tutta la popolazione: nel 2017 nel Deposito della Ferrovia Retica con la partecipazione di alcuni giovani artisti valposchiavini e nel febbraio di quest’anno nel Punto Rosso con il promotore di eventi culturali Giovanni Netzer.
“Personalmente – prosegue Lardi – ho avuto l’onore di presiedere questa Commissione fin dai suoi albori. In questi 14 anni ci siamo trovati ben 64 volte, valutato 576 richieste e proposto contributi per 1’385’760.- fr. Questi numeri confermano l’importanza e l’utilità di esserci. E’ stato un impegno gradevole, arricchente e creativo!”. Che eredità lascia l’attuale Commissione ai nuovi membri che dovranno essere nominati nelle prossime settimane? “Spero e auspico – spiega Elvezio – che la nuova ComCult continui sui binari che abbiamo tracciato noi e che valuti le varie richieste (mediamente una cinquantina l’anno) in modo uniforme, oggettivo e non “politicizzato”. In modo particolare auspico che non vengano decurtati i contributi annui destinati a quelle istituzioni che devono lottare per sopravvivere finanziariamente. Raccomando inoltre, che nei prossimi anni vengano nuovamente assegnati i «Premi culturali» e che la ComCult sia propositiva nel proporre delle iniziative sulla falsariga dei nostri «Aperitivi culturali».

Marco Travaglia
Caporedattore e membro della Direzione