Aumento del prezzo dell’energia elettrica nell’approvvigionamento di base

0
183

L’UDC Grigione non è sorpresa dall’attuale aumento dei prezzi dell’energia elettrica nell’approvvigionamento di base. Nella sessione di agosto 2022, il consigliere Thomas Gort lo aveva già sottolineato nella sua interrogazione urgente del gruppo parlamentare “Crisi energetica = crisi economica”. All’epoca, i costi dell’energia sul mercato libero erano saliti temporaneamente a circa 128 cts./kWh, che corrispondeva a un aumento fino al 1800% rispetto al 2021. Il motivo per cui all’epoca non ci furono grandi proteste da parte dell’opinione pubblica può essere solo ipotizzato. Forse perché l’aumento dei prezzi ha riguardato solo alcuni settori, soprattutto quelli ad alta intensità energetica, come il turismo, l’industria e la manifattura.

Per l’UDC Grigione era invece già chiaro che l’aumento dei prezzi sul mercato libero si sarebbe inevitabilmente riflesso sull’approvvigionamento di base. La politica energetica ideologica dei partiti di centro-sinistra è responsabile di questa esplosione dei costi. La Strategia energetica 2050 e la legge divoratrice di energia accettata dalla popolazione renderanno l’energia elettrica ancora più costosa. Ma questo è solo l’inizio: la massiccia immigrazione di cui sono responsabili i partiti sopramenzionati farà esplodere ulteriormente i prezzi dell’elettricità.

Il Deputato al Gran Consiglio Thomas Gort afferma: “L’UDC Grigione aveva già messo in guardia da un massiccio aumento dei prezzi dell’energia elettrica nel 2022. La causa è inevitabilmente la politica energetica fallimentare dei partiti di centro-sinistra e della immigrazione incontrollata. E sebbene l’elettricità sia già scarsa e troppo cara, le politiche di sinistra stanno aggravando la situazione”. Ora l’UDC Grigione spera che non vengano eretti ostacoli assurdi contro il Consigliere federale Albert Rösti, affinché possa rimediare al pasticcio che si è trovato a gestire da quando è in Governo.