Con ogni probabilità, e a pochi mesi dalla sua partenza dal Governo retico, l’ex capo del Dipartimento infrastrutture, energia e mobilità Mario Cavigelli (Centro) diventerà presidente di Catram SA. Per l’UDC grigionese si tratta ancora una volta di un esempio negativo di come incarichi prestigiosi e ben remunerati vadano a sommarsi “alla pensione d’oro” di cui godono gli ex consiglieri di Stato.
Secondo tre mozioni distinte dei gruppi di PLR, UDC e Verdi liberali, presentate durante la sessione del febbraio scorso del Gran Consiglio, il regime pensionistico a favore degli ex membri dell’esecutivo va modificato.
In base al regolamento attuale, un membro del Governo che lascia l’incarico dopo dodici anni di attività percepisce vita natural durante 113’000 franchi all’anno, il 42% del suo ultimo stipendio. Accanto ai Grigioni sono soltanto sei i Cantoni che garantiscono questo tipo si soluzione pensionistica.
La proposta democentrista mirava all’abolizione completa del vitalizio, mentre i Verdi liberali proponevano una pensione ponte limitata a un massimo di tre anni. Al termine di un lungo dibattito, il 15 febbraio scorso il Gran Consiglio ha approvato a larga maggioranza soltanto l’incarico del PLR: “La pensione-vitalizio per gli ex consiglieri di Stato sarà concessa solo fino al raggiungimento dell’età di pensionamento”. Da parte sua il presidente dell’UDC grigionese Roman Hug aveva prontamente annunciato il lancio di un’iniziativa popolare.
Le recenti rivelazioni sulle intenzioni dell’ex consigliere di Stato Mario Cavigelli dimostrano l’importanza dell’iniziativa “Fine dei paracadute d’oro per i consiglieri del Governo”. Cavigelli, che dopo dodici anni di attività governativa riceve una pensione-vitalizio di 113’000 franchi, ora ambisce alla presidenza del consiglio di amministrazione (CdA) della società Catram, si legge nella nota odierna dell’UDC retica. Catram è un’impresa che si occupa di pavimentazioni stradali nei Grigioni, una società con cui Cavigelli ebbe molto a che fare durante i suoi anni in Governo.
Raggiunto da Keystone-ATS, Hug, neoeletto consigliere nazionale, ha precisato che la raccolta delle firme dell’iniziativa è ancora in corso. Il partito dovrà inoltrarla entro l’inizio della primavera 2024.
Nel mese di giugno scorso Mario Cavigelli è diventato anche presidente del CdA della Ferrovia retica.
Hai ragione Reto a indignarti. D’altra parte deve pur vivere anche lui poveretto, adesso che non è più in Governo. Evidentemente i 113’000 franchi annui di pensione non bastano, visto i rincari, l’inflazione, l’aumento dei premi di cassa malati a cui assistiamo. Ricordo che anche Blocher si era fatto ridare i 2.7 milioni di vitalizio da ex Consigliere federale a cui sul primo aveva rinunciato, visto che è miliardario. Mi chiedo a questo punto come devono fare a vivere i semplici pensionati, specialmente quelli che ricevono soltanto l’AVS. Però il problema non è la pensione data a chi ha servito lo Stato, ma che chi ha rivestito una importante carica pubblica possa passare direttamente al servizio dell’economia privata, portandosi dietro informazioni e contatti. Secondo me ci vorrebbe uno stop di almeno 5 anni.
Niente di.nuovo sotto il sole! Cavigelli a suo tempo capo del dipartimento.costruzioni dichiaró candidamente durante l’inchiesta su asfaltopoli di non aver mai saputo né sospettato niente. Catram Ag controlla i pricipali impianti
di produzione di asfalto del Cantone e mantiene tuttora, malgrado asfaltopoli, una posizione di totale monopolio con prezzi del prodotto alquanto influenzati da questo dato di fatto. Il Cantone, assieme ai Comuni , é naturalmente il principale cliente di Catram ( attraverso.le ditte di messa in posa ) e paga la fetta piú grande. Caso simile pure a livello federale con Moritz Leuenberger che a pochi mesi dal termine del suo incarico di Consigliere Federale responsabile delle costruzioni fu eletto membro del Consiglio di amministrazione di Implenia che stava realizzando il tunnel del Lõtschberg per conto della Confederazione e aveva da poco.concluso le trattative per gli aumenti di costo dell’opera. É ora e tempo che si stabiliscono della regole chiare per evitare queste inaccettabili situazioni.
Hai ragione caro Reto. “Una mano lava l’altra”. Al di là delle regole, che forse già esistono, servirebbe un pò più di buon senso da parte dei vari personaggi politici che accettano poltrone nei vari consigli di amministrazione di imprese di costruzioni, altre società private e pubbliche.