Prosegue incessante e piena di entusiasmo l’attività pittorica del giovane artista Federico Lopes. Dopo aver ottenuto la Menzione speciale con l’opera Pensiero analitico per l’alta qualità tecnico-pittorica del dipinto a olio a Le stanze dell’arte 2023 presso il Centro culturale di Chiasso e aver concluso gli studi alla Scuola cantonale d’arte di Lugano, l’artista è iscritto al primo anno accademico in Arti visive pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze.
«Il Volo nasce un po’ per caso», spiega Lopes: «l’opera rappresenta un gremio di persone in un bar centrale della città di Firenze. Se si osserva attentamente il dipinto si può notare che i volti delle persone sono prive di espressione, volevo centrare l’attenzione sull’importanza del vivere e stare assieme piuttosto che sui particolari che normalmente caratterizzano un volto. In questo modo ognuno è libero di immaginarsi ciò che preferisce senza essere condizionato da un determinato pensiero o stile pittorico».
L’opera è stata realizzata su un antico tagliere in legno dell’800 appartenente al trisavolo materno e rinvenuto in un’antica casa di famiglia.
«Innanzitutto», così l’artista, «ho lasciato intatto il fondo del tagliere che è stato trattato con colla di coniglio per consentire una perfetta adesione dei colori a olio. Il film di preparazione, una volta asciutto, rimane trasparente e non percettibile alla vista. Mi intrigava l’idea di sfruttare i nodi già esistenti nel tagliere in larice: il dipinto, infatti, inizia proprio da un singolo nodo che ho volutamente trasformato nel capo di un cameriere».
Il Volo, in questo caso del passero nel dipinto, va interpretato come il tentativo dell’artista di catturare l’effimero e l’effervescente del momento conviviale al bar. Questo sforzo potrebbe essere considerato un tentativo di immortalare un istante di grazia e leggerezza, sfidando la fugacità del tempo e cercando di dare forma a una sensazione di movimento e libertà attraverso l’arte. Il passero appare come sospeso in volo a indicare una rappresentazione del tempo che sembra fermarsi, almeno nell’istante in cui viene catturato l’atto del volo. Ciò evoca un senso di sospensione temporale, in cui il passero diventa il fulcro di un momento etereo e senza tempo, utilizzando la bellezza dell’istante presente.

«Attraverso la mia opera volevo concentrarmi sull’importanza di cogliere gli istanti fugaci nella vita quotidiana», conclude Federico Lopes. «Il dipinto è ricco di dettagli e colori vivaci. Il passero in volo inizialmente può passare inosservato, ma può innescare nell’osservatore riflessioni sull’arte e sulla filosofia della vita, offrendo un punto di partenza e uno spunto per una conversazione più profonda e contemplativa. Guardando un passero in volo le persone potrebbero iniziare a riflettere sulla bellezza della natura, sulla fugacità del tempo che passa, sulla libertà o sulla ricerca di significato nella propria vita in questo modo si è portati a esplorare le proprie percezioni, emozioni e punti di vista sul mondo circostante».
L’opera Il Volo su antico tagliere in legno ha trovato casa oltre Bernina, acquistata dai signori Verena e Alois Fuchs di Maienfeld, amanti dell’arte e della Valposchiavo dove spesso amano trascorrere le proprie vacanze. Nelle vetrine della Terrasse du Suisse, in Via da Mezz, è possibile ammirare altre due opere dell’artista valposchiavino: Anna, una testa modellata in terra di atena e uno studio/riproduzione de La bagnante di Valpinçon, noto anche come La grande bagnante di Jean-Auguste-Dominique Ingres (Museo del Louvre) riprodotto ad olio su cartoncino.