Dal 15 al 25 aprile, sulla base del contenitore tematico scolastico di quest’anno, “Scienza e magia”, la suggestiva Casa Torre a Poschiavo ospita un affascinante planetario itinerante. L’installazione offre agli studenti (sono state coinvolte anche le scuole di Brusio) l’opportunità unica di esplorare il mondo dei pianeti e delle costellazioni attraverso visite guidate coinvolgenti.
Grazie a suoni, immagini, racconti e miti, gli studenti sono immersi in un viaggio emozionante attraverso il cosmo, guidati da esperti. Il percorso prevede una serie di tappe, tra cui la scoperta del Sistema solare, l’osservazione delle stelle e delle galassie, e la visione della Terra dallo spazio, offrendo uno sguardo inedito sulla vastità dell’universo.
Il planetario è stato organizzato da L’ideatorio (www.ideatorio.usi.ch), nell’ambito della promozione delle materie scientifiche MINT. Da oltre 15 anni, L’ideatorio, come servizio dell’Università della Svizzera italiana, ha ospitato migliaia di classi scolastiche, offrendo esperienze uniche di incontro informale con la scienza.
Il percorso per la visita al planetario include momenti dedicati a conoscere gli studenti, l’esplorazione delle costellazioni e dei miti legati al cielo, nonché un viaggio virtuale nel Sistema solare e nello spazio profondo.
Quest’iniziativa, sostenuta anche da un mandato del programma MINT Suisse, mira a promuovere la passione per la scienza tra le scuole della Svizzera italiana, contribuendo così alla diffusione della conoscenza e all’interesse per il mondo dello spazio.
Intervista a Gioele Albisetti, responsabile del progetto “Planetario itinerante in Valposchiavo”
Qual è lo scopo principale dell’installazione del planetario?
Quello che vogliamo fare qui è creare un luogo in cui ci si possa sedere attorno alla scienza, sia per lasciarsi meravigliare da ciò che c’è di bello nel cielo, ma anche per ascoltarsi e riflettere insieme su domande con le quali l’umanità si è sempre confrontata: dove siamo? Che cos’è la vita? Da dove veniamo? Siamo soli nell’universo?
Come Servizio dell’Università della Svizzera italiana e come antenna regionale della fondazione Science et Cité, da anni ci occupiamo di promuovere la cultura scientifica e il dialogo tra scienza e società. Siamo quindi molto contenti che, attraverso questo progetto possiamo mostrare il cosmo a centinaia di allievi, in linea con i programmi di promozione della scienza e della tecnologia di MINT Suisse, che ha sostenuto la nostra presenza nei Grigioni italiano.
Come si prevede che l’esperienza nel planetario influenzi gli studenti e la loro percezione dell’universo e della scienza?
Il cielo è un ottimo soggetto perché lassù c’è di tutto: chimica, biologia, fisica, ma anche filosofia, arte. Possiamo viaggiare tra i pianeti immaginandoci astronauti, ma possiamo anche fare riflessioni più filosofiche sul valore della vita. E così la scienza diventa in grado di affascinare tutti, indipendentemente dalla loro età o dal loro livello di formazione.
C’è poi l’immagine della Terra vista dallo spazio che discutiamo spesso con i ragazzi e le ragazze. La trovo un’immagine meravigliosa perché non si vedono le divisioni e le guerre, ma è invece subito evidente ciò che ci unisce: calpestiamo tutti la stessa terra, respiriamo tutti la stessa aria, siamo tutti passeggeri su di un’astronave blu che ci porta in giro nel vuoto cosmico. E questa è l’unica casa che abbiamo e che possiamo lasciare alle generazioni future. Ecco perché viaggiare nello spazio, anche solo con l’immaginazione, ci aiuta anche a parlare di sostenibilità ed a vedere le cose che ci circondano da un’altra prospettiva.
Quali sono i momenti chiave del percorso di visita al planetario e come sono stati strutturati per coinvolgere e educare gli studenti?
Dopo un breve momento conoscitivo e di discussione iniziale, si entra nel planetario astronomico, una cupola gonfiabile dove ci si può sdraiare comodamente su dei cuscini e ammirare il cielo in una proiezione immersiva a 360 gradi. Ogni proiezione è accompagnata da un animatore, che adatta la narrazione e i contenuti in base all’età, alle domande e alle curiosità che emergono. Si può quindi guardare il cielo stellato per identificare le principali costellazioni, narrare storie, miti e tradizioni antiche, esplorare i pianeti del Sistema Solare, parlare della nascita delle stelle, e scoprire che è stata la morte di una stella a creare gli atomi e le molecole del quale sono fatti i nostri corpi: siamo polvere di stelle.
Qual è stato il feedback finora da parte degli insegnanti e degli studenti coinvolti nelle visite al planetario?
Ho trovato i ragazzi molto interessati ed entusiasti, felici di lasciarsi trasportare in questo viaggio. Questo anche grazie ai tanti insegnanti che hanno portato avanti il tema in classe. Nel planetario si creano davvero dei bei momenti. Anche io sono felice di avere avuto l’occasione di incontrare questa bellissima realtà.