Grandi predatori: c’è pericolo o no? Il punto della situazione

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Martedì 14 maggio, presso le palestre di S. Maria a Poschiavo, si è tenuto un incontro informativo sui grandi predatori, sulle caratteristiche, il comportamento e la gestione della presenza del lupo nel Canton Grigioni.

Carlo Micheli, guardiano della selvaggina per l’Ufficio per la caccia e la pesca, ha introdotto il dibattito esponendo la situazione che interessa la Valposchiavo dall’inizio di giugno 2023 alla fine di maggio 2024. In Valle resta noto il branco “Rügiul”, composto originariamente da due lupi adulti e da quattro piccoli, il quale si attesta abbia predato nove cervi, tre caprioli, un camoscio e venti capi di bestiame. Di questo gruppo è stato abbattuto un giovane individuo il 7 dicembre per cui è stato inoltrato un ricorso nell’immediatezza. Il gruppo al momento è stabile a nord di San Carlo e non si segnala nessun ulteriore comportamento conflittuale. Arno Puorger, caposezione cantonale per i grandi predatori, ha tratto le somme sul numero dei branchi ad oggi: 36 presenti in Svizzera di cui 12 nel Canton Grigioni. Nel corso del suo intervento ha fornito indicazioni e chiarimenti sui criteri di coabitazione con il lupo e sulla sua regolazione.

Quali sono le caratteristiche del lupo e come lo si riconosce?

Arno Puorger spiega che due dei tratti distintivi utili a riconoscere il lupo sono le forme tipiche della coda e delle orecchie: rispetto a quella del cane, la coda del lupo non è mai diretta verso l’alto ma invece tende verso il basso, colorata sempre di nero sul finire; le orecchie non hanno una forma appuntita e aguzza ma sono piuttosto arrotondate e piccole. Un maschio adulto pesa di media all’incirca 35 kg e l’altezza alla spalla può arrivare agli 80 cm. Di norma non superano i 10 anni di vita ma sono noti casi di individui più anziani. Le femmine sono sempre più piccole dei maschi all’incirca del 20%. Le impronte sono riconoscibili dal modo di incedere del lupo, il quale sovrappone il passo delle zampe posteriori nel solco delle zampe anteriori. Lo sterco è riconoscibile dalla presenza di pelo, come anche di frammenti indigeribili di ossa e di denti degli animali predati. L’attività è prevalentemente notturna: possono camminare anche per 40 km. Mentre il giorno lo trascorrono in luoghi riparati e tranquilli. L’accoppiamento avviene tra gennaio e marzo e la cucciolata, con un massimo di 9 piccoli, nasce in questo periodo. Il branco è stanziale e occupa un territorio che va dai 150 ai 330 km². I giovani individui però possono spostarsi in solitaria, anche emigrando, per poi formare altri branchi.

Il lupo è pericoloso? Come ci si deve comportare nel caso in cui si incontri un grande predatore?

«Non si può dire che il rischio sia zero ma quasi»: Arno Puorger sottolinea che, in Europa, non si registrano casi di aggressione di lupi verso l’uomo. Nelle zone del mondo in cui questo accade sono in gioco fattori determinanti come la rabbia, debellata in Svizzera dagli anni ‘70. Per cui, per la presenza del lupo qui, «non occorre limitare lo svago all’aria aperta. Rimane proibito però dare da mangiare agli animali selvatici» spiega ancora il caposezione che chiarisce anche il comportamento da tenere se si hanno cani al seguito: «serve attenzione e responsabilità», non è necessario tenere il cane al guinzaglio se è addestrato e obbedisce al richiamo ma si raccomanda di agganciarlo per evitare potenziali conflitti.

Di norma, tutti i grandi predatori, rifuggono la vicinanza con l’uomo. Se non si accorgono della nostra presenza è bene parlare con voce calma per farsi riconoscere e, di solito, questo basta. Altrimenti bisogna allontanarsi evitando movimenti bruschi e, in ogni caso, segnalare l’avvistamento chiamando l’ufficio di competenza o il 117. Per evitare una situazione di criticità, non ci si deve mai avvicinare alla loro tana, per nessun motivo.

Coabitazione e conflitto

Non c’è buona coabitazione senza regolazione: nel Canton Grigioni sono stati abbattuti due terzi degli individui di cui è stato autorizzato l’abbattimento, il bilancio è quindi complessivamente positivo. Il prossimo periodo di regolazione previsto dalla legge inizierà il 1° settembre 2024 e durerà fino al 31 gennaio 2025. In questo periodo sarà applicata la nuova legge sull’abbattimento preventivo, la quale consente di abbattere non solo individui in seguito a episodi di conflitto ma anche interi branchi, se questi non riconoscono limiti come le recinzioni elettrificate a protezione degli animali da reddito. Il procedimento, in ogni caso, deve ricevere il via libera da Berna.

Il lupo tende ad abituarsi alla presenza dell’uomo vicino a sé e gradualmente, se non viene cacciato, non si aspetta ostilità da parte dell’uomo. Questo è precisamente ciò che si vuole evitare: il lupo deve conoscere la pericolosità dell’uomo ed evitare la frequentazione di zone antropizzate.

I costi di questa gestione delle cose si attestano a 1,1 milioni di franchi e l’Ufficio Federale si occupa di erogare l’80% della cifra stabilita per i singoli indennizzi riguardanti la perdita di capi di bestiame o danni a proprietà dovuti a predazione. In mancanza di prove concrete che indichino il lupo quale causa effettiva di danno, vale a dire carcasse di bestiame su cui si rinvengano chiare tracce di aggressione riconducibili al lupo, non si classificherà l’evento come conflittuale.

L’ultimo anno, in tutto il Cantone, si sono certificate in totale 269 uccisioni di capi di bestiame vittime di predazione e non si è registrata attività di lupi transfrontalieri.

Il pubblico ha anche fatto notare che paiono mancare all’appello circa un centinaio di pecore date per disperse e che di cui facilmente si immagina il responsabile. Emerge però più volte dal discorso di Arno Puorger il fatto che – in mancanza di elementi – non si può stabilire nulla. Infatti, è capitato un caso analogo, tempo fa, dove si è scoperto successivamente che la causa di sparizione del bestiame era da ricondurre a decessi per una forma parassitaria.

Altri predatori nei Grigioni

Nei Grigioni sono presenti anche la lince e lo sciacallo dorato. Non è da escludere in futuro la presenza dell’orso. Tutte le informazioni a riguardo sono reperibili sul sito www.lupo.gr.ch e sul sito dell’Ufficio per la caccia e la pesca.

L’opinione del pubblico

Da parte del pubblico sono emerse, in particolare, preoccupazioni riguardo recenti avvistamenti non segnalati, richieste di chiarimento riguardo l’approccio alla regolazione del lupo in altri Cantoni e, per finire, non è mancata una provocazione verso un tipo di ambientalismo che si oppone alla regolazione stando però ben lontano dal contesto montano e ignorando le dinamiche su cui pretende di dettare principi.

A fine serata, Carlo Micheli ringrazia e fa notare la partecipazione al dibattito di tutte le istituzioni e parti interessate alla questione: l’attenzione a queste tematiche è sempre un buon segno.

Grandi predatori e grandi predatori

Oswald Spengler, in L’uomo e la tecnica, saggio pubblicato nel 1931, individua quale caratteristica dei predatori quella di avere due occhi diretti in avanti e posizionati parallelamente atti a individuare nella lontananza il destino della propria preda. L’occhio del predatore è un occhio che «conosce l’orizzonte» e che sa delimitare le porzioni di spazio da osservare. Il predatore sa intimorire la preda già col suo solo sguardo, che è sguardo di scopo, di intenzione e di violenza. Non solo questo sguardo «conosce l’orizzonte» ma lo fa sorgere davanti a sé come mondo, su cui poi esercitare dominio. L’animale predatore per eccellenza di cui qui si sta parlando è l’Uomo. Questo animale ha in comune con altri predatori la proprietà: «territorio su cui esercitare illimitata potenza». Per Spengler, l’intera umana civiltà è nata ed esiste in quanto appropriazione del mondo come preda dell’uomo: il fatto è che il progresso tecnico è precisamente «la forma intima del comportamento nella lotta». Sarebbe possibile un tale progresso con un’«etica da erbivori»?