Giro di vite del Canton Grigioni in materia di protezione dei dati: il Gran Consiglio ha adottato oggi la revisione totale della legge in questo ambito. I dati personali forniti dai cittadini alle autorità pubbliche saranno maggiormente tutelati. Il fronte borghese ha criticato l’aumento della burocrazia e del lavoro per i comuni.
Malgrado l’opposizione espressa da parlamentari del Centro, del PLR e dell’UDC durante il dibattito, la revisione totale è stata alla fine approvata all’unanimità con 108 voti favorevoli.
L’aggiornamento della legge era necessario, dato che la versione attuale risale al 2002. Nel frattempo la tecnologia ha fatto passi da gigante. Che il mondo è diventato più complesso lo si nota dal volume della legge: da 13 articoli iniziali si è passati a 41. “Una buona legge non deve avere pochi articoli”, ha detto il consigliere di Stato Peter Peyer. Secondo il direttore del Dipartimento di giustizia, sicurezza e sanità la nuova legge permette di proteggere meglio i dati personali in mano a autorità cantonali, regionali e comunali.
Più personale per il controllo
La revisione prevede anche l’aumento dell’organo di controllo. Rispetto all’attuale 50%, l’incarico sarà aumentato fino a 2,2 posti a tempo pieno dedicati alla supervisione della protezione dei dati. Si tratta di una cifra inferiore alla media nel confronto intercantonale. Peyer ha fatto un paragone con il Cantone di Basilea Città: lì nel 2024 l’autorità di controllo per la protezione dei dati ha assegnato 7,5 posti a tempo pieno.
Il Gran Consiglio retico ha chiaramente respinto, con 86 voti contro 25, l’introduzione del limite di durata per questa carica, richiesto da una commissione di minoranza. Il Governo intende occupare la posizione entro quest’estate. Poiché le altre disposizioni possono entrare in vigore solo dopo questa assunzione, le autorità puntano a un’entrata in vigore della legge sulla protezione dei dati per l’inizio del 2026.