A marzo dello scorso anno, il Consiglio comunale aveva informato la Giunta circa il progetto dell’impianto fotovoltaico sul passo del Bernina.ll progetto Bernina Solar AG aveva raggiunto un punto di svolta con l’acquisizione dell’85% delle azioni da parte di Mountain Sun Technologies (MST), un’azienda con grande esperienza nel settore dell’energia solare. Il piano, era stato spiegato, prevede la realizzazione di un impianto fotovoltaico alpino nella località “Li Cüni”, ridimensionato a 58 ettari per bilanciare sostenibilità ambientale e redditività. Come spiegato, le sfide non mancano: dai costi di connessione alla rete, stimati in 15 milioni di franchi, al dialogo con le associazioni ambientaliste.
Ne parliamo con Michael Jörg, promotore dell’iniziativa, per approfondire le prospettive, le difficoltà incontrate e i prossimi passi verso la realizzazione di questa ambiziosa infrastruttura energetica.
A che punto è attualmente la fase di pianificazione del progetto? Ci sono stati ritardi rispetto alle previsioni iniziali?
Ci aspettiamo una decisione positiva in merito al permesso di costruzione da parte del governo del Canton Grigioni nelle prossime settimane (più presto che tardi).
Il ridimensionamento dell’impianto ha comportato variazioni nei tempi di realizzazione? La scadenza del 2025 per completare il 10% dei lavori è ancora confermata?
La riduzione delle dimensioni del progetto permette di completare i lavori in tempi più rapidi. Inoltre, il 21 marzo 2025, il Consiglio Nazionale svizzero ha eliminato la scadenza del 2025 nella votazione finale, introducendo anche procedure di autorizzazione semplificate per il collegamento alla rete e per eventuali potenziamenti della stessa. Questo rappresenta un cambiamento radicale per il “Solarexpress” e avvantaggia notevolmente anche Bernina Solar.
Gli incontri con le associazioni ambientaliste hanno portato a compromessi concreti? Quali modifiche sono state introdotte per rispondere alle loro preoccupazioni?
La nostra concessione nei confronti delle associazioni ambientaliste è stata ridurre il progetto di oltre la metà. Non esistono né sono mai esistiti vincoli legali o requisiti imposti dal Cantone che rendessero necessaria questa riduzione.
Come si è evoluto l’interesse degli investitori dopo l’ingresso di Mountain Sun Technologies (MST)? Sono previste nuove partnership o finanziamenti pubblici?
Ulteriori investitori entreranno a far parte del progetto nella fase di costruzione. Inoltre, la possibilità di coinvolgere investitori pubblici rimane aperta.
Ci sono stati sviluppi sul fronte delle autorizzazioni e dei permessi? Quali ostacoli burocratici restano ancora da superare?
I requisiti imposti dai vari uffici cantonali sono stati numerosi, dettagliati e diversificati, e al momento si stanno risolvendo le ultime questioni. Gli uffici cantonali lavorano in modo scrupoloso e preciso prima di concedere un permesso di costruzione, un aspetto che apprezziamo molto come sviluppatori.
Esiste la possibilità che il progetto venga ulteriormente modificato o ridimensionato in futuro?
Rimane aperta la possibilità di espandere il progetto avvicinandolo alla sua dimensione originariamente prevista. Tuttavia, questo non fa parte dell’attuale richiesta di permesso di costruzione e dovrebbe essere valutato separatamente in futuro.
I prezzi negativi generati dal mercato che in sempre maggior numero di periodi (brevi- lunghi, giornalieri ecc.) si trova ad avere più produzione elettrica che richiesta / consumo, in aggiunta ad elevati costi di costruzione, rendono questo tipo di impianti assolutamente NON redditizi. Lo stesso vale per grandi impianti di pompaggio. Non esiste ancora la soluzione alla mancanza di energia in inverno; o perlomeno non lo saranno impianti fotovoltaici alpini.