Nel 2023 2187 cittadini grigionesi hanno fatto capo almeno una volta all’aiuto sociale economico. Per la seconda volta la quota è in calo. Fra i motivi di questo sviluppo c’è la buona situazione del mercato del lavoro, secondo l’Ufficio del servizio sociale retico.
L’1,1% della popolazione grigionese ha fatto capo all’aiuto sociale. Un valore così basso è stato registrato l’ultima volta dal 2010 al 2012. Si tratta di uno dei tassi più bassi a livello nazionale: in Svizzera nel 2023 si attestava al 2,8%.
Stando alle cifre pubblicate oggi dall’Ufficio cantonale per l’aiuto sociale il tasso più alto risale a vent’anni fa, con l’1,5% dei cittadini che avevano fatto richiesta.
Il motivo del continuo calo degli ultimi anni risiede nella buona situazione del mercato del lavoro, si legge in un comunicato. Anche il tasso di disoccupazione nel 2023 è rimasto basso nei Grigioni, all’1%.
Fra i gruppi che dipendono maggiormente dall’aiuto sociale ci sono le persone senza una formazione professionale (46,5%), le famiglie monoparentali (11,5%) e i minori fino ai 17 anni di età (2,3%).
Conflitti causano più domande di aiuto sociale
L’aumento delle domande d’asilo a seguito delle guerre in Siria, Afghanistan e Iraq si fa sentire in ritardo anche sull’aiuto sociale. La quota di persone con una procedura di asilo alle spalle che fa capo a questi mezzi è aumentata costantemente negli ultimi anni. Nel 2023 è passata dal 24% al 25,3%.
Le cifre mostrano però che i richiedenti asilo assegnati ai Grigioni nel 2016 sono riusciti ad emanciparsi, trovando un posto di lavoro. Nel giro di sette anni la quota è passata dal 5,3% al 46,7% di persone che svolgevano un’attività lucrativa. “Tuttavia il reddito non è ancora sufficiente per emanciparsi completamente dall’aiuto sociale”, scrive l’Ufficio responsabile nella nota.