Consiglio federale contrario a finanziamento speciale degli alberghi di montagna

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Il Consiglio federale non intende istituire un finanziamento speciale per il risanamento di alberghi nelle regioni di montagna. Rispondendo a una mozione di Silva Semadeni (PS/GR) e Hans Stockli (PS/BE), il governo ritiene di fare già abbastanza in questo ambito.

Molte strutture ricettive nello spazio alpino non dispongono di capitale proprio per gli investimenti necessari, sostengono i promotori del testo. Le banche considerano rischiose queste aziende alberghiere e ciò porta a una mancanza di risorse per cui è possibile risanare soltanto ciò che è più urgente.

Spesso non è quindi possibile adottare misure più ampie di efficienza energetica. Gli alberghi sono perciò costretti a chiudere o non possono essere risanati a livello energetico, cosa che non è sensata dal punto di vista turistico e contrasta con gli obiettivi della strategia energetica.

Nella sua nota odierna il governo ricorda che sostiene gli hotel tramite la Società svizzera di credito alberghiero (SCA). Questa concede a titolo sussidiario mutui a condizioni vantaggiose ad aziende alberghiere in determinate regioni turistiche e stazioni balneari. I progetti particolarmente degni di promozione possono essere sostenuti dalla SCA con un tasso d’interesse ulteriormente ridotto.

La Confederazione promuove inoltre già da vari anni le costruzioni che rispondono a standard energetici ottimali mediante contributi provenienti dalla tassa sul CO2 versati ai programmi di promozione cantonali nel settore dell’energia. Nel 2019 – precisa il governo – sono previsti 396 milioni di franchi a tale scopo, di cui possono beneficiare anche le aziende alberghiere.

Berna promette comunque di occuparsi della faccenda. Nell’ambito dell’attuazione della strategia del turismo della Confederazione deve essere condotta un’analisi sulla promozione degli investimenti. Un gruppo di lavoro sarà incaricato di esaminare e valutare i diversi modelli, attuali e futuri, di promozione degli investimenti e di finanziamento nel settore del turismo. Nel corso di questi lavori, nel periodo di legislatura 2020-2023 verrà esaminato anche lo sviluppo a medio e lungo termine della SCA, conclude l’esecutivo.

La mozione di Silva Semadeni è stata sottoscritta da 27 consiglieri nazionali di quasi tutti i partiti.


Ats

1 COMMENTO

  1. La mozione è assolutamente valida, e la risposta che Berna “promette di occuparsi della faccenda” lo dimostra. La società svizzera di credito alberghiero ha dimostrato, alle nostre latitudini, di non potere (volere) affrontare i nostri problemi. Purtroppo la rappresentanza politica del nostro settore, in particolare delle regioni di montagna, è debole. Un fatto da ricordare, quando quest’autunno andremo a votare per il parlamento nazionale.