A presto la traduzione simultanea nel Parlamanto Grigione

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Ne ha discusso il Gran consiglio Grigione nella sessione extramuros di Pontresina, sollevando diversi pareri accondiscendenti-favorevoli. Sono ancora nelle orecchie di tutti i risultati di valutazione da parte dell’istituto di Aarau sullo stato delle lingue in Svizzera e di riflesso nel Cantone dei Grigioni, nei quali si affermava che l’esperimento rumantsch grischun è fallito e che la lingua romancia è sempre più in difficoltà. Pure l’apporto del Cantone alle lingue minoritarie italiana e romancia veniva messo sotto accusa, denunciando la mancanza a più livelli dei dovuti apporti. Ora va detto che se lo stesso Cantone continua a ritenere il trilinguismo un problema, o una palla al piede e non un patrimonio di grande valore da promuovere e mantenere con tutti i mezzi, tra i quali anche la traduzione simultanea, allora non siamo al posto giusto nella salvaguardia di diritti sanciti nella Costituzione.

Cito tra i fieri fruenti della traduzione simultanea i vari Consigli a livello federale con in prima linea la conduzione delle sedute del Consiglio federale da parte della sua presidente Marina Carobbio, nonché i Cantoni bilingui di Berna, Vallese e Friburgo.

Il tema della traduzione simultanea in Gran Consiglio viene riproposto a 30 anni di distanza da un postulato, in seguito ritirato. Come si dice continuiamo ad invecchiare, trascinando con noi gli stessi problemi linguistici, senza riuscire a raggiungere mai “l’optimum” dove ognuno parla la propria lingua madre e dall’altra parte viene capito. Se siamo a questo punto, allora possiamo anche rinunciare alla traduzione simultanea. Vuole questo essere un monito di riflessione e mi compiaccio già sin d’ora affinché il da farsi non rimanga negli scaffali per ulteriori 30 anni.


Rodolfo Fasani, Granconsigliere Grigione