iSTORIA sbarca sui social

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Gli archivi fotografici digitali della Valposchiavo sono accessibili online sul sito www.istoria.ch

Da alcuni giorni, su Facebook ed Instagram è apparso un nuovo profilo. Si tratta dell’account di iSTORIA, l’associazione che gestisce gli archivi fotografici digitali della Valposchiavo, composta da Alessandra Jochum-Siccardi e Pierluigi Crameri. L’arrivo di questa piattaforma sui social è segnale di un archivio che vive, che vuole catturare anche l’interesse dei giovani e farsi conoscere. Ma cosa c’è alle spalle di quest’associazione? Abbiamo voluto ripercorrere la sua storia e farci spiegare in cosa consiste realmente, incontrando Alessandra e Pierluigi.  

Per cominciare la nostra storia dobbiamo fare un salto indietro nel tempo.

Le basi degli odierni archivi fotografici sono state gettate da Luigi Gisep, classe 1926. È stato lui a creare un primo archivio fotografico, nato grazie a un fondo di circa 1000 fotografie donatogli dagli eredi di Francesco Olgiati, uno dei primi fotografi presenti in valle. Le immagini scattate da Olgiati rappresentavano soprattutto il territorio e le attività che vi si svolgevano. Gisep, partendo da questa eredità, ha continuato ad ampliare la sua collezione privata con centinaia di foto, fino al 2008 circa. In seguito ha deciso di donare il suo archivio alla Società Storica Val Poschiavo.

Torniamo un attimo a noi. I lettori più fedeli si ricorderanno che anni fa sul giornale ilbernina.ch era presente una rubrica intitolata “Il passato in immagini,” dove apparivano delle foto d’epoca provenienti dall’archivio Gisep, accompagnate da didascalie che ricostruivano eventi o realtà particolari della valle sotto forma di microstorie. Per pubblicare le foto online era necessaria la scansione delle stesse, compito di cui si è occupato Pierluigi, mentre dei testi Alessandra. È da lì che si sono resi conto dell’importanza di digitalizzare anche tutte le altre foto: non soltanto a scopo di conservazione, ma pure per facilitarne l’utilizzo. Così è iniziato il processo di digitalizzazione da parte di Pierluigi, sotto l’egida della Società Storica Val Poschiavo. Tra il 2008 e il 2010 Alessandra Zala e Nicole Fanconi si sono occupate della documentazione delle immagini, ovvero di raccogliere da Gisep le informazioni relative a ogni sua foto. Nel 2010 è subentrata Alessandra Jochum-Siccardi, sempre su incarico della Società Storica. Quando Gisep ha deciso di non proseguire con la sua collezione, Pierluigi e Alessandra hanno voluto continuare la sua opera, dando vita nel 2011 a un nuovo archivio fotografico e a un archivio di foto di classi scolastiche.

Come funziona questa costante ricerca di fotografie storiche?

Abbiamo iniziato in modo mirato, chiedendo prevalentemente a persone anziane che sapevamo avere foto e tante cose interessanti da raccontarci. Ci teniamo a precisare che i nostri due archivi – l’Archivio fotografico Valposchiavo e l’Archivio Classi – sono digitali, ossia noi scansioniamo le foto e poi restituiamo gli originali, a meno che qualcuno non preferisca donarceli.
Abbiamo poi continuato a contattare sempre più persone e a volte capita che ci chiamino spontaneamente per metterci a disposizione foto. Finora più di 350 persone ci hanno prestato le proprie foto, e tantissima gente ci ha aiutati fornendoci informazioni, raccontandoci quanto ricordano o cercando i nomi delle persone ritratte. Informazioni che fissiamo per iscritto sotto ogni foto, altrimenti con il tempo vanno perse per sempre. Per noi è fondamentale che ogni immagine racconti una “microstoria”, che poi nel loro insieme ricostruiscono la storia della Valposchiavo a beneficio delle generazioni future.

Nel 2012 Alessandra e Pierluigi hanno allestito una prima mostra con foto di classi scolastiche, che l’anno seguente è diventata un libro. Si sono poi ripresentati al pubblico nel 2015 con la mostra ‘’Volti di famiglia’’ e nel 2018 con la mostra ‘’Sulla strada • Scorci di vita valposchiavina in bianco e nero’’.  Contemporaneamente sono state organizzate parecchie presentazioni di foto a tema sia pubbliche che per gruppi mirati.

Alcuni album fotografici realizzati dall’associazione iSTORIA

Cosa vi dà l’energia per continuare questo lavoro a titolo di volontariato? 

La passione, che ci è stata trasmessa da Luigi Gisep: a lui dobbiamo molto. Soprattutto siamo convinti che sia importantissimo salvare queste testimonianze del nostro passato e raccogliere il sapere degli anziani per poterlo fissare e trasmettere a chi viene dopo di noi.

La cosa che più ci motiva è l’interesse che la gente dimostra nei confronti di ciò che facciamo. Ci impressiona l’ospitalità delle persone, che ci accolgono nei loro salotti e ci mettono a disposizione album e memorie con grande generosità. È bellissimo vedere il piacere e l’emozione che provano nel raccontarci ciò che sanno e nel ricordare guardando le vecchie foto. E poi con gli anni abbiamo cominciato a farci un quadro concreto del passato della Valposchiavo e a riconoscere volti o situazioni e ora è interessante scoprire sempre qualcosa in più, capire meglio i nessi, fare la conoscenza di altre famiglie, scovare storie curiose… Ogni volta che prendiamo in mano una nuova foto è un tassello in più che arricchisce un immenso puzzle. Ovviamente, se avessimo più risorse finanziarie a disposizione, potremmo fare molto di più.

La vostra foto preferita?

È forse quella di una classe del maestro Benedetto Lanfranchi ad Angeli Custodi. La foto è qualitativamente molto bella, ma ci affascina soprattutto la storia che ha alle spalle. Da giovanissimo Benedetto è emigrato in Inghilterra come garzone in una pasticceria per guadagnare i soldi che gli permettessero di realizzare il suo sogno: diventare maestro. Tornato a Poschiavo dopo circa 8 anni, è partito per Coira – a piedi! – dove ha finalmente potuto frequentare la Magistrale. La foto lo rappresenta con una delle sue prime classi ad Angeli Custodi – ad Angeli Custodi si faceva scuola! – davanti ad una casa privata nella cui “stüa” si tenevano le lezioni: non c’era un edificio scolastico. Era una classe complessiva, i cui bambini, con facce serissime, indossavano abiti semplici, pantaloni corti e scarpe chiodate. È un ottimo esempio che mostra quante piccole realtà si nascondono dietro a una semplice foto.  

Allievi della classe complessiva di Angeli Custodi (annate 1902-1905) con il maestro Benedetto Lanfranchi nell’anno scolastico 1912-1913

Che progetti avete per il futuro?

Ci piacerebbe fare una mostra e/o una pubblicazione con foto di valposchiavini che hanno alle spalle storie particolari, come ad esempio quella del cameriere che lavorava sul Titanic o del figlio del Console generale a Madrid, un Mengotti, che ha giocato nel Real Madrid.

Cosa vi ha portato sui social?

Masochismo (ridono)

Con Instagram, in particolare, vorremmo provare a raggiungere un nuovo target: i giovani. Notiamo che c’è curiosità da parte dei ragazzi nei confronti delle foto d’epoca. Ad esempio, durante le visite alle nostre esposizioni si dimostrano sempre molto attenti e interessati. Con la presenza sui social vogliamo provare ad accorciare ulteriormente le distanze e raccontare loro, tramite le immagini, com’era un tempo la Valposchiavo, come si viveva e come è cambiata. Anche Facebook è un canale che ci permette di mostrare le foto ad un pubblico più ampio, con il quale ci piacerebbe interagire. In sostanza anche la presenza sui social media è per noi un modo per condividere il prezioso patrimonio comune che stiamo raccogliendo proprio grazie alla disponibilità dei valposchiavini.

Molto più di un semplice archivio quindi: iSTORIA è un progetto sociale, è la memoria fotografica del nostro passato, è un lavoro costante che oggi arriva a contare più di 6’500 foto, molte delle quali consultabili sul sito www.istoria.ch.

Per chi non avesse la possibilità di visitare il sito online, nell’Angolo della memoria allestito nella biblio.ludo.teca di Poschiavo sono presenti un monitor, libri e album fotografici da sfogliare.

Potete trovare l’associazione iSTORIA su Facebook @Archivi fotografici Valposchiavo • istoria.ch e su instagram come @foto.istoria.


Matilde Bontognali