Tempi duri per i lupi in Svizzera

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Immagine di repertorio

Si prospettano tempi duri per i lupi in Svizzera e soprattutto per quelli che si aggirano per il Canton Ticino. Nelle ultime due settimane sono stati segnalati tre attacchi ai danni di pecore nella Leventina e uno in Mesolcina.

Questa situazione dimostra che – per quanto riguarda la protezione delle greggi – c’è ancora molto da fare in Ticino, altrimenti non sarebbe stato possibile che il lupo colpisse con tanta facilità. Il WWF chiede che il Gruppo di lavoro “Grandi predatori” si riunisca per trovare una soluzione ragionevole. Non solo: ricordiamo che è stata presentata un’interrogazione per fare chiarezza su come le pecore fossero protette e chiediamo al Cantone di mettere a disposizione il materiale fotografico raccolto subito dopo gli attacchi.

L’interrogazione
Attorno ai vari casi sono state costruite diverse ipotesi. Per questo motivo, nei giorni scorsi, il deputato Francesco Maggi (Verdi e responsabile del WWF Svizzera italiana), insieme ad altri due cofirmatari, ha presentato un’interrogazione, chiedendo che venisse fatta chiarezza sulle modalità dell’effettiva protezione delle greggi. Ricordiamo, infatti, che se i capi non sono protetti in modo adeguato è come non averli protetti.

Gli attacchi sono avvenuti in zona “verde”. In parole povere: in una zona, dove la presenza dei lupi era già stata dimostrata. In queste aree le pecore non adeguatamente protette non rientrano nel conteggio delle vittime che fanno scattare l’autorizzazione all’abbattimento del lupo (15 predazioni nell’arco di un mese, se il bestiame è stato protetto). Le misure adottate per proteggere le greggi sono un criterio importante nella decisione di abbattimento di un lupo, quindi è stato chiesto al Consiglio di Stato di avere accesso a tutta la documentazione fotografica e i rapporti dell’Ufficio caccia e pesca. Inoltre: che misure verranno prese dal Cantone per facilitare il lavoro agli allevatori?

Il gruppo di lavoro
In Ticino esiste il Gruppo di lavoro “Grandi predatori”, che però non si riunisce da oltre due anni, a dimostrazione del fatto che il concetto “lupo” (si tratta di un documento che gestisce la convivenza tra lupo e allevamento ed è un’applicazione della legge) non è una priorità per alcuni attori. Il WWF invita tutti ad assumere una posizione utile per salvare i lupi, ma anche per aiutare gli allevatori. Non è giusto che si punti il dito sempre sul lupo, così come non è giusto chiederne l’abbattimento senza discutere delle alternative. È nell’interesse di tutti istituire una piattaforma efficiente di confronto tra WWF, associazioni ed enti che si occupano di tutela ambientale, Cantone, Ufficio caccia e pesca, Consulenza agricola, Forestale e allevatori, così come con l’associazione Montagna Viva.

La parola agli esperti
La nostra esperta Joanna Schoenenberger precisa: “Posso dire che l’allevamento, soprattutto quello professionale, ha bisogno di più aiuti concreti e adattati in modo individuale alla situazione dell’azienda. Un esempio: gli allevatori avrebbero bisogno di volontari che li aiutino nella montatura dei recinti, ma anche nella ricerca delle pecore ferite. Un altro fattore importante: gli enti cantonali dovrebbero coordinarsi tra di loro per permettere una protezione delle greggi senza ostacoli e complicazioni”.

Uccidere i lupi non risolve il problema della paura da parte della popolazione locale o i danni arrecati agli allevatori, perché tanto prima o poi tornano: inutile rispondere con le armi. Serve una strategia seria che punti all’educazione ambientale, la sensibilizzazione e alla conoscenza reale di questi animali. Solo così si potrà vivere in armonia con questi predatori. Lasciamo da parte l’arroganza di chi dice che per questi animali non vi è più spazio fra le nostre montagne.

La convivenza con i lupi è possibile e necessaria, anche se può richiedere particolari capacità e attenzioni: qualche volta può rivelarsi difficile, ma è sempre possibile se voluta. Siamo noi e le nostre scelte a fare la differenza.


WWF Svizzera