Assemblea PER: per una vita sana del nostro ospedale
“Spetta a noi salvare l’ospedale, magari con nuovi ulteriori sacrifici (finanziari)”
Dopo una veloce e razionale evasione dei punti statutari usuali, il presidente ha esposto le attività promosse dall’associazione nel 2003, suddividendole in tre categorie di qualità: Alto – In attesa – Basso. Ecco qui di seguito uno specchietto riassuntivo:
Alto
-La festa dell’Apprendista
-La conferenza “Invecchiare in Valposchiavo”
-Il fondo Ospedale San Sisto
-La conferenza sulla Cassa Pensione Cantonale
-La partecipazione, quali “zii”, al progetto il Bernina
In attesa
-La commissione “Costruzioni fuori zona”
-La commissione “Patti bilaterali e le nicchie di mercato in Valtellina”
-La valorizzazione dei rustici
-Gli statuti della RVP
-Le firme raccolte per un voto popolare RVP
Basso
-Il prezzo della benzina in Valle
-Il coinvolgimento dopo l’inchiesta ETH
-Parlando d’economia
Parlando di ospedale i tre relatori della serata, in ordine di entrata l’ex Podestà Guido Lardi, il medico chirurgo Tarcisio Menghini e il direttore del nosocomio Guido Badilatti, hanno esposto con cura di dettagli la situazione venutasi a creare da un anno a questa parte, sia sotto l’aspetto finanziario che sotto quello strategico organizzativo. La strategia, tesa a garantire la sopravvivenza dell’OSS, propone al Cantone una soluzione di compromesso: dal mandato (promesso e non mantenuto dal Cantone) per un’ospedalizzazione di base, attraverso la controproposta del governo di un’ospedalizzazione semplice di base, un nuovo mandato di ospedalizzazione normale di base light, che prevede la rinuncia di alcune prestazioni, finora ritenute fondamentali al cospetto della qualità di vita della nostra regione. La relazione di Guido Lardi è terminata con le due seguenti domande alle quali egli stesso ha suggerito le risposte opportune:
A chi aspetta salvare l’OSS con le prestazioni desiderate?
Spetta a noi, alla popolazione valposchiavina!
Cosa si aspetta l’OSS dalla popolazione?
Si aspetta un sostegno incondizionato che preveda anche eventuali nuovi sacrifici.
Una situazione che assume a tratti toni grotteschi: la costruzione del nuovo ospedale, tanto voluta dalla popolazione valposchiavina, che mal si sposa con le strategie di risparmio dell’amministrazione cantonale. Come si diceva, un pubblico molto attento, ma che salvo poche eccezioni, non se l’è sentita di sparare sull’ambulanza, sembra quasi non l’abbia voluto fare: un misto fra rassegnazione e rabbia repressa.
Il presidente della serata, in sede di discussione finale, ha esortato infine i presenti e la popolazione tutta, a ‘non mollare’. Esprimendosi nel suo dialetto ha terminato dicendo: – S’al volum, al fam, ga rium e ma fam sintì! –
Redatto da Danilo Nussio – nussio@ecomunicare.ch