Per il maestro Natale Petruzio: una passione che rimane inalterata nel tempo.
Breve storia della chitarra
ed esperienze personali legate al mondo chitarristico
Bisogna arrivare a metà 800, per vedere la chitarra come ci appare oggi. La realizzò il grande liutaio spagnolo Antonio de Torres. I suoi strumenti rimangono inarrivabili, la bellezza del suono, la profondità dei bassi, con una chiarezza nei cantini straordinaria, ne fanno degli strumenti eccezionali. Io stesso ho avuto la fortuna di suonarle, per cui posso confermare quanto detto sopra.
Lo strumento, realizzato da Torres, ispirò i migliori chitarristi dell’epoca, e in particolare due grandi personalità: Francisco Tàrrega e Miguel Llobet, che, oltre a essere dei notevoli compositori, trascrissero opere di Bach, Schubert, Schumann, Mozart, Beethowen, trascrizioni pensate e ispirate da questi bellissimi strumenti. Bisogna aspettare la figura di Andrès Segovia, perchè la chitarra sia universalmente riconosciuta come strumento da concerto al pari di tutti gli altri.
Le esecuzioni di Segòvia rimangono storiche, la sua comunicativa musicale, la bellezza del suo suono, un utilizzo straordinario della timbrica strumentale, hanno affascinato intere generazioni, non solo di chitarristi, ma strumentisti di ogni genere. Celebri le sue trascrizioni, di Bach, Mendelssohn, Tchaikovsky e tante altre. Praticamente tutti i chitarristi della mia generazione hanno iniziato lo studio della chitarra dopo aver ascoltato i dischi di Segòvia. Mi ricordo l’emozione nell`ascolto della celebre Ciaccona di Bach, vecchio disco in vinile, ascoltato in continuazione, mi sembrava impossibile che una chitarra potesse avere una simile espressività, io che adoravo il pianoforte, cambiai subito idea, rimasi folgorato dalla bellezza del suono segoviano. Con il passare degli anni, le esperienze musicali avute, l`ascolto di tanti grandi esecutori, quando ascolto Segòvia, l`impatto emotivo è uguale, non era solo un’infatuazione giovanile. Ho avuto la fortuna di ascoltare Segòvia dal vivo a Milano, aveva 92 anni, un concerto emozionante, mi rendo conto di avere assistito ad un grande evento musicale rimasto nella storia. Oggi l`erede di Segòvia è senza dubbio il maestro Stefano Grondona, il quale ha studiato con Segòvia, le sue esecuzioni fortemente ispirate, la sua profondità di analisi, la profonda conoscenza dello strumento, ne fanno un grande interprete nel panorama internazionale, Segòvia stesso lo segnalò tra i suoi migliori allievi.
Io stesso ho organizzato per 15 anni delle Masterclass, tenute dal maestro Grondona qui a Ponte in Valtellina, dove abito, entrando in contatto con un modo musicale, che da piccolo vedevo molto lontano, questa la ritengo una delle mie più grandi aspirazioni, realizzate qui nel mio paese grazie alla chitarra e una passione che rimane inalterata nel tempo.
Natale Petruzio, dal 1988 docente di chitarra presso la Scuola Musicale Poschiavina