Esibizione del Laboratorio teatrale Adulti Pgi
Sabato 1. giugno e domenica 2 giugno è salita sul palco di Casa Besta a Brusio la formazione di attori valposchiavini e valtellinesi diretti dall’esperta regista Gigliola Amonini. Con un affiatamento invidiabile hanno rappresentato alcune gag del repertorio dei Monty Python. Guest star: Giuseppe Cederna. GUARDA IL VIDEO!
La rappresentazione di domenica alle ore 20.00 è stata seguita anche dal noto attore, alpinista e scrittore Cederna che in questi giorni si trova in Valtellina per la difesa del territorio agricolo di Bianzone (vedi la locandina). Cederna, che ha recitato in film di registi come Monicelli e Salvatores, nonché collaboratore in film con attori dal calibro di Penelope Cruz e Nicole Kidman, è stato – come riferisce Arianna Nussio, operatrice culturale della Pgi Valposchiavo – “un ospite veramente d’eccezione che ci ha onorati con la sua presenza“.
Gli attori e le attrici del laboratorio teatrale Adulti Pgi, Alberto Pini, Annabella Lardelli, Daniela Costa, Giuseppe Giudice, Graziella Gatti, Mario Rossi, Nando Nussio, Sonia Zanoli, si sono così confrontati con uno spettacolo dell’assurdo che probabilmente ha messo a dura prova la loro sensiblità e la loro identità nel dover distinguere la loro persona reale dal personaggio interpretato sul palco. La loro è stata una prova personale e allo stesso tempo corale riuscitissima visto che tutti hanno abbandonato le inibizioni, si sono calati perfettamente nei loro ruoli e così lo show ne ha goduto parecchio.
L’irriverenza dei Monty Python è veramente spiazzante. Ecco che nella scena iniziale richiamante l’immaginario di un talent show, sale sul palco una donna che, timida e carina, “caccia un rutto” che scuote gli animi del pubblico. Sconcerto, in un primo momento, ma con quell’acuto irrispettoso si è abbattuto il muro dell’apparenza buonista e patinata della società massmediatica catapultandoci in un altro mondo.
Molte gag bizzarre ed esilaranti si sono susseguite con buon ritmo: la comparsa dell’Inquisizione spagnola che condanna senza appello la gente comune della nostra epoca a torture insensate, e poi ecco andare in scena un poliziotto corrotto, una conduttrice televisiva con un tic nervoso, un cantastorie per bambini impacciato nel leggere favole oscene, un ristorante dove servono spam in tutte le pietanze con felici cori pubblicitari.
Un teatro così pazzesco non poteva non avere un’esplosione e nella gag delle “Camminate idiote” si rompe la “diga” del palco: fuoriescono tutti gli attori protagonisti, scendono fra gli spettatori e camminano disturbando la quiete del pubblico con tutta la loro follia.
La regista valtellinese Gigliola Amonini evidenzia, come all’inizio del percorso teatrale, molte persone iscritte non si conoscessero e nell’arco di due mesi hanno stretto un forte legame, hanno creato un gruppo, arrivando ai giorni delle rappresentazioni con una confidenza ed un’empatia che hanno permesso agli attori di svolgere scene impegnative e ostiche come se avessero sempre recitato insieme. Per esempio, quanta arditezza nella scena finale relativa a “L’uomo con il registratore nel naso”, dove sulle note dell’inno inglese due attori si sono infilati vicendevolmente le dita nel naso, con un certo ribrezzo da parte del pubblico.
Momenti come quest’ultimo sembrano dimostrare quanto affiatamento si è creato in questo gruppo teatrale. Ogni scena riusciva con naturalezza e il pubblico si è divertito.