Grigioni: condizioni ideali per il multilinguismo

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Ma attenzione alle minacce per le minoranze linguistiche
Sabato 21 settembre 2013 è andata in scena a Poschiavo la conferenza di Pro Rezia “Il valore aggiunto del multilinguismo”, occasione di dialogo sulle odierne dinamiche linguistiche all’interno della società diversificata dei Grigioni.

Quest’anno l’incontro si è tenuto nella sala di Casa Torre a Poschiavo, dove negli anni Novanta era stato ospitato il primo convegno di questa istituzione. Dopo il saluto del presidente di Pro Rezia, Andreas von Sprecher, e il benvenuto del podestà di Poschiavo, Alessandro Della Vedova, con un discorso nelle tre lingue cantonali, si è passati ai contributi dei relatori. A moderare gli interventi Livio Zanolari, membro del comitato di Pro Rezia, che ha proposto diversi argomenti su cui dibattere. La manifestazione si è svolta quasi interamente in lingua tedesca (concedendo poco spazio all’italiano e al romancio, le due lingue delle minoranze cantonali) per venire incontro alle esigenze di comprensione del pubblico. Inoltre, è da segnalare la ridotta presenza di valligiani in sala.

Andreas von Sprecher, presidente di Pro Rezia, saluta il pubblico presente nella sala di Casa Torre

 

Urs Cadruvi, segretario generale della Lia Rumantscha, ha affrontato nel suo discorso il multilinguismo dal lato cognitivo e psicologico, dimostrando grazie a diversi esempi come funziona l’apprendimento di una lingua straniera (non lingua madre) nella mente di una persona. Alla fine ha indicato i motivi per cui è importante imparare due o più lingue: può servire a comunicare con più persone, a imparare più velocemente e più facilmente altre lingue, a essere creativi e flessibili nel pensare, ad avere più opportunità sul mercato del lavoro e a comprendere più facilmente altre culture.

Convegno Pro Rezia – Urs Cadruvi, segretario generale Lia Rumantscha

 

Detto ciò, se ci teniamo su un’analisi superficiale, la situazione del Canton Grigioni con le sue tre lingue non potrebbe essere altro che incoraggiante e un valore per i suoi abitanti. Ma quello che conta analizzare è anche la gestione di queste tre lingue in maniera che possano essere tutte e tre strumento vivo e quotidiano di comunicazione. Dunque, da questo punto di vista la situazione si profila molto complessa.

Il podestà di Poschiavo Alessandro Della Vedova dà il benvenuto ai relatori e al pubblico dell’incontro di Pro Rezia

 

Infatti, esistono delle minacce per quanto riguarda l’italiano e il romancio, gli idiomi delle minoranze linguistiche presenti nel Cantone. In primo luogo, c’è da considerare il fenomeno della forte germanizzazione linguistica nei Grigioni. Ciò è da spiegarsi “con l’orientamento economico, politico, amministrativo del Grigioni Italiano e del mondo romancio verso la parte di lingua tedesca”, come riferisce Livio Zanolari. La realizzazione delle scuole bilingue, a partire dal 1996 con la scuola di Samedan, passando per quella di Coira nel 2002 e delle altre tre presenti tuttora, hanno dato un forte contributo per la difesa e la rivalutazione delle lingue e delle culture delle minoranze cantonali. Dalle parole di Livio Zanolari si evince che “l’apprendimento di almeno due lingue agevola il conseguimento di due obiettivi straordinari; il primo consente alle persone di esprimersi in due o più lingue, con tutti i vantaggi che ne conseguono; il secondo offre il miglior contributo contro l’effetto unilaterale della germanizzazione, poiché le persone, disponendo di almeno due lingue, mantengono viva anche la lingua minoritaria”.

Livio Zanolari, membro del Comitato di Pro Rezia e mediatore della conferenza

 

Sulla germanizzazione, Sacha Zala, presidente della Pro Grigioni Italiano, invece, non la vede allo stesso modo. La minaccia non è tanto data dalla germanizzazione ma piuttosto dalla “trappola del territorio”. Il principio della territorialità funge sì da scudo di protezione nel territorio delle minoranze, ma le priva nel contempo di ogni diritto linguistico fuori dai propri territori. Vista la situazione del Grigionitaliano, che obbliga molti a vivere per lunghi periodi della propria vita fuori dal proprio territorio linguistico, sarebbe molto importante in futuro far funzionare il principio della territorialità come il «Gore-Tex»: come il tessuto tecnico far da scudo contro la germanizzazione ma comunque lasciar traspirare e quindi permettere a quei giovani che devono allontanarsi dalla loro terra nativa di poter mantenere la propria lingua anche fuori dai territori autoctoni. Di fronte a una previsione di spopolamento di queste regioni nei prossimi decenni, è auspicabile – dice Zala – per la difesa della lingua madre, rafforzare sul territorio nativo le radici linguistiche e culturali e riuscire a mantenere vive le origini linguistiche dando la possibilità di frequentare fuori dalla Svizzera italiana scuole bilingui ai figli di chi è emigrato. Se non si riesce a fare ciò, in futuro l’italiano in Svizzera rischierebbe di essere parlato da molte meno persone di oggi. Zala chiarisce inoltre che la difesa e il continuo uso della lingua italiana è possibile richiedendo il supporto della Confederazione che ha di fatto firmato convenzioni internazionali per la conservazione dell’italiano e del romancio. Infine, il presidente della Pgi ricorda che dal punto di vista giuridico l’italiano in Svizzera non è considerato lingua minoritaria ma lingua federale e cantonale a tutti gli effetti ed equiparabile al tedesco.

Convegno Pro Rezia – Il brusiese Sacha Zala, presidente della Pgi

 

Nell’incontro si è anche parlato del ruolo della lingua inglese nella scuola e nella società grigionese. Il rettore dell’Alta Scuola Pedagogica di Coira e membro del Consiglio della SUPSI, Johannes Flury, riferisce in merito: “È importante imparare una seconda lingua nazionale sia per il valore economico sia per la coesione nazionale. È comunque un vantaggio imparare i primi rudimenti della lingua inglese, la lingua mondiale, già a scuola, nonostante sia dell’opinione che sarebbe meglio solo una lingua straniera alla scuola primaria e l’altra lingua straniera nei gradi scolastici successivi. Tuttavia, la Svizzera ha deciso per due lingue straniere già alla scuola elementare e i Grigioni non possono abbandonare questo compromesso”.

Convegno Pro Rezia – Johannes Flury, rettore dell’Alta Scuola Pedagogica dei Grigioni

 

Le minoranze linguistiche non considerano l’inglese insegnato a scuola come un concorrente scomodo, purché una lingua cantonale rimanga come prima lingua straniera. Alla minaccia posta dall’iniziativa che intende introdurre l’inglese quale unica lingua straniera nella scuola dell’obbligo del Grigioni tedesco, Sacha Zala mostra l’utilità dell’italiano nei settori lavorativi dei Grigioni. Grazie alla sintesi di uno studio dell’Università di Friburgo dell’anno 2011, che comprende un’inchiesta effettuata su 900 aziende del Canton Grigioni, Zala evidenzia dati alla mano che è più richiesta la conoscenza orale e scritta dell’italiano rispetto a quella dell’inglese. Quindi, per le scuole tedescofone ha più senso inserire come prima lingua straniera l’italiano e poi come seconda lingua l’inglese. E conclude dicendo che i candidati di lingua tedesca che si presentano da un’impresa grigionese con competenze linguistiche dell’italiano hanno maggiore possibilità d’assunzione e di successo. Quindi l’italiano, lingua di poeti, si rivaluta nei Grigioni come lingua d’uso pratico, utile anche negli ambiti della comunicazione professionale.

Un momento della discussione alla conferenza di Pro Rezia: Il valore aggiunto del multilinguismo

 

Nell’animata discussione finale si è giunti alla conclusione che il Cantone dei Grigioni offre le condizioni ideali per curare il bilinguismo cosiddetto “immersivo” già in tenera età. Infatti una gran parte della società grigionese vive in un contesto mistilingue e può cogliere in tal modo la preziosa occasione di immergersi in più lingue in tutte le situazioni quotidiane. Questo vantaggio della realtà grigionese – era l’opinione generale – va mantenuto ad ogni costo, perché rappresenta un punto in più a favore del Cantone dei Grigioni.